SE NON ORA QUANDO? PROPOSTA PER L’OTTO MARZO

Siamo sempre noi, tornate dopo il 13 febbraio alla fatica quotidiana, alle incertezze del futuro, ai pensieri e luoghi dove siamo diversamente occupate o precarie o disoccupate, ma la visibilità collettiva di un giorno ci rende oggi più visibili anche a noi stesse, apre scenari che non riuscivamo più a immaginare, ci consente di porre alla politica questioni su cui abbiamo a lungo lavorato coinvolgendo altre donne.  Eccoci qui a riprendere il dialogo che era stato per un po’ sospeso, perché  anche noi siamo state travolte dall’enormità di ciò che è accaduto domenica, non solo sul piano quantitativo, ma dalla ricchezza ed intensità della partecipazione e delle aspettative. Ed eravamo, in parte ancora un po’ lo siamo, stanche …

Ma ora siamo di nuovo qui pronte a fare dell’8 marzo un altro appuntamento importante. Il comitato Senonoraquando 13 febbraio vuole collegare questa giornata al 17 marzo che è la festa del 150esimo dell’Unità e porre al centro delle iniziative dell’8marzo due questioni che sono fondamentali per le cittadine italiane, vecchie e nuove. La prima è la precarietà del lavoro che per le donne significa una precarietà dell’esistenza che impedisce spesso la scelta della maternità, la libertà di essere madri; la seconda è l’emergenza dell’informazione in Italia guardata dal doppio punto di vista di come vengono (o non vengono) raccontate e rappresentate le donne dai vari media e di come le donne riescono (o non riescono) a fare informazione.

Questo è lo spunto che vorremmo condividere con tutte voi, il prossimo 8 marzo.

Presto daremo sul blog  nuove informazioni su come poter collaborare assieme, ancora, a questo nuovo appuntamento.

Appello e linee guida per l’8 marzo – Ci scusiamo per l’attesa ma siamo costrette a tenere i documenti congelati fino alla conferenza stampa di lunedi 28 ore 13 (Stampa Estera di Roma).
I comitati locali che hanno urgenza di avere indicazioni possono scriverci un messaggio  a:
info@senonoraquando.eu

228 commenti on “SE NON ORA QUANDO? PROPOSTA PER L’OTTO MARZO”

    • Patrizia ha detto:

      … C’EST N’EST QU’UN DEBUT, CONTINUONS LE COMBAT ! 🙂
      tra poco è l’8 marzo…non ho aspettative per questo giorno da quando è diventato una festa commerciale introrno al 1980-81..ricordo con emozione un 8 marzo del 1977 quando a scuola ci era proibito di festeggiare e ci regalavamo l’un l’altra mimose strappate dagli alberi e disobbedivamo andandoci a vedere un documentario sull’aborto e poi parlavamo, discutevamo, ridevamo piangevamo e credevamo di esser lì a generare un futuro più giusto, per tutti femmine e maschi. E ora son qui, nel futuro che non siamo riuscite a fare “più giusto” disillusa ma non arresa, dopo ieri, dopo questa settimana in cui sono stata in questo movimento più virtualmente che fisicamente, dopo la forza che ho sentito provenire dal corpo collettivo delle donne che ieri danzava dappertutto, con una nuova speranza senza più l’imperativo per l’8 marzo di dissociarmi (dagli auguri, dalle mimose a 5€ il mazzetto, dalle cene con spolgliarello maschile, dai bigliettini e dai comunicati di falsa e inutile solidarietà). Questo 8 marzo potrebbe esserci qualcosa DI NUOVO da dire, da fare, da generare e mi sa che siamo in tante (e tanti) a crederlo. Adesso!

      • Stefania Cardinale ha detto:

        mai festeggiata la festa della donna con spogliaelli e cose simili!!!!!!inutili manipolazioni della mente della donna!!!!!!io ieri ho pianto grazie all’energia che si è sprigionata a Piazza del popolo….dateci una leva e solleveremo l’italia…io ci sono!!

      • Marina ha detto:

        Condivido tutto il post. Che meraviglia RITROVARSI x RICOMINCIARE!!!

      • Marina ha detto:

        Anch’io ho pianto!

      • Marina ha detto:

        Bello e condivido tutto. orrore questi 8 marzo ingessati, alla ricerca di mimose che a marzo a Roma non ci sono più… da noi ci sono già a … FEBBRAIO! 🙂

      • Caterina Viotto ha detto:

        Adesso! L’8 marzo è necessario, direi indispensabile, riscendere in piazza aprendo la possibilità di partecipare a chiunque. Ricordiamoci l’evento che ha dato origine alla “festa”. I diritti delle lavoratrici, la dignità e l’impegno per un’Italia migliore devono continuare a restare al centro del dibattito.

        Caterina Viotto

      • Cecilia ha detto:

        A tutte noi,
        dopo le splendide manifestazioni del 13 febbraio non possiamo mollare, solo noi donne possiamo mettere in moto il cambiamento e coinvolgere i tanti uomini intelligenti ma un pò pigri , sparsi per il paese.
        A me piacerebbe molto che ci riprendessimo la giornata dell’8 marzo perchè in realtà, non avendola più presidiata , ce la siamo persa ed è stata trasformata in una cosa indegna. Le nuove generazioni rischiano di non conoscere il vero significato di questa festa.
        Non potrebbe essere l’8 marzo il giorno in cui lanciamo l’inizio di un lavoro che ci porti a costruire il nostro programma , la nostra piattaforma, le azioni concrete che vogliamo portare avanti, quelle che uniscono tutte noi? Passiamo dalla manifestazione all’azione. Ci siamo sempre distinte per la nostra concretezza, andiamo avanti. Io mi rendo disponibile a dare una mano, come tutte, compatibilmente con il lavoro e quanto segue…..

    • Gaetano ha detto:

      Alcune foto della manifestazione di domenica a Milano a questo link:

    • Anna Braschi ha detto:

      ttp://anna-senonoraquandosanminiato.blogspot.com/search?updated-max=2011-02-14T01%3A09%3A00-08%3A00&max-results=7
      segnalo il blog di se non ora quando San Miniato

    • Diletta ha detto:

      Credo proprio sia necessario scendere a brevissimo di nuovo in piazza. Va benissimo la ricorrenza dell’8 marzo. Forse, se martelliamo come ha fatto il popolo egiziano, possiamo davvero cambiare qualcosa!

    • Rosanna ha detto:

      Care donne forse avete sottovalutato il vostro appello. Forse non immaginavate che rispondessimo così tante e questo lo premetto a giustificare ogni evento. La manifestazione del 13 è stata un delirio, ero in piazza del popolo a Roma con le compagne del collettivo, le nostre figlie e la carrozzella che serve a noi per agevolare la diversa abilità di Rosa. Come ogni volta zaini pieni di panini, stuzzichini e acqua così da contenere ogni spesa. Arrivate alle 14 dopo poco già eravamo pressate come sardine incapaci di poter ascoltare ne vedere ciò che succedeva sul palco ma indaffarate a garantire aria alle bimbe e ad aiutare quante con i figli piccoli non riuscivano ad uscire dalla folla. Tra le varie è passata Elsa con i suoi due figli uno in braccio l’altro per mano che piangeva disperato perchè impaurito dalla mancanza di ossigeno.Decidiamo di uscire dalla piazza anche noi e nel farlo ci perdiamo, arrivo a stento con la carrozzella fuori dagli archi e realizzo che la manifestazione per noi è finita. Vedo ora immagini di bimbe serene che danzano sul palco.Così non va!

    • stefano ha detto:

      Salve.
      Ho aderito alla mobilitazione a Roma.
      A proposito dell’intenzione del comitato promotore di organizzare qualcosa per l’8 marzo, 3 inviti:
      1. molte delle donne che conosco hano perso la voglia di feteggiare l’8 marzo, considerandola una festa superata, per vari motivi. Questa è l’occasione per trasformarla, rivitalizzandola con lo spirito – ampiamente diffuso – della mobilitazione di domenica scorsa.
      2. trasformare la ricorrenza dell’8 marzo da “esclusiva” delle donne a “inclusiva” rispetto agli uomini (sempre nello spirito di domenica scorsa).
      3. trovare un’idea di parecipazione che sia compatibile con il giorno lavorativo in cui cade l’8 marzo (fiaccolata la sera? per roma: intorno al colosseo?). Inoltre: chi non può partecipare per l’8 marzo, potrebbe eesere inviato ad inviare – nelle ore della manifestazione – un SMS ad un amica/o che partecipa, per dare un segno della sua adesione all’iniziativa (es. la parola “ADESSO”, che si richiamerebbe idealmente al grido lanciato all’unisono nelle piazze italiane a roma)
      Buon lavoro
      Se non ora quando?

      • Rossana Cenciarini ha detto:

        Sono d’accordo con te, Rosanna : non se ne può più di finte feste.
        Ritroviamoci però per continuare a farci sentire e per non scomparire ma rendersi visibili, come CITTADINE molto semplicemente per chiedere ASILI, SCUOLE, STRUTTURE PER ANZIANI E PROGETTI CONCRETI DI LAVORO PER I GIOVANI. A me sembra questo un buonissimo motivo perchè l’8 Marzo abbia senso e sia veramente a favore delle donne. Rossana

    • tita ha detto:

      cito e mi ci ritrovo perfettamente

      (…)Non voglio essere madre, che c’è di male?
      Da tantissimo tempo ho deciso che avrei voluto realizzare la mia vita in maniera differente.
      E sono italiana solo per mera casualità, per convenzione, non perché mi ci senta.
      Il mio paese non ha i confini che sento troppo spesso nominare.

      Per questo voglio scendere in piazza con le mie sorelle, che sono migranti, sono lesbiche, sono sex workers, sono trans, sono precarie, sono madri e non lo sono… sono donne, solo donne.
      Le voglio tutte.

      Io in un recinto di brave donne italiane, possibilmente madri e perbene non ci voglio stare, e anzi, voglio che loro, quelle che negli alti proclami non vengono mai nominate e di conseguenza perciò sono cancellate nell’esistenza – come anche io lo sono in realtà poiché, benché donna e italiana, non trovo la mia realizzazione di essere umano né nella patria né nella maternità – precedano i miei passi.

  1. Sonia ha detto:

    Sì.
    ADESSO è fondamentale non fermarsi.
    Tutte le persone presenti o partecipi ieri con cui ho parlato chiedono la stessa cosa: continuare, continuare, continuare.
    Fateci sapere quando, dove e come possiamo contribuire.

    • Marina ha detto:

      Continuare.
      Ho sentito che Belen “non sapeva nulla della manifestazione” (!) e che la Canali ha dichiarato che lei non avrebbe partecipato.
      Si potrebbe dare un segnale di dissenso collettivo SPEGNENDO la TV domani 15/02/2011 quando entrano Belen e la Canali. L’audience di SanRemo farebbe un FLOOOOOOOOOOP….. e le signore sarebbero servite. Un milione di TV spente tutte insieme, anche per pochi minuti, si dovrebbe notare 🙂

      • francesco da palermo ha detto:

        giorno 20.02.11 RAI 3 (non certo controlato da FI) nel programma “Alle falde del Kilimangiaro” lezione di burlesque, (ore 17:30 circa) per fare la pin-up girl per due aspiranti che devono imparare a sedurre e a fare lo strip-tease, il massimo della donna oggetto: il regista blocca lo strip dell’insegnante….
        anni 70′ il fenomeno “mutrande pazze” in TV se ben ricordo c’era già tante amiche di onorevoli…(basta leggere agli archivi dell’espresso o di panorama di allora)
        Sono femmnista senza condizioni…. ma c’è da chiedersi, perchè ora e perchè solo contro berlusconi? il fenomeno è generalizzato! E’ uno schifo totale. La Donna dovrebbe essere adorata protetta e servita al centro del mondo e non essere un oggetto in TV per gli uomini . francesco – femminista

    • Rita ha detto:

      Sono molto d’accordo. Non si deve fermare. Dobbiamo smentire Ferrara, la Santanchè e tutti quelli che pensano che siamo Puritani, ecc. L’8 marzo mi sembra troppo lontano…tocca battere il ferro quando è caldo. Facciamoci sentire!

    • margherita ha detto:

      sentendo la meravigliosa notizia che finalmente il nostro presidente del consiglio è stato rinviato a giudizio mi sono chiesta e chiedo a chi ha più competenza di me: ci sono gli estremi procedurali perchè un comitato o un’associazione di donne come questa possa costituirsi parte civile nel processo? sarebbe, secondo me, una potente miccia per far deflagrare una situazione indecente e ormai insopportabile

    • franca ha detto:

      La cosa fondamentale è non mollare, i motivi per scendere in piazza non mancano. Sembra sia l’unico mezzo democratico che abbiamo per esprimere il ns. dissenso e dobbiamo continuare, anche tutte le domeniche se serve!!!
      Non ho niente contro la festa dell’8 marzo, ma credo che quest’anno sia molto più giusto concentrarsi sulla festa del 17 marzo per i 150 anni dell’unità d’ITALIA.
      Io non mi sono mai sentita così italiana come ultimamente ed ho voglia di gridarlo contro tutti coloro che invece vogliono dividere. DOBBIAMO DI NUOVO SENTIRCI UNITI PER VINCERE E POTER DI NUOVO GUARDARE CON FIDUCIA AL FUTURO

  2. E adesso? La lista della spesa…

    Chi decide di aprire un blog lo fa di solito per una propria necessità: la mia era quella di dare forma, di mettere nero su bianco, un disagio soggettivo che ormai avvertivo sempre più forte quando mi confrontavo, in quanto donna, con il mio ruolo nella società o nel mondo lavoro. Quando avvertivo, in modo sempre più netto, il gap tra talento, capacità dimostrata, energie profuse, e riconoscimenti professionali. Non meno importante era anche l’esigenza di comunicare, nel senso di mettere in comunione, riflessioni che altrimenti sarebbero state sterili elucubrazioni. Del resto, l’affermazione di volontà l’ho subito chiarita nel sottotitolo del mio blog: La speranza ha fatto il suo tempo, ora vogliamo che sia femmina. Dopo la giornata di ieri, ma già da alcune settimane, questo senso di solitudine si è colmato. Mi sono ritrovata con altre donne, diverse, più giovani o più vecchie, professioniste e casalinghe, che in comunione non hanno messo solo il disagio, ma un proposito di cambiamento. Mi spiace per le ridicole critiche che ne sono seguite, soprattutto da parte di altre donne. Mi spiace perché il vizio italico di denigrare il successo altrui è una delle tipiche manifestazioni di quel mediocre potere al maschile che, per conservare la propria posizione, non ha saputo far altro che uccidere i talenti più fertili e vivaci, in generale donne. E mi spiace per le donne che hanno sentito il bisogno di dire che non sentivano la necessità di scendere in piazza per dimostrare la loro di dignità. Come se le centinaia di migliaia di donne che in piazza ci sono scese avessero avuto il bisogno di dimostrare qualcosa a qualcuno. Peccato, ancora, perché questo è il segno amaro di una democrazia ancora immatura. Di una società che non ha ancora capito che il bene comune non è la semplice sommatoria dei beni individuali. Tante di noi hanno nella loro relazione con il proprio compagno un rapporto edificante e di reciproco sostegno. E tanti sono gli uomini che hanno un confronto sano e non strumentale con l’altro sesso. Purtroppo però, rinchiudersi in un castello dorato con tanto di principe azzurro non ci assicura di vivere in una società più giusta e più rispettosa di tutte e tutti noi. Il benessere personale non è mai stato garanzia di benessere reale. Mi sembra importante riflettere su questo perché la cosa più importante da oggi sarebbe iniziare a compilare una ragionata lista della spesa. Un elenco di priorità, di richieste necessarie per ottenere una reale parità di genere. Bisogna chiederlo, con chiarezza e fermezza, alla politica, alla società civile, al mondo delle imprese. Da oggi, all’indomani del 13 febbraio 2011, dobbiamo pretendere di essere rappresentate da donne. Di essere presenti numericamente e qualitativamente nei posti che contano, che siano essi consigli comunali, dirigenze scolastiche, consigli di amministrazione o sedi parlamentare. Abbiamo i numeri, le qualità, e anche la volontà che è poi il vero potere. Per quanto mi riguarda, mi sono scritta un bel memorandum sul mio computer: non dare più il tuo consenso a chi non considererà prioritario ed essenziale il raggiungimento reale della parità di genere.

  3. Daniele Faravelii ha detto:

    Non molliamo. Siete state bravissime, noi c’eravamo e ci saremo ancora. I commento del Cav. mostrano la sua paura delle donne che lui non può comprare.
    La lotta continua

  4. Anidride Carbonica ha detto:

    “Dopo la giornata di ieri, ma già da alcune settimane, questo senso di solitudine si è colmato”. Questo è successo anche a chi, come me, è rimasto a casa. I volti, le voci, la gioia, le parole hanno raggiunto, credo, tutti quelli che sono stanchi del potere vuoto, fatto di parole ripetitive e poco rispettose di noi tutti, donne ed uomini. Grazie.

  5. silvia ha detto:

    Io c’ero, a Milano, ed è stata un’esperienza unica.Grazie a tutti quelli che c’erano. Alla signora ultraottantenne con la sciarpa bianca incontrata sul tram. Alle mamme con i loro bambini. A tutti gli uomini che hanno espresso la loro solidarietà. Agli stuoli di ragazzine che pensano che il loro futuro sia altro. Ma soprattutto a tutte voi che vi siete impegnate per dare voce all’Italia degna che si indigna, a tutti quelli che hanno applaudito, riso, pianto, ballato urlato, rivendicato dignità, a tutti quelli che non ci stanno. E che vogliono cambiare.
    Ci vorrebbe un partito PER le donne, non DI donne, non a destra, nè a sinistra, nè al centro, fuori dalle logiche di potere, che tenga conto solo del merito e della passione, per dare voce alle donne,ma anche agli uomini che non ne possono più, per cambiare questa situazione indecente in cui le donne (numeri alla mano) NON vedono le pari opportunità nemmeno da lontano. Le donne, ieri, hanno dimostrato che, quando si muovono,lo fanno in modo pacifico ma risoluto.Che sono il vero motore di questo Paese.
    Spero che questo sia solo l’inizio, e che mi contattiate per permettermi di dare il mio contributo. Grazie ancora

  6. GIANNI ha detto:

    E’ lampante noi uomini abbiamo fallito, adesso e’ giustamente il VOSTRO turno, non laciateVelo scippare. Vi vogliamo in piazza tutti i giorni e’ stato bellissimo. UN BACIO A TUTTE !!!!

  7. Ivana Campana ha detto:

    Grazie a voi per averci dato la possibilità di fare tutto questo.
    Grazie e ancora grazie

  8. Mapi ha detto:

    Grazie mille per ieri! Sono una donna spagnola che abita e lavora a Roma, pago le tasse e sono inserita nella società italiana, ma non voto, non posso votare in questo paese, il mio voto non può aiutare a togliere di mezzo uomini che distruggono anche la mia dignità di donna, così come l’istruzione pubblica, settore nel quale lavoro, e tante altre cose!
    Ieri ero li’ con tutte voi, questo era il mio contributo politico a questa società a questo paese che amo, ma che mi fa tanto soffrire.
    Gracias

  9. Mauro Fancoli ha detto:

    Grazie!
    adesso tutti sanno che anche l’Italia, grazie alle donne, sa essere protagonista del suo presente e sa pensare al suo futuro!!
    Grazie ancora!
    Insieme per essere orgogliosi di essere Italiani!!

  10. Sara Nucci ha detto:

    Grazie a tutte voi per aver raccolto le voci di così tante persone che da sole fanno fatica a farsi sentire.
    Non lasciamo che l’urlo inalzato ieri si racchiuda in una parentesi solitaria..la nostra lotta deve essere quotidiana e replicata in ogni nostra singola parola!

  11. Daniele Faravelii ha detto:

    Oops, avevo mal scritto l’indirizzo del mio blog (cui si accede cliccando sul nome) cui si andava ad un blog che parla di gite fuori porta. Me ne scuso….

  12. donatella ha detto:

    Complimenti!!! Grazie per aver dato di nuovo speranza e voglia di lottare anche a chi, come me,da anni rassegnata e indolente davanti all’immobilismo, è scesa in piazza con orgoglio. Non molliamo, siamo solo all’inizio!!! Rifacciamolo!!! Non lasciamo che l’Italia dimentichi come al solito!!!!

  13. stefania ha detto:

    da ieri pomeriggio mi urgeva di comunicare il bisogno di continuare, di partecipare, di non perdersi e non perdere questa voglia di cambiare che ciclicamente si attiva. in qualsiasi momento e per ogni evenienza chiamate. il tempo della delega ad altri è finito: dobbiamo rimboccarci le maniche, cosa in cui siamo bravissime, e lavorare sodo.
    baci a tutte e a tutti quelli che erano e saranno con noi

  14. TEMUJIN ha detto:

    Premesso che berlusconi non mi è simpatico, ma la manifestazione andava fatta contro quelle donne che si fanno strumentalizzare no?
    le ragazze ci sono andate di loro volonta giusto?
    In un paese dove ci sono tanti mariti che vanno con puttane, trans e froci, poi –
    meglio manifestare contro tutti i politici inutili che sono tutti uguali , la chiesa dei pedofili che vende la favola di cristo e mentre voi pregate , questi vi fottono 9 miliardi l ‘anno !
    se protestate chiedete i cambiamenti reali per la vita civile.
    berlusconi non è il responsabile di tutto.
    TEMUJIN

  15. ben9 ha detto:

    Ieri abbiamo manifestato contro la pedofilia, lo sfruttamento della prostituzione, il mercato delle vacche, la mignottocrazia e in sostegno dei magistrati attaccati in modo vergognoso e criminoso solo per aver perseguito reati odiosi ed infamanti. Ma soprattutto abbiamo manifestato per dire “MO’ SBARAK” a chi ci ha umiliate/i agli occhi del mondo. Siamo per questo radical chic? Può darsi, e comunque MEGLIO RADICAL CHIC CHE RADICAL TRASH. Ognuno va con i propri simili SIMILES CUM SIMILIBUS; non ci possiamo certo trovare dalla parte delle cosiddette vaiasse ovvero di coloro che usano agitare un pò troppo spesso il dito medio o usare toni e modi da pescivendole e che difendono l’indifendibile anche a costo di smentire se stesse essendo mere esecutrici delle istruzioni ricevute. Eravamo poche/i? Da lontano è sembrato così alla signora Gelmini. E allora le si potrebbe dimostrare il contrario. Perchè non ci presentiamo tutti insieme noi del “Se non ora quando?” a viale Trastevere e ci facciamo contare da questa signora un pò miope? DAI, DIAMOCI UN APPUNTAMENTO E FACCIAMO IN MODO DI NON MANCARE

  16. serena di rienzo ha detto:

    Ciao a tutte, rientrata da piazza del popolo….., grande manifestazione, complimenti davvero per l’organizzazione e per tutto l’impegno che avete messo affinchè molte donne e uomini scendessero in piazza. Un grande successo!
    Tuttavia, sono rimasta veramente allibita quando sul palco è intervenuta la suora, preciso che sono atea e che mi batto con tutta la mia forza ed ostinazione per affermare questa mia laicità.
    Ho trovato questa scelta fuori luogo, io non mi sento rappresentata dalle donne che circondano il nostro presidente del consiglio e tutta la schiera di affiliati, ma non mi sento assolutamente rappresentata dalle suore che dicono di essere vicine alle donne e incitano la piazza alla ribellione, quando loro, le suore nello specifico, hanno sposato il loro dio, non conducono una vita minimamente simile alla mia, non hanno una famiglia, non fanno sesso, non puliscono ed accudiscono dimore e SOPRATTUTTO, non hanno il coraggio di ribellarsi al loro stato di sottomissione ai maschi, non hanno il coraggio di gridare basta ai preti pedofili, sottostanno alla CULTURA MASCHILISTA per eccellenza che non ha eguali neanche tra i talebani. Con quale autorità scendono in piazza, e con quale occhio io dovrei prendere esempio dal loro modus vivendi….., ? sono relegate ad un ruolo da serva, il massimo della loro aspirazione è quello di fare le badesse,in conventi sperduti, quindi, vi chiedo se possibile, di evitare di far intervenire rappresentanti del clero, pochè hanno deciso di vivere fuori del mondo degli umani materialisti…hanno optato per una scelta spirituale ed ‘ascetica’, ma stranamente, hanno un potere economico e soprattutto politico sconfinato. Non c’è decisione sociale che non li veda coinvolti dai nostri viscidi ed ipocriti rappresentanti politici nessuno escluso, gradirei quindi, sinceramente che rimanessero relegati al ruolo che hanno scelto e che non intervenissero in affari di cui non hanno alcuna competenza nè intellettuale nè tantomeno pratica.

    Buon lavoro Serena Di Rienzo

  17. Piccoletta indignita ha detto:

    Chi dice DONNA dice:Dignita,Determinazione,Dramma,Democrazia,Decisione e DESIDERIO DI ESSERE RISPETTATE E LIBERE COME GLI UOMINI…questo non è un paese per DONNE!

  18. manuela ha detto:

    io c’ero. ero tra quella che piangeva durante l’assordante silenzio. Ho 44 anni, sono nata e cresciuta in una famiglia di 5 donne + papà. Ho imparato il rispetto per le persone (donne o uomini che siano), l’autodeterminazione, la cura ma on l’esaltazione del corpo, la cura del cervello. In questi giorni non ho potuto non notare le azioni di protesta di paesi che hanno di certo più problemi di noi. Ma quei popoli hanno avuto la forza e il coraggio di mantenere un presidio continuo e costante della piazza. Mi sarebbe piaciuto non lasciare Piazza del popolo ieri pomeriggio e trovarmici di nuovo stamattina. Quando chiamerete io ci sarò. Se vi serve aiuto io ci sarò.

    • elisa ha detto:

      Anche io c’ero, e anche io piangevo.
      Di rabbia, di offesa, di delusione. ma sopratutto DI SPERANZA.
      Per un’ Italia migliore che si può e si DEVE fare!

  19. felice ha detto:

    E ADESSO AVANTI TUTTA!!!E’ ORA
    ciao ho partecipato con mia moglie a piazza del popolo dove si respirava finalmente aria e volontà di cambiamento vi scrivo sperando che non sia l’unico momento ma darete seguito all’iniziativa battere il ferro quando è caldo visto commenti in TG: a dir poco falsi e di parte ma lo sappiamo questo non ci deve preoccupare l’italia tutta non merita queste Umiliazioni riprendiamoci la dignità d’essere italiani avanti tutta

  20. Claudia ha detto:

    Grazie a voi per aver compiuto una impresa del genere, di essere riuscite a riunire così tante persone diverse di tutte le età ma soprattutto per averci fatto sentire ancora vive. Complimenti per essere riuscite a coinvolgere anche tanti uomini che ieri, come me ed altri amici/e, erano a P.zza del Popolo a testimoniare e, soprattutto, ad urlare pacificamente per cambiare questa triste attualità. Grazie….

  21. maria paola pietropaolo ha detto:

    la reazione spocchiosa di Berlusconi, l’insipienza del Ministro Gelmini…sono tutti ottimi segnali! Sono MOLTO preoccupati, altrimenti i telegiornali venduti – Tg 1 e Tg 5 – non avrebbero quasi occultato la notizia. Bene, questo è solo l’inizio, lo straordinario patrimonio di energie che si è mobilitato ieri non va assolutamente disperso, fateci sapere come e dove. Ci saremo

  22. titti ha detto:

    Fondamentale………….continuare

  23. carlo ha detto:

    Le donne protestano in piazza contro Berlusca per tutelare la loro dientità… Ipocrite . Forse dovevano protestare contro Ruby, che da donna… mostra il lato peggiore delle donne. Si combatte la malattia, non il malato. Fate manifestazioni di piazza contro le donne che al Grande fratello dopo 20 giorni di isolamento diventano delle Troie. Quelle si che fanno fare una gran figura alle donne…

  24. marina ha detto:

    ero alla manifestazione felice di vedere una piazza stracolma…
    ma, interventi come quello sui dialoghi della vagina li trovo del tutto sconvenienti. Una rara volta che le donne hanno la parola in pubblico fanno parlare la vagina invece che il cervello!! Peccato!!!

    • Rossana Cenciarini ha detto:

      No, Marina, perchè da sempre ci hanno fatto vergognare di avere una vagina …non vedo perchè non parlarne in modo divertente.. altre cose sono sconvenienti! Ciao, al prossimo appuntamento

  25. anna ha detto:

    Quanto è accaduto ieri in Italia dimostra come un giorno di tanti anni fa le donne decisero di essere partigiane, di fare le staffette, di salire sui monti a portare il cibo ai combattenti. Le prime combattenti furono loro, che dovettero organizzare una vita nuova. Oggi come allora ancora le donne per prime rompono il muro di silenzio e di servilismo e iniziano un cammino al quale speriamo anche la politica sappia dare gambe, Perchè la testa l’hanno già messa le donne!

  26. chica ha detto:

    ero lì..ero li quasi incredula che fossimo ancora capaci di fare una cosa del genere……e mi suona così bene quel “STATO GENERALI DELLE DONNE”!!!…come una carezza quelle parole, fa tanto unione, voglia, energia, capacità….e ADESSO……A D E S S O !!!!!!!!

  27. gabriella ziliani ha detto:

    Era ora che si muovesse la gente, donne e uomini, bambini ed anziani, contro questo scandalo perdurante.
    Ho 55 anni ma sono entusiasta come quando ne avevo 20.
    Per me non c’è altro modo per mandare a casa questo governo malato che l’unione delle persone che facciano sentire tutto il disgusto e tutta la voglia di tornare ad essere un popolo “normale”, con prergi e difetti come tutti gli esseri umani, ma con una cultura millenaria, con valori grandi econ tanta voglia di riscattarsi da questi 16 anni di governo Berlusconi.
    Gabriella Ziliani

  28. Daniele Faravelii ha detto:

    Fa tristezza leggere i commenti delle ministre del PDL sulla manifestazione di ieri: dalla Santanché (ma che ci si può aspettare da lei ?) alla Gelmini alla Carfagna.

    Val la pena leggere il dispaccio dell’ADN Kronos sulle dichiarazioni di quest’ultima: “Le manifestazioni di oggi hanno avuto il merito di sollevare un dibattito tra le donne molto vivo e partecipato, di unire generazioni diverse nel discutere di condizione femminile e liberta’; poteva essere un momento molto importante per il Paese”, aggiunge Carfagna. “Spiace che l’occasione sia stata sprecata trasformando questa iniziativa nell’ennesimo corteo contro il governo democraticamente eletto dagli italiani e dalle italiane, strumentalizzando per fini politici le decine di migliaia di donne scese in piazza in buona fede”, conclude il ministro.

    Io penso che è la Carfagna, che aveva avuto un attimo di lucidità, durato poco, minacciando di dare le dimissioni a causa del machismo dellla maggioranza, ad avere sprecato l’occasione di tacere. Sia le donne che gli uomini che le accompaganavano (come me) erano indubbiamente in buona fede: tutte e tutti vogliono cacciare questo governo e questi uomini li e donne che ci fanno vergonare davanti al mondo.

  29. serena destito ha detto:

    Vorrei, in questo lunedì di celebrazioni dell’impegno profuso da ognuna di noi, che tutte insieme sottoscrivessimo un appello rivolto a quegli organi d’informazione che ci hanno sostenute e ci sostengono affinché, accanto alle cronache e alle testimonianze mettessero in atto un appoggio concreto. Vorrei che selezionassero la pubblicità che pubblicano in base all’uso che fanno del corpo della donna. Vorrei che facessero azione di convincimento perché i “creativi” si sforzassero di inventare modi diversi e più rispettosi per pubblicizzare i loro prodotti. E vorrei che noi, tutte insieme, dessimo vita a una campagna di boicottaggio di tutti quei marchi che ci mercificano.
    Vorrei insomma, dopo e oltre la piazza, un impegno concreto e quotidiano che dia un segnale ancora più forte a della volontà di riprenderci la nostra dignità.

    Grazie a tutte. Serena

    • Marina ha detto:

      Come veniamo “rappresentate” è parte del problema che ci porta poi a non essere prese sul serio e a vedere calpestati i nostri diritti. Il tema dell”informazione” che viene proposto dal Comitato come uno dei due temi portanti per l’otto marzo è anche questo, modificare il modo in cui, come accadeva a Jessica Rabbit, “ci disegnano”.
      Per fare questo sarebbe necessaria una vigilanza a tappeto, nele due settimane che ci separano dall’8 marzo, per denunciare le pubblicità che usano il corpo delle donne o le mettono in cattiva luce. Segnalo perciò l’iniziativa “pubblicità svilente” dell’associazione Donnepensanti. La segnalazione sul sito delle imprese che scelgono questo tipo di pubblicità e il loro boicottaggio è un’arma importante e anche la segnalazione massiccia all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria.
      Sarebbe interessante vedere cosa accadrebbe se riuscissimo ad imporre che per ogni pubblicità che usa l’immagine femminile a qualsiasi titolo fosse obbligatorio produrne anche una speculare che usa l’immagine maschile. Vedremmo telefonini con … “tutti gli attributi” invece che con morbide “curve” e aspirapolvere manovrati da uomini. Pari opportunità.

  30. Letizia ha detto:

    ieri ero alla manifestazione bellissima! Ora invito tutte a forme di manifestazioni spiazzanti e innovative.Usiamo la fantasia, usciamo dagli schemi, ogniuna proponga una protesta “atipica” e voi scegliete le migliori.
    Una seconda cosa. La scuola. Le donne devono soprattutto trovarsi unite per pretendere scuole migliori per i nostri figli. Adesso pretendiamo scuole e asili degni di un paese europeo, adesso devono ascoltarci, adesso vogliamo orari e scuole a misura di famiglia, scuolabus, doposcuola, scuole dove si insegni la costituzione , campus universitari, edifici puliti e colorati dove i nostri figli stiano bene. Adesso devono ascoltarci, chiediamo le dimissioni della Gelmini e pretendiamo una nuova riforma della scuola. Adesso!

  31. Silvia ha detto:

    Grazie per tutto, ero alla manifestazione di Roma, all’inizio profondamente commossa. Era ora che una voce di dissenso vero ed opposizione forte si manifestassero e facessero emergere tutto il malessere accumulato in tanti anni. E’stato un modo anche per dimostrare fuori dall’Italia che esiste un dissenso, che non la pensiamo tutte/i come Berlusconi. Ma non fermiamoci qui, continuiamo,la manifestazione di ieri deve essere solo il primo passo. Andiamo avanti!!

  32. Fabio Gobbo ha detto:

    Io c’ero perchè amo l’intelligenza e la determinazione delle donne.
    Perchè riconosco in loro la capacità di affrontare la vita e il mondo con una forza che non riuscirò mai ad eguagliare. Perchè dalle donne vorrei imparare.
    Ieri a Milano ho visto solo bellissima gente, ho visto rispetto, ho visto orgoglio, ho visto una grande energia.
    Un fraterno abbraccio a tutte e tutti, speriamo che il movimento continui con questo e ancora maggior entusiasmo.
    Poche persone possono cambiare il corso della storia in tanto tempo, tante persone lo possono fare in poco.
    Sarà dura, ma crederci sarà la vera forza.

  33. Flavia ha detto:

    LETTERA APERTA AL MINISTRO GELMINI

    Gent.ma sig.ra Gelmini
    a proposito delle poche radical chic (termine oramai démodé, si aggiorni…) che hanno organizzato la bella manifestazione di piazza (anzi, delle piazze), volevo informarla che io, che vi ho preso parte, non mi definirei affatto una radical chic; passi per l’essere chic che, visto tutto il tremendo kitsch che circola, considero una virtù, ma radical non direi affatto. Io sono una donna di 37 anni, sua coetanea dunque, e ieri insieme a me ce n’erano migliaia, sia con orientamenti politici ben definiti che non e non ci siamo affatto sentite strumentalizzate dagli uomini della sinistra; no, a noi donne che abbiamo raggiunto un certo grado di consapevolezza, non servono gli uomini per arrivare ad occupare posizioni di merito, cerchiamo di cavarcela con le sole nostre risorse, anche se non saremo mai ministro o consigliere. Nel mio piccolo sono soddisfatta della mia vita e della mia professione e, se si esclude un notevole malcontento per come vanno le cose a livello socio-politico, mi definirei contenta di quello che sono, che devo solo a me stessa. Spero lei possa dire altrettanto di sé!
    Ieri in piazza c’erano donne vere, indignate non per falsi moralismi, ma perché crediamo che si stia sfiorando il fondo del barile (che già credevamo vuoto!!).
    Una persona che riveste un ruolo di pubblico amministratore come lei, non dovrebbe dire certe cose della gente comune, nemmeno se la pensa all’opposto in quanto a convinzioni politiche. Dovrebbe, come ministro prima e come donna poi, trovare un senso più profondo a questo malessere e, per quanto possibile, darvi voce. Lei è una donna e solo (solo!) per ciò merita la mia stima: tenti di pensare indipendentemente da chi sta sopra di lei e si chieda perché sta succedendo tutto questo.
    Cordialmente
    Flavia Cantarella

    • sandra ha detto:

      bravissima Flavia!!! Hai detto con chiarezza tutto quello che tante di noi, vittime dirette dei danni della Gelmini, perchè docenti di una scuola agonizzante, hanno in cuore da tempo. Dispero solo che la “nostra ministra” possa anche solo per un attimo porsi una domanda o essere attraversata da un dubbio!
      D’altra parte, quando, ormai tre anni fa, il mondo della scuola si rivoltò contro la cosiddetta riforma Gelmini, la Nostra liquidò manifestazioni oceaniche, con lo slogan “sono pochi facinorosi!”
      Non fermiamoci, continuiamo a protestare, non lasciamoci ignorare da questa classe dirigente senza meriti, senza cultura, senza dignità , che ci tiene in ostaggio!!! Imitiamo il popolo egiziano, andiamo in piazza a oltranza MANDIAMOLI VIA!!!

  34. Ugo Minini ha detto:

    Ieri è stata la giornata della dignità anche per gli uomini! Come non fermarsi adesso, e continuare a “battere il ferro finchè è caldo”? Modesta ma URGENTISSIMA proposta: DOMENICA PROSSIMA, STESSA ORA, MANIFESTAZIONI IN TUTTI I PAESI (esclusi i capoluoghi), per dar modo a tutte e tutti di partecipare più facilmente. Fate partire subito questo messaggio anche su Facebook! Grazie

  35. Annamaria Del Curatolo ha detto:

    Carissime donne,
    a Roma c’ero anche io..è stato commovente ed entusiasmante quando tutte insieme abbiamo urlato” Adesso!!”. Però dopo tutto questo bellissimo manifestare sorge ora la madre delle domande:” E Adesso cosa facciamo?”.Il nostro non era solo un manifestare folcloristico, siamo veramente indignate e adirate! Vogliamo veramente che le cose cambino!! Gli uomini (e le poche donne nate dalla testa del padre) che sono al governo continuano ad ignorare la nostra indignazione. Vogliamo che se ne vadano e lascino il posto a uomini e donne dallo sguardo e dal cuore limpido. E’ questo l’adesso che vogliamo ottenere per noi e per le generazioni future. Ora Basta!!!
    a presto
    Annamaria

  36. silvia ha detto:

    Ieri, avrei tanto voluto scendere in piazza ma non potuto, spero che ci siano altre iniziative.
    Intanto …. grazie!!! Quelle piazze scaldavano il cuore.

  37. Licia Infriccioli ha detto:

    Grazie! Grazie a tutte voi per aver saputo dare voce al disagio di tantissime donne italiane.
    Il buio, un incubo nero, il medioevo che tornava, per me, è cominciato con l’approvazione della legge 40, nel 2004. Uomini che hanno deciso del corpo e della vita delle donne.
    Non ci speravo più, invece è accaduto.
    Per merito vostro siamo tornate a far sentire la nostra voce, a mostrare il nostro belissimo volto!
    Grazie!

  38. nelly ha detto:

    A Bologna: GRANDIOSA!!!
    Non ci si aspettava tanta gente, infatti è stato necessario cambiare percorso e, nonostante il divieto di manifestare in prossimità di un luogo religioso, ci siamo impossessate di Piazza Grande. Era stracolma!!!!!

  39. Fabio Gobbo ha detto:

    Un presidente del consiglio di nessun paese del mondo avrebbe mai detto che Marchionne farebbe bene a trasferire la fiat in Canada.
    Nussun presidente del consiglio direbbe mai di boicottare certa stampa essendo lui proprietario dell’altra.
    Facciamo un elenco delle aziende che utilizzano i canali mediaset per la pubblicità e non compriamo niente di ciò che ci propongono per 15 giorni. Questo può dare una precisa idea dei numeri, senza contaci nelle piazze bensì nei bilanci economici del dittatore.
    Ragazze e ragazzi, soprattutto donne, pensiamoci seriamente. Il conflitto di interessi si può trasformare in un’arma a doppio taglio. Vi prego organizziamoci e facciamolo. Confido nelle enormi capacità già dimostrate nell’organizzare quanto è già stato fatto.

    La peggior contestazione che berlusconi ci potrebbe fare è di avergli rubato l’idea che, anche se più volte ripetuta, non risulta ancora brevettata. Questo è il suo errore perchè l’idea e geniale.

  40. Sheiscreative ha detto:

    Grazie di cuore a tutte le donne che con impegno hanno organizzato questa splendida manifestazione. Grazie per averci dato la possibilità di farci sentire. Ieri è stato emozionante! Spero che questo sia solo l’inizio!

  41. monica ha detto:

    grazie a voi per avermi riportato in piazza dopo un 8 marzo di qualche secolo fa. a roma la manifestazione è stata meravigliosa. ho trovato quello che ero venuta a cercare cioè vedere quante donne credono nelle donne e sanno rispondere ad un appello sincero, come solo le donne sanno fare. io ci sarò da ADESSO!

  42. ilaria ha detto:

    ciao,c’è modo di avere l’intervento di Sofia Sabatino per intero?vorrei diffondere il video integrale,con la lettura completa della lettera,perchè nel filmato diffuso da Repubblica ce n’è una ripresa parziale,invece la ritengo un messaggio molto forte ed emozionante (mi ha emozionato molto,ero là), che va diffuso il + possibile.GRAZIE!!

  43. Maria Giulia ha detto:

    C’eravamo ieri ,io e mio marito sotto la pioggia in Piazza Castello, circondati anche da tante ragazze e da mamme con le loro figlie giovanissime che applaudivano e in silenzio seguivano gli interventi.Mi sono sentita bene per quelle tre ore, ho avuto la sensazione che qualcosa si possa davvero fare. E’ stato faticoso uscire, centinaia di persone ci avvolgevano e sembravano non volere che questa magia finisse.Ci guardavamo stupiti ma contenti! …é bastato guardare alcuni tg la sera per vedere la realtà stravolta! Un’immagine di sfuggita che non dava assolutamente idea di ciò che io avevo vissuto e commenti a sproposito .Che tristezza! Chi non c’era non può essersi reso conto di cosa è stato!

  44. katia ha detto:

    Bisogna rifarlo presto, non dobbiamo dargli tempo, respiro!
    Non basta parlare, bisogna essere in piazza.
    Fate un altro appello, presto, subito
    🙂

  45. BIANCA LAZZARO ha detto:

    E se provassimo a prolungare l’eco delle piazze di ieri, appendendo alle finestre un cartello, un lenzuolo bianco, qualunque cosa con su scritto SE NON ORA QUANDO? Magari anche solo una sciarpa bianca, come quelle che ieri hanno sventolato in piazza. Io l’ho fatto già da una settimana, come gesto isolato, ma da ieri penso che sia un modo semplice e immediato per prolungare l’effetto dell’enorme successo di piazza, in attesa delle prossime iniziative più concrete.

    • paola pini ha detto:

      Ottima idea!!!Questa è una proposta concreta!
      C’è bisogno di “entrare nella testa e nel cuore delle persone”; se la sciarpa bianca diventasse sinonimo di POSSIBILITA’ DI CAMBIAMENTO E DI ONESTA’ D’INTENTI penso che sarebbe un grande passo avanti.
      I simboli hanno una grande forza, sono importanti,parlano da soli…

      Un’altra proposta contenuta nei commenti qui riportati, al fine di mantenere il più possibile la presenza e la visibilità, è quella di utilizzare la festa dell’8 MARZO E DI RILANCIARLA COME IMPEGNO DELLE DONNE PER IL RISCATTO DEL LORO PAESE.
      Non è difficile, cosa ne dite?
      Paola Pini

    • marina ha detto:

      Sono d’accordo, un’idea semplicissima e molto bella: facilmente realizzabile e di forte impatto visivo, un pò come le bandiere della pace di alcuni anni fa, ricordate? E come allora, perché solo una sciarpa bianca e non anche un telo bianco alle finestre? Sarebbe un pressing notevole, rimbalzerebbe sui media, avrebbe grandeb visibilità. Lo facciamo?

  46. pasquale ha detto:

    Forse voi donne ci riuscite… in risposta alle dichiarazioni di B sulla meravigliosa manifestazione di ieri fate un passettino avanti e lanciate una settimana di “ASTINENZA” in ogni famiglia dai programmi Mediaset… mister B sente solo se toccato nel portafoglio….

  47. Luisa Piras ha detto:

    Ieri a Cagliari era una giornata meravigliosa, il sole splendeva e il cielo era terso. Arrivare poi al porto alle 11 e vedere quella marea di donne, uomini e bambini è stata una gioia indescrivibile e inimmaginabile! Grazie per aver organizzato questo momento di unione e di condivisione di valori. Ora ci sentiamo tutti meno soli e meno impotenti e siamo sicuri che insieme ce la possiamo fare.

  48. Alessandro Marciano' ha detto:

    Io son stato a Milano in piazza castello ed è stata un’esperienza meravigliosa! Ho pubblicato diverse foto della manifestazione sul mio blog, andate a guardarle! http://alessandromarciano.wordpress.com/2011/02/14/se-non-ora-quando-l-italia-protesta/

  49. Sabina Fiorentini ha detto:

    Bellissimo esserci. Un senso non comune di appartenenza per questi tempi mi ha fatto capire che ci siamo, che siamo in tante/i e che dobbiamo continuare, battere il ferro finché è caldo. Ieri ci siamo date un grande abbraccio e ci siamo dette: “Forza, possiamo farcela!”
    Io continuerò ad esserci. Grazie a voi per la splendida iniziativa.
    Dimenticavo…sono anch’io laureata con 110 e lode e menzione accademica, plurispecializzata, pluririconvertita (perdonate il neologismo), attualmente disoccupata in cerca di impiego. Ho 44 anni e una bimba di quasi 4 anni. Vorrei che per mia figlia le cose andassero diversamente. E perché no, anche per me!
    Sabina Fiorentini

  50. nando ha detto:

    Grazie, grazie, grazie. Soprattutto gazie alle donne che hanno voluto e saputo reagalare a questo povero paese una boccata di ossigeno. Mi viene addirittura voglia di sperare.

    • Onorina Casalegno ha detto:

      Davvero! Adesso NON ci dobbiamo fermare!!! Perchè non organizzare un’altra bella manifestazione per il 3 Aprile? In modo che il 6 Aprile abbia ben chiaro in testa che noi, e non solo le donne, ma gli Italiani CI SONO e ne hanno abbastanza di questo modo di essere governati!

      • Julia ha detto:

        L’8 marzo rischia di passare per communicazione della stampa come un fallimento solo perche lavoriamo in tanti e non possiamo andare in piazza. Molto meglio mantenere una domenica di ogni mese finche c’è il cambiamento. E il 3 aprile assolutamente a ricordarci che Berlusconi si è impossessito della media ma della giustizia, assieme delle donne – NO!

  51. bz72 ha detto:

    Ieri ero in piazza a Milano. E’ stata la prima manifestazione della mia vita, un’emozione fortissima e una grande gioia. Mi guardavo intorno pensando “..ma allora le persone normali esistono!”. E’ stata la scoperta di un’Italia diversa e sconosciuta. Questa mattina mi sono sentita meno sola e un poco più fiera di questo paese, che tante e tante volte ho pensato di lasciare. Siamo solo all’inizio di una lunga strada, ma adesso sappiamo che siamo in tanti a credere che possa esserci un futuro migliore. Non molliamo!

  52. alberto riviello ha detto:

    vivo a bologna,ho ripreso,con la telecamera fermo in un angolo di via Indipendenza,l’ora e quindici di ininterrotto corteo,con le braccia che mi dolevano e i commenti,bellissimi,che mi arrivavano
    nelle orecchie.Alla fine,quando è passata l’ultima persona,avevo
    le lacrime agli occhi….e la consapevolezza che non siamo soli,anzi…

  53. Speranza ha detto:

    Ho scritto già due post sulla giornata di ieri a Cagliari.

    E adesso?
    Adesso, secondo me dobbiamo chiedere tre cose:
    1) Dimissioni immediate e irrevocabili.
    2) Nuova legge elettorale: vogliamo votare le persone e non i partiti.
    3) Vogliamo che una percentuale di posti sia dato di diritto alle donne, direi il cinquanta per cento.
    Il Paese non può fare a meno della nostra intelligenza, del nostro modo di vedere, di organizzare le cose, della nostra sensibilità. L’Italia non può permetterselo più.
    Coraggio, per chi c’era e non c’era, siamo solo all’inizio di un grande cambiamento. Nessuno è autorizzato a starne fuori. Nel nostro piccolo diamo, tutte e tutti, il nostro contributo.
    Non facciamoci strumentalizzare dai soliti maschietti dei partiti, di destra o sinistra, che sono lì pronti al varco per sedersi sulle poltrone che presto rimarranno libere.

  54. Annabella Colella ha detto:

    Grazie a tutte voi che avete lanciato questo appello,grazie a tutte le donne presenti,ai loro padri,mariti,fratelli e compagni.Non credo di essermi mai emozionata anche solo a sentire i commenti e a vedere quella folla oceanica che ha abbracciato tutte le donne del mondo.Non c’ero in piazza fisicamente ma col cuore e con l’anima ero lì con tutte voi per dire BASTA .

  55. erberto d'agnese ha detto:

    Care, carissime DONNE, care, carissime mogli, compagne, amiche, amanti, figlie: GRAZIE, INFINITAMENTE GRAZIE.
    Però ora non fermatevi,non disperdete questa grandissima energia. Prendeteci per mano e guidateci verso un futuro migliore.
    Grazie
    Erberto d’Agnese

  56. Carlo ha detto:

    ..non disperdiamo questo patrimonio…con il web possiamo davvero organizzare un vero boicottaggio delle aziende che sponsorizzano i programmi sessisti (tipo Striscia la Notizia…etc)..se spediamo solo 50000 cartoline per informare Barilla che non compriamo la sua pasta perchè “paga” il peggio della Tv, forse ci penseranno due volte….pensiamoci, davvero!

  57. barbara ha detto:

    sono tornata in piazza dopo …non ricordo quanto:molti visi segnati dal tempo e pochi quelli giovani.Spero nell’evolvere degli eventi.

  58. gaia spera ha detto:

    Le piazze di ieri si sono riempite perché la parola DIGNITA’ – in questo Paese – è stata ferita
    Ero in una di quelle di Piazze ed ho visto donne, uomini, bambini, persone “comuni” spinte dal semplice desiderio di condividere un disagio di fronte al modo in cui oggi è usato e declinato il potere, ho visto gente animata dall’unica intenzione di mettere la propria faccia a difesa di un valore … ma prima e più di tutto ho visto cittadine e cittadini uscire fuori dalle loro case per denunciare una frattura, una distanza forse addirittura un’assenza di rappresentatività.
    Nessuna delle persone ieri in piazza sentiva di essere ben rappresentata dalla nostra classe dirigente: voi non state parlando, agendo, scegliendo per me, voi non mi rappresentate più e non voglio che le vostre parole, i vostri gesti, le vostre scelte possano passare per mie.
    Di fronte a questo tipo di palpabilissima denuncia la prima reazione sana da porre in atto dovrebbe essere ASCOLTARE. Da cosa altro può nascere un’ autentica rappresentatività se non dall’ascolto dell’altro?
    Oggi si pensa di poter governare l’Italia partendo dal principio: so io (imprenditore di grande esperienza e insuperabili risultati o anche politico di datata militanza) cosa sia bene per tutti voi! Ma governare un Paese non è governare un’azienda, né un partito. Il governo di un Paese impone la capacità di fare “sintesi” di tutte le voci che lo “raccontano”. E una sintesi vera ed onesta, una sintesi di tutte le voci di una nazione può e deve nascere solo dall’ASCOLTO. Un Paese che non sa più ascoltare chi lo abita è un Paese destinato ad una democrazia muta. Ma una democrazia muta è ancora una democrazia ?
    Leggere sui giornali di oggi i commenti del premier, degli uomini e delle donne di governo, di giornalisti come (ahimè!) Severgnini conferma ai miei occhi l’agonia di questa nostra democrazia.
    La mia profonda indignazione di cittadina moderata, cattolica, socialmente impegnata, il mio dolore per la distanza che separa i valori e gli insegnamenti che passano nella mia famiglia da quelli espressi da chi governa questo Paese, la mia tristezza di fronte al tentativo di cancellare le regole per salvare chi le calpesta …. come altro avrei dovuto esprimerle?
    Per essere più chiara ai miei figli abbiamo insegnato che chi occupi cariche di responsabilità debba avere una formazione adeguata alle sfide che dovrà affrontare e comportamenti esemplari: merito e onorabilità. (mamma perché i parlamentari si chiamano “onorevoli”?)
    Questo presidente del Consiglio, il mio Presidente del Consiglio mi ha offesa.
    Perché dire questo fa di me una persona faziosa? Fazioso etimologicamente parlando significa “di parte”. Io faccio allora parte di quelle cittadine e cittadini italiani che pensano che l’etica sia una dimensione dell’esistenza ineludibile. E che i principi non siano riducibili, adattabili, limitabili, commerciabili né infangabili. Perché i principi su cui si fondano le società sono garanzia di tutti. Sono quella grammatica comune che permette ad ognuno di argomentare le proprie idee senza che la diversità sfaldi la trama di una convivenza civile.
    Ogni giorno, leggendo i giornali, mi chiedo cosa avrebbe detto o fatto questa classe di governo se – stando all’opposizione – si fosse trovata di fronte a comportamenti analoghi.
    Se a tante donne e uomini italiani che dicono “ho sete” (di rispetto, di normalità, di democrazia, di rappresentanza, di correttezza, di “ascolto” e di “parola” , di … ) qualcuno finalmente offre dell’acqua il commento non può essere: sempre e solo acqua … ma come siete banali!
    Né può essere quello di chi – governandomi (quindi nelle condizioni di avere acqua da dare) – dica: manifestazione faziosa: vergognatevi per aver chiesto da bere!
    Nel Paese che non c’è (più) avrebbero invece dovuto chiedersi (e chiederci?!): perché tutta questa gente ha sete? … Quando si smette di domandare si smette anche di poter (e saper) dare risposte adeguate!

    Gaia Spera Lipari
    gaiaevito@yahoo.it,

  59. aletto88 ha detto:

    Ho 22 anni e ieri in Piazza del Popolo mi sono sentita orgogliosa di essere una DONNA ITALIANA…
    Ho pensato che l’Italia che ieri ho visto in piazza, è l’Italia per cui vale la pena restare, per cui vale la pena continuare a studiare e combattere..
    Ho visto un’Italia stanca ma che ancora non si è arresa…
    Sono contenta di aver visto in piazza insime a donne di tutte le età,e di tutti gli schieramenti politici, anche molti uomini, e molti da soli e non al seguito delle fidanzate o mogli.
    Grazie a chi ha reso possibile tutto questo!
    Mi auguro che questa mobilitazione non si fermi qui, perchè ora non possiamo tornare indietro!
    E anzi se posso rendermi utile o attiva in qualche modo, mi piacerebbe farlo!
    Micol

  60. Lidia Beduschi ha detto:

    Ieri ero a Mantova,dove abito, in piazza Mantegna. E’ difficile questa città, eppure la piazza era piena. Ho aiutato giovanissime alla prima loro manifestazione a stendere il loro striscione.

    E’ importantissimo continuare, specialmente per non abbandonare proprio le piccole città, quelle “del silenzio”, che però VOTANO poi.

    OCCORRE PENSARE AD APPUNTAMENTI PERIODICI. PERCHE’ NON FARE DEL 13 LA “DATA DELLE DONNE IN PIAZZA”?

    Sono e siamo convinti che solo la mobilitazione puo’ cambiare l’Italia.NON DOBBIAMO DARGLI RESPIRO!

    UN GRAZIE GRIDATO ALLE STELLE PER LA GIORNATA DI IERI!

    PS vi ho lasciato l’indicazione di quello che considero il mio lavoro più importante in “SITO WEB” anche per dirvi di me e mettere a disposizione le mie esperienze e competenze.
    Sono socia AISEA e LUA Libera Università dell’Autobiografia (Anghiari), fonti orali, ecc

  61. Daniela ha detto:

    Ero a Torino: bellissima, pienissima e piena di gioia e grazia!!
    Non dobbiamo fermarci, continuiamo, vi prego, con azioni, manifestazioni, segni, voci. Non possiamo stare a guardare un regime peggiore di quello sperimentato dai nostri nonni, per cui tanti hanno lottato per donarci la Costituzione che abbiamo!
    Continuiamo con le sciarpe, con gli adesivi, e soprattutto con le nostre relazioni quotidiane, a difendere dignità, presenza, profondità, intelligenza, riflessività e bellezza, ma ogni fine settimana lanciamo un appuntamento, un’iniziativa: siamo giovani (dentro, se non d’anagrafe), belle e forti, e ora ci siamo viste… Forza!!

  62. Mariella Marzuoli ha detto:

    Ieri è stato bellissimo. Non potremmo replicare ogni domenica, stesse piazze stessa ora fino alle dimissioni di B. o alla caduta del governo? Il bisogno di continuare, comunque autorganizzate/i, mi sembra diffuso e pressante.

  63. Roberta ha detto:

    Non chiamatela onda rosa
    di libione

    Capita di essere un milione di italiani e di italiane in 230 piazze del Paese; altre migliaia nelle piazze del mondo, a Bruxelles, Washington, Honolulu, Parigi, Tokyo, Atene, Praga… Uomini, oltre che donne, senza bandiere in mano. Il guaio è che, quando l’adrenalina dei manifestanti si allenta e le penne dei commentatori si scaldano, quel milione di cittadini indignati siano recensiti come pochi esemplari di “radical chic” o come “episodio vergognoso”, che i due principali Tg nazionali liquidino rapidamente la notizia, dopo che un giornalista- politico-opinionista ha commentato la mobilitazione brandendo in aria un paio di mutande troppo small.
    In quelle parti del mondo che passano per “Paesi in via di sviluppo”, da dove pescherecci debordanti di infelici partono alla volta di Lampedusa, la piazza manda a casa un dittatore resistendo per giorni a presidio della libertà di scegliere da chi essere governati; un milione di italiani indignati, nel Bel Paese, non bastano. Sopra e sotto il palco, in Piazza del Popolo, c’è la destra, oltre che la sinistra, c’è la cultura, oltre che il mondo delle professioni, c’è il pubblico impiego e il sottoproletariato, un pezzetto di disoccupazione giovanile ed una fetta di sicuro precariato. E ancora non basta.
    Lontane dal palco ci sono le ragazze dell’Arcore-style, vittime e carnefici di una femminilità calpestata; ci sono le indifferenti che no, non si venderebbero mai, ma che non si indignano abbastanza, o che si appellano ad un non meglio precisato “libero arbitrio”; ci sono le italiane e gli italiani che giustificano il livore delle manifestanti come invidia, “ad Arcore non ci potreste mai andare, non avete il physique du rôle”. E poi ci sono quelli che “ognuno in casa propria fa ciò che vuole”, quelli che tracciando voragini fra pubblico e privato, come se ciascuno di noi inesorabilmente non fosse contemporaneamente ciò che è fra le mura della propria casa – da sogno o di periferia – e ciò che è fuori, per strada, dietro una scrivania, o in cima ad un tetto, con in dosso una tuta da lavoro. Come se un festino a luci rosse non sia di per sé uno spettacolo indecoroso, troppo rivoltante perché discuterne non sia avvilente, anche se non sei un rappresentante-del-popolo-sovrano che ha sovranamente affidato degli incarichi pubblichi sulla base dell’avvenenza delle sue ospiti. Come se. Non chiamatelo femminismo, però. Le rivendicazioni di genere qui non c’entrano; magari fossimo in una democrazia talmente matura da interrogarsi su come “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”, in ragione di discriminazioni fondate sul sesso. Nell’abbecedario della democrazia non siamo ancora nemmeno a pag. 1.
    Nella bolla confusa di attivismo anarchico, di apatia irremovibile e di risveglio permanente, conta quello che resta, passato al setaccio dell’ eccitazione fulminea; la sensazione è che ‘stavolta le maglie del setaccio siano più fitte del solito, serrate insieme dal web che ha intrecciato le idee e le proposte, da un “confine” all’altro della rete. Il giorno dopo, sembra che in superficie sia rimasta più che la soddisfazione per una manifestazione bene riuscita. Capita che, levato il capo, poi ci si prenda gusto e che tacere non sia più anatomicamente possibile. Chi ha fin’ora sostenuto l’insostenibile o ha altrettanto colpevolmente taciuto lo sdegno da oggi è un po’ più solo.

  64. Cristina ha detto:

    Non accontentiamoci di ieri, continuiamo a scendere in piazza con forza ed entusiamo perchè non stavamo scherzando, non era un capriccio, perchè insieme le cose possono succeddere!

  65. Padova, Piazza dei Signori, 13 Febbraio 2011. Anche la speranza oggi vola in alto, molto in alto. Siamo tanti e, siamo belli, contenti di esserci, giovani e vecchi, maschi e femmine con un unico sogno condiviso: riappropriarci della nostra vita e della nostra dignità per non perdere di vista il nostro presente e il nostro futuro…Ornella
    http://www.affascinailtuocuore.com

  66. Gregorio L. ha detto:

    GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
    non sono riuscito a venire in piazza ma ero li con il cuore e con la mente!
    grazie grazie grazie
    siete stati d’esempio per tante persone! Questo è il paese in cui voglio vivere e crescere i miei figli!!!
    VIVA L’ITALIA E VIVA LE DONNE

  67. marina ha detto:

    davvero bello, bellissimo, Roma, Milano, così tante facce in cui riconoscersi, unìItalia pulita da cui ripartire: ancora stamattina a guardare i giornali mi venivano le lacrime agli occhi: e la stampa straniera, c’era di che essere orgogliosi di quele “quattro radical chic”… Ieri non si è rivendicata la dignità delle donne, si è rivendicata la dignità degli esseri umani e di una nazione.
    VORREI SE POSSO LANCIARE UNA PROPOSTA: ricordo com’erano le finestre delle città quando, in occasione della guerra all’Iraq, si sono riempite di bandiere della pace. Non si potrebbe pensare che le sciarpe bianche di ieri diventino lenzuoli alle finestre, sciarpe attaccate alle borse o agli zainetti, foulard al collo? Una proposta pacifica per continuare a dire “Basta”, che ne dice?

  68. Milena ha detto:

    Diceva “un milione di posti di lavoro”.. ha avuto UN MILIONE di donne, uomini, giovani nelle piazze a gridare il proprio dissenso !!

  69. Loretta ha detto:

    C’ero anhc’io a Piazza del Popolo ed è stata una giornata indimenticabile. Sono di Bologna ma sono andata a Roma con mia sorella Silvana, perchè pensavamo sbaglaindo che nelle altre città e quindi anche nella nostra , la minifestazione non sarebbe riuscita. Per fortuna non è stato così. E’ stata una grande giornata per tutte noi, in tutte le città, anche nella nostra Bologna. Mi sono commossa motlo, non sono più una ragazzina e il commuoversi di più è una prerogativa dell’età. Ma sono tornata giovane, ho pensato alle tante battaglie fatte negli anni 70, per l’emancipazione femminile, perchè le donne siano rispettate sia in famiglia che nei luoghi di lavoro. Sono contenta di vedere che molte donne hanno voglia di cambiare ma l’unico dipiacere è che in tanti anni , invece di essere andate avanti siamo tornate indietro. Lavoriamo più egli uomini ma non siamo loro pari, accudiamo fili e filgie, amriti, genitori anziani e se non lo facciamo di persona perchè lavoriamo lo fanno altre donne per noi. Donne che vengono da lontano e che spesso hanno la loro famiglia lontano. Sper che la giornata di domenica 13 febbraio sia solo l’inizio. Diteci come possiamo aiutarvi a ingrandire questa rete che oggi può esister proprio eprchè c’è

    Loretta – Bologna

  70. paola ha detto:

    sono di roma ma ho partecipato alla manifestazione a Trieste perché lì lavora mio marito ed è con lui che ho voluto partecipare, orgogliosa di farlo con il mio uomo. Grazie grazie grazie, per me, per le mie due figlie ed anche per mio marito; perché ieri finalmente mi sono sentita una persona normale, insieme a migliaia di persone normali che cercano un futuro migliore. Per tutte le donne, siamo tante e non siamo sole. A presto.

  71. loretta ha detto:

    La giornata del 13 febbraio è stata bellissima ma può essere solo l’inizio . La mobilitazione deve continuare, è indispensabile per cambiare. Le donne vogliono rispetto, è necessario per tutta la società malata in cui viviamo. Ho lottato tanto negli anni 70 per le’emancipazione femminile e non pensavo amia che dopo tanti anni saremmo state a questo punto e avremmo avuto un presidente del consiglio così, ma è successo e bisogna di nuovo rimboccarsi le maniche sia per noi che per i nostri figli e le nostre figlie perchè solo se anche gli uomini impareranno a rispettare le donne sarà possibile una vita migliore. Se non ora quando? Adesso !!

    Loretta

  72. Rossella ha detto:

    Donna. 49 anni. Ero in piazza a Roma.
    GRAZIE !!! grazie alla piazza, all’iniziativa, a tutte le altre che c’erano, a tutti gli uomini, a tutti i bambini.
    Grazie alle voci e ai colori.
    Ad un certo punto mi sono commossa. Ho iniziato a piangere.
    Era gioia, era liberazione, era il mio personale urlo.
    Perchè siamo tutte insieme qui ADESSO.

  73. benedetta ha detto:

    Ce la possiamo fare!
    Regaliamo alle italiane e agli italiani un paese migliore, scriviamo la storia. Oggi mi sento cosi’ potente.

  74. RobiClad ha detto:

    Bello bello bello :)) La giornata il palco il popolo di Roma. Facciamo diventare certezze queste belle speranze. Non fermiamoci. Per favore!! Vorrei vederle le foto di questo nostro splendido popolo. Come inviarle?

  75. politicalpills ha detto:

    Complimenti. Complimenti. Complimenti.
    Complimenti a tutte. Complimenti agli organizzatori, a chi è andato nelle piazze, a chi ha promosso questa splendida iniziativa, a chi ha reso possibile tutto questo.
    Di nuovo complimenti dal profondo del cuore.

    E’ stato bellissimo vedere più di un milione di gente in piazza; donne – soprattutto donne, ma non solo – uomini e bambini che, finalmente, si rendono protagonisti di una manifestazione storica dopo anni di torpore in questo paese.
    Ho appena finito di riguardarmi tutti i video trovati in rete, e ho ancora le lacrime agli occhi.
    Grazie di tutto.
    Questa è l’Italia di cui vado fiero e orgoglioso.
    Questa è l’Italia che dobbiamo riprenderci.

    Mi auguro che questa manifestazione sia la prima di una lunga e interminabile serie.

  76. morena ha detto:

    Spero aredenhtemente che questo non rimanga una manifestazione isolata, la marcia è appena iniziata e io non mi voglio fermare.
    Propongo di trovatci ogni settimana in piazza, come hanno fatto altre donne nel mondo, per continuare ad urlare il nostro Basta!
    Sì può fare e si deve fare.
    Facciamo vedere che anche noi donne italiane siamo capaci di lottare e non farci calpestare.
    Ieri è stato un gran giorno, dove abbiamo dato una grande lezione di vita e civiltà a tutta l’iatlia, allora non smettiamo il cambiamento è nelle nostre mani ora e subito!
    Spero di avere notizie al più presto e se vi serve una mano io ci sono Sempre, perchè era ora che le donne si svegliassero da questo torpore e riprendessero in mano le loro vite e non quelle dei caroselli mediatici!

  77. Spike ha detto:

    Io invece dal 13 mi sento più sola: la piazza era bellissima, non mi fraintendete… io ero a Piazza del popolo (veramente non sono riuscita a entrarci, in Piazza del Popolo, a causa della folla… precisamente sono rimasta all’altezza della chiesa di S. Maria del Popolo). Mi sento più sola perché sentivo parlare Suor Eugenia (anche se non ho capito tutto dalla mia posizione), e pensavo ai commenti che le sue parole avrebbero suscitato tra molte amiche mie… pensavo ai fraintendimenti… e pensavo anche: “no, nemmeno questo è il posto mio”. Lo scrivo qui, tanto fra mille commenti non se ne accorgerà nessuno, ma da qualche parte lo devo dire, perché ho taciuto per troppo tempo. Come donna cattolica da anni mi sento a disagio in Chiesa la domenica (certe volte ho dovuto ascoltare delle omelie terribili), mi sento a disagio quando parlano certi rappresentanti della gerarchia, anzi più che a disagio, soffro, e mi vergogno profondamente come cristiana: mi vergogno per loro, per la loro disumanità, per la loro mancanza, prima che di carità, di sentimenti (e i sentimenti esistono). Quindi, nella chiesa Cattolica Italiana mi sento a disagio (ma ci sto perché disgraziatamente sono italiana: se fossi, che so, danese, starei molto meglio come cattolica, però disgraziatamente sono nata qua). Però cattolica sono: e con tutte le spine e i triboli, e con tutto il sangue che vedo intorno a me, e gli errori, non posso non esserlo… e allora per me non c’è posto in questo movimento: lo sento. Ma non perché qualcun* voglia escludere le cattoliche: ma perché quando una si dice cattolica in un certo ambiente ormai si mette dalla parte di un’istituzione talmente squalificata e sbilanciata che se ne deve vergognare, perché ormai non serve ripetere che la cosa importante è la Chiesa, l’assemblea, e non la gerarchia, perché tanto la gerarchia stessa ha fatto in modo che l’assemblea non si vedesse. Non riesco più a fare un discorso perché in fin dei conti quello che vorrei dire (pubblicamente, ovvio) non si sente: ma, di nuovo, questo è ineluttabile – le parole del cristianesimo vanno spiegate tutte ormai, perché la società italiana non è certo una società cristiana (specialmente nella destra, che ci ha dato la cultura più disumana esistente oggi in Europa). Allora forse è giusto semplicemente sparire, lasciare il discorso pubblico ad altre, e mettersi ad insegnare la matematica a un bambino, tradurre una poesia dall’inglese, fare la marmellata. Il discorso pubblico lo facciano altre, che sono più brave, che hanno qualcosa da portare. Mille auguri di ogni felicità e successo.

    • Margherita ha detto:

      Il 13 febbraio, nella mia città – Pesaro -, ho potuto dar voce alla mia indignazione e al mio pensiero…. e ho condiviso con tante altre persone normalissime il bisogno e la volontà di essere presenti, di fare qualcosa, di non subire ancora. Anch’io sono una donna cattolica e l’essere in piazza il 13 era per me un dovere. Anch’io mi sento a disagio per le affermazioni o i silenzi di alcuni rappresentanti delle gerarchie, o per i “ragionamenti”, se così li si può chiamare, di cattolici che giustificano i comportamenti del premier perchè in fondo siamo tutti peccatori… Ma non credo che il discorso pubblico lo debbano portare avanti solo altre; penso che molte donne cattoliche – come tutte le altre – abbiano qualcosa da dire e che tante siano assolutamente credibili a motivo del loro impegno quotidiano. Come suor Eugenia, che ha speso e spende la vita per promuovere la dignità delle donne. A proposito, perchè non inserire nel blog anche il suo intervento? Non penso che questo bellissimo movimento voglia o possa perdere, nè tantomeno escludere, le donne cattoliche(e gli uomini)…
      Allora spero che nella mia città riusciamo a ritrovarci tutte, perchè credo che l’efficacia di questo movimento sia data dalla partecipazione della “società civile”, più che dei rappresentanti di partito. Quindi andiamo avanti! Con proposte ragionate e coordinate, certo, ma non ci fermiamo! GRAZIE A TUTTE!!!

  78. Roberta ha detto:

    GRAZIE! e ora non disperdiamo le forze, convogliamo le differenze in una corrente positiva di cambiamento, superiamo le umane miserie che sempre dividono anche le menti migliori. Lasciamo un segno di progresso per il genere umano. AUGURI A TUTTE!

  79. marina ha detto:

    Le signorine Belen e Canalis hanno affermato che mai e poi mai avrebbero partecipato alle manifestazioni di sabato 13. Potremmo ricambiarle azzerando i contratti che abbiamo con le società sponsorizzate da loro. Ad esempio disdire tutti gli abbonamenti che noi donne che abbiamo con la TIM. Che ne dite?
    Marina

  80. Anna ha detto:

    E’ stata una gioia immensa, mi sono sentita felice nel vedere questa partecipazione così sentita. Ma ora vi prego non fermiamoci. Le sfide sono tante, me una secondo me è importante e basilare, raggiungere tutte quelle persone che non si informano se non attraverso i soliti canali televisivi. Le persone da coinvolgere sono ancora tante, bisogna sforzarzi a arrivare anche a loro.

  81. fiorella ha detto:

    domenica è stato importante,berlusconi ci ha fatto un grande regalo, ci ha esasperati a tal punto da far scendere in piazza persino chi in piazza non era mai sceso. ora bisogna fare di più. bisogna dare dei volti politici a questa esasperazione, quando ci saranno le elezioni chi rappresenterà questa piazza? bisogna potersi riconoscere in un movimento politico nuovo,fatto di donne serie,oneste,coraggiose,incorruttibili.grazie

  82. Christine ha detto:

    FINALMENTE … ERA ORA !!
    Non ce la facevo più !! Sono anni che aspettavo questo momento ed ora è tempo di : FATTI E NON SOLO PAROLE !!!
    Cioè, propongo di boicottare tutte quelle pubblicità che usano il corpo delle donne a sproposito e anche di “obbligare” la Rai (che è nostra) a non usare più donne nude come oggetti di contorno.
    Grazie!!

  83. Danila Pelosi ha detto:

    Ok per continuare la discussione fra di noi, ma io vorrei battere il ferro finché è caldo, e fargli sentire di nuovo e in fretta le ns. voci.
    Che ne dite di un MAIL BOMBING?? Io ho già preparato una lettera per il dr. Berlusconi, per respingere l’accusa di essere stata strumentalizzata. Ma sul sito del presid. del consiglio non ho trovato a quale indirizzo mail mandarla.. Potete aiutarmi?

  84. fabrizio genovesi ha detto:

    Quale fiducia meritano gli uomini della politica, per i quali è difficile stabilire chi non è mediocre o corrotto? Le donne si sono affacciate alla ribalta rivendicando la loro dignità umiliata e calpestata . La speranza è che il 13 febbraio non rimanga una data isolata ma sia l’inizio di una nuova fase della politica: le donne che prendono coscienza del ruolo che possono esercitare, che utilizzano l’unica arma che hanno: sono il 54% dell’elettorato ma in politica contano molto poco.
    L’arma del voto è devastante.
    Immaginiamo le donne che dicono: Se sarà cambiata la legge elettorale, alle prossime elezioni votiamo solo donne. In mancanza di questa possibilità votiamo solo i partiti che presentano donne in numero non inferiore al 54% dei candidati. Con l’obiettivo di portare alla Presidenza del Consiglio una donna con meno di 40 anni.
    In ogni caso, grazie donne, anche a noi uomini date motivi di speranza.

    Fabrizio Genovesi, Roma

  85. Chiara ha detto:

    è LA prima volta che scrivo su un blog, sono troppo carica, son partita da Venezia la mattina per venire a Roma, è stata un bellissima giornata, ed ora non dobbiamo perdere qusta energia che ci ha riempito le menti e i cuori.
    ADESSO!

  86. Christine ha detto:

    Anzi, dico di più:
    Bisogna scrivere a queste ditte che usano il corpo delle donne dicendo loro di smetterla, pena boicottaggio!!

    Grazie

  87. silvia ha detto:

    Grazie a tutte noi. Io vorrei collaborare direttamente all’organizzazione delle iniziative. Proponendone anche. Come vi contatto?

  88. laura ha detto:

    Domenica 13 febbraio 2011 per l’Italia è stata una giornata epocale, Torino era ancora più meravigliosa grazie ad una folla immensa, con tanto calore e voglia di condividere e dire basta a questo grande disagio morale e non solo.Io ho preso il treno a Pinerolo, un viaggio faticoso perchè eravamo talmente tanti e tante che eravamo pigiati come acciughe, ma ho provato una profonda emozione in più in quanto sono un sindaco di un paese ed avere condiviso con tante e tanti mie cittadine e cittadini questa giornata mi ha ancora di più gratificata. Ora non bisogna fermarsi, perchè non è solo colpa dei politici di turno se le donne con la A maiuscola sono poco considerate, ma il mea culpa è nostro perchè non ci crediamo fino in fondo e non ci sosteniamo abbastanza. Domenica l’Italia e il mondo ci hanno dimostrato che se crediamo nelle iniziative siamo una forza della natura e diventiamo imbattibili, e se ci mobilitiamo nulla ci può fermare, ma la manifestazione ci ha confermato se mai avevamo un dubbio, che il nostro paese ha tanto bisogno delle potenzialità e sensibilità femminili per invertire la rotta di una patria che è allo sbando che ha smarrito i suoi valori, la dignità e la serietà.
    Domenica 13 c’è stata la dimostrazione che ora è possibile e non dobbiamo assolutamente mollare, tutte insieme dobbiamo lavorare a dei nuovi obiettivi, condividerli ed impegnarci per realizzarli. Facciamo si che i 150 anni dell’Unità d’Italia siano l’inizio di un nuovo fervore edi una nuova pagina del mondo femminile per un futuro migliore.
    Sono orgogliosa di essere donna!
    Laura

  89. Linda79 ha detto:

    L’iniziativa è stata bellissima! Propongo di fare manifestazioni una volta al mese se è necessario! Bisogna reagire, la misura è colma.

  90. Ornella Fortuna ha detto:

    Eravamo tanti, tantissimi nella splendida Piazza dei Signori di Padova. Giovani vecchi, donne, uomini, come nelle altre città. Tutti abbiamo sentito la spinta vitale di esserci e di sentirci. E parlavamo di tutto come se fosse un incontro tra amici che finalmente hanno ritrovato la voglia di parlare, sognare, costruire, ma anche indignarsi e gridare ad alta voce le proprie ragioni. Grazie di aver avuto il coraggio e la determinazione di avviare questa fase. Io continuerò ad esserci.
    Ornella

  91. Stefania ha detto:

    GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE PER LO SFORZO CHE AVETE COMPIUTO! sono felice che sia stato ripagato da questo clamoroso successo. Sul palco è stato detto tutto quello che in questi anni mi sono portata nel cuore; non credevo che in questo paese che ritenevo ormai appiattito sulla cultura del niente, tante, tantissime, condividessero il mio sentire. Se posso essere utile mi metto a disposizione.

  92. morena ha detto:

    Noi ci siamo incontrate a Terni e la grande novità è che in piazza ci siamo ritrovati in tanti, come da anni non accadeva più, persone di ogni età, quelle come me che da anni partecipano alle manifestazioni e le giovanissime emozionate per la loro prima volta, ma c’erano anche tanti visi nuovi ; di ogni estrazione sociale e di ogni età con la voglia di contare e di esserci. Alla fine della manifestazione nessuno se ne voleva andare,la domanda ricorrente è stata ed ora che cosa possiamo fare? Questa è una domanda che giro a tutte voi, ora come possiamo proseguire in questa battaglia di visibilità e di dignità? Come possiamo coordinare un movimento così vasto che ha coinvolto centinaia di luoghi? Noi donne di Terni pensiamo che ci dobbiamo riappropriare della festa dell’otto marzo che si è trasformata nel tempo in un rituale senza valore. L’otto marzo rappresenta il valore della donna della sua dignità e della lotte fatte in tutti questi anni. Promuoviamo dove è possibile delle iniziative pubbliche rimettendo al centro i nostri valori quelli che magnificamente abbiamo espresso il 13 Febbraio, non lasciamo cadere la mobilitazione. Noi tutte vi ringraziamo perchè dopo tanto tempo per un pomeriggio non ci siamo più sentite avvolte da quella rabbia impotente e a volte disperata di chi sempre di più si sente un oggetto e non un soggetto che decide della propria vita; perchè per un pomeriggio abbiamo cacciato la nebbia che da anni avvolge il nostro paese; anche se poi una volta tornate a casa per avere le notizie sulle nostre manifestazoini l’unico modo per accedere alle informazione rimaneva la rete e pochissimi canali televisivi come il terzo canale Rai, la sette e in parte SKY e i giornali. Consideriamo comunque che rispetto a tanti paesi che nel mediterraneo sono scesi in piazza, abbiamo molti più mezzi e possibilità a disposizione, l’importante è crederci e non rimanere di nuovo ipnotizzati dal grande illusionista di stato. Morena

  93. pamela ha detto:

    non ero mai scesa in piazza, ho lasciato mio figlio a casa con la polmonite, ma ho voluto esserci anche per lui, è stata la prima volta anche per mia sorella ,per mia mamma, mia zia e la mia nipotina, perchè l’italia è fatta anche di noi e vogliamo farlo sapere…continuiamo insieme e cambiamo canale!

  94. anita menegozzo ha detto:

    da venezia un’idea piccola ma da resistenti nonviolente
    dopo mio intervento poetico sul palco troppe mi hanno chiesto …ed ora…cosa? e come? occhi e mani che mi dicevano che il momento doveva durare più di un momento. come conservare l’idea nella diversità senza rovinare tutto ? senza compromettere e delegare ancora?
    proposta otto marzo niente mimose che guarda caso sono per destino “effimere” si va alla sede anpi più vicina tutte in fila e le donne invadono iscrivendosi la storia , la riprendono in mano, malconcia , pesta ma ancora storia e si fanno staffettte web di un paese normale
    anpi perchè possano entrarci tutte almeno finche i partiti non capiranno di doversi rifare il look e non poco prima di dirsi all’altezza, e lì trovarsi con le vecchie meravigliose befane che ci donano racconti di dignità taciuti troppo a lungo li trascinare le figlie perchè passato e presente e futuro possano ricucirsi con i nostri capelli
    otto marzo tutte anpi e poi ad aprile tutte ferme immobili in silenzio a dare forza al collegio di donne insieme concentrate tenendoci per mano in tutte le città
    in silenzio perchè ci sentano
    ecco la mia proposta niente urli o gesti sopra le righe maun semplice gandhiano cominciare a fabbricarsi il sale da sole
    un abbraccio

    • Licia Infriccioli ha detto:

      Un’altra idea piccola da resistenti non violente potrebbe essere una mobilitazione a ridosso del 6 aprile, la domenica precedente per esempio, per ricordare all’Italia che L’Aquila, città gioiello, è ancora lì, immersa nelle macerie, che muore ogni giorno di più, i suoi cittadini in diaspora. Nell’occasione si potrebbero raccogliere firme a favore della proposta di Legge di iniziativa popolare di solidarietà nazionale per i territori colpiti da disastri naturali che i comitati aquilani stanno promuovendo dal 20 Novembre scorso (L’Aquila chiama Italia). Questo il link:
      http://www.3e32.com/main/?p=4195

  95. francesca ha detto:

    frustrata – non c’era lo spazio…troppo strette, costrette … mancava il respiro … e’ mancato il corteo per poter defluire – massa di mamme con bambine/i – coppie aulte – donne e uomini schiacciati… gente dal palco che parlava senza rendersi conto della situazione SOTTO ai loro occhi…con le mie amiche ci siamo perse e ritrovate ai binari per il treno in partenza per portarci a casa…ritorno: non stanche e felici ma stanche e frustrate
    NON TORNER0′ A MANIFESTARE IN QUESTE CONDIZIONI – COSI’DIVENTA PARADOSSALE

  96. Rossana Cenciarini ha detto:

    Scrivo perchè continui a ” mantenersi alta la voce” che è risuonata in piazza del Popolo il 13 Febbraio: ero lì anch’io insieme alle mie due meravigliose figlie e il bello è che l’abbiamo voluto insieme, di partecipare, senza che nessuna lo chiedesse all’altra perchè, per modi diversi, ne sentivamo l’urgenza, ne avevamo BISOGNO . Quel pomeriggio è stato indimenticabile e ce ne rimane la testimonianza nella foto 20 delle 25 che La Repubblica ha messo nella didascalia dell’articolo di commento del giorno dopo ” Roma, la piazza delle donne”… siamo solo io e mia figlia maggiore e, a dire la verità, al naturale siamo un pò meglio, ma la foto ci è piaciuta MOLTISSIMO anche perchè è stato il risultato di una improvvisazione creativa realizzata durante il viaggio verso Roma!!!!! e rimarrà un ricordo IMPORTANTE per noi e la nostra famiglia. Ci siamo impegnate a continuare per una questione di civiltà. Vorrei concludere il mio commento prendendo per buone delle dichiarazioni fatte dal nostro capo dei ministri quando dice di essere , in fondo, “un signore ricco il cui desiderio è quello di costruire ospedali per bambini”: ecco voglio invitarlo, in nome della POLITICA DEL FARE ( che io condivido in pieno, anche se sempre con l’apporto del PENSARE ) a investire parte del suo capitale per promuovere la costruzione, in tutta Italia, di asili ( un bene da sempre molto scarso )così da impegnare giovani architetti, ingeneri, carpentieri, idraulici, pedagoghi,infermieri, cuochi e tutto il personale che serve : Oltre agli asili, certo, anche case per anziani: credo che l’investimento sarebbe un modo per combattere la disoccupazione ed aiutare le donne sollevandole dal loro secolare destino di accudimento degli altri….sono volutamente ingenua e mi aspetto altre CONCRETE PROPOSTE. Abbraccio TUUUTTEEEEE!!!!!!!!!!!

  97. UtoFia ha detto:

    A Perugia – lo racconto qui http://fiammalolliquantestorie.wordpress.com/2011/02/14/se-non-ieri-quando/ – è stata una mobilitazione straordinaria, nel senso proprio di fuori dall’ordinario: nessun palco, nessuna presenza istituzionale, nessun impianto di amplificazione, nessuno striscione che nn fosse rigorosamente autoprodotto, niente: eppure, leggete. Non ci si crede, eh? Eravamo nude, come quando si nasce. Ora, a quanto mi sembra di capre girellando in rete, non solo qui a Perugia ci sono il desiderio, l’intenzione e il bisogno di continuare la mobilitazione trasformandola in una sorta di presidio permanente, un po’ come le Donne in nero (che quando iniziarono si contavano sulle dita di una mano o due, non di più) o come le Madri di piazza di Maggio, anche loro poche in quel lontano aprile del 1977. Che ne pensate, che ne pensiamo? Per amore, solo per amore.

  98. Claudia ha detto:

    Domenica meravigliosa!!! ero in piazza la mattina a Bergamo e il pomeriggio a Milano in prima fila per ore (nonostante due recenti interventi per tumore della mammella e con la conseguenza di essere costretta a letto ieri per la stanchezza). Ora mi sento parte di un movimento grande, propositivo, forte, positivo e concordo con chi invita a non disperdere il patrimonio di energia, disponibilità e impegno che rappresenta, con il solo obiettivo del bene comune, per le donne, gli uomini e tutto questo splendido e disgraziato paese.
    Sono certa che presto riusciremo a far dimettere un Presidente del Consiglio inetto che è stato capace solo di fare i propri interessi e squalificare l’Italia agli occhi del mondo. Ma non basta: quando sarà escluso dalla politica, dovremo lavorare moltissimo per rimediare ai disastri sociali, culturali ed educativi di cui si è e ci ha macchiato; ma tutti insieme ce la faremo! anch’io sono in ansiosa attesa di conoscere le nuove iniziative e offro la mia disponibilità a collaborare.
    Claudia

  99. Italiani a Taipei ha detto:

    Taipei, 13 Febbraio 2011

    In questa giornata dedicata alle donne in Italia e’ con rammarico che una piccola rappresentanza di Italiani a Taipei (Taiwan) non puo’ unirsi alla lista delle mobilitazioni che stanno avvenendo in Italia e nel mondo. In questi giorni ci siamo mossi per organizzare la nostra piccola manifestazione, ma purtroppo, per ragioni tecnico/logistiche (gli stranieri non possono manifestare in pubblico a Taiwan se non appoggiati a una persona del luogo) non abbiamo potuto realizzare questa iniziativa. Vorremmo tuttavia manifestare il nostro supporto morale per tale evento con la speranza che sia il primo passo verso una presa di coscienza nazionale e femminile che possa essere estesa non solo alle donne italiane ma a tutte le donne che ora vivono in italia e sono subordinate a questo sistema patriarcale e sessista caratteristico del nostro Paese.
    Il dibattito che e’ sorto qui a Taipei in conseguenza di questa manifestazione e’ stato illuminante e provocatorio. Per questa ragione, sebbene siamo impediti dall’andare fisicamente in piazza, diamo il nostro supporto morale a tutte le donne che riusciranno a manifestare in Italia e all’estero in questa giornata. Con la speranza che questo sia solo l’inizio di una presa di coscienza e di responsabilita’ che sono necessarie per apportare un miglioramento allo stato della societa’attuale in Italia.
    Qui di seguito alcuni commenti che vorremmo condividere con tutti coloro che stanno manifestando in Italia e nel mondo.
    Gli Italiani a Taipei
    ——————-
    ‘Vivo in una città dell’Asia dove per uno straniero è difficile manifestare legalmente, però oggi mi unisco idealmente a tutti quelli che in Italia e nel mondo stanno pubblicamente affermando la loro indignazione per la corruzione dei costumi nel nostro paese e per la superficialità della nostra classe politica, a destra come a sinistra.
    Sono molti anni ormai che vivo all’estero e non mi era mai successo di sentirmi a disagio prima di dichiarare la mia nazionalità. Ho sempre disapprovato chi si gloria della propria italianità parandosi dietro a Dante e a Michelangelo, senza riflettere sul degrado in cui versano molti dei nostri monumenti, per non parlare dello stato generale della cultura nel nostro paese; né ho mai creduto nella “patria” come ad un’entità immobile, acquisita, di cui andar “calcisticamente” fieri . Tuttavia la consapevolezza di provenire da una terra così ricca di creatività e di uomini e donne coraggiosi e onesti pronti a morire per il bene comune, mi ha sempre reso orgogliosa. Da qualche tempo a questa parte però, mi infastidisce il sorriso solidale, o peggio sarcastico, sui volti degli amici stranieri quando dico che sono italiana, perché purtroppo non ci vuole molto per constatare che al già triste leitmotif “pizza, mafia e mandolino” si è aggiunto anche quello del bunga bunga.
    Non sono tra quelli che credono che i festini e le escort siano fatti privati del Presidente del Consiglio. Ritengo che il privato di quest’uomo abbia da tempo ampiamente varcato la soglia del pubblico, dimostrando la sua totale inadeguatezza a guidare il paese e ancor meno a rappresentarlo.
    So però che se gli sguardi altrui mi turbano non dipende esclusivamente dalla satiriasi di un anziano signore ma da un disagio interiore, un dubbio: gli italiani dove sono mentre tutto questo accade?
    Scriveva Pasolini : “L’intelligenza non avrà mai peso, mai nel giudizio di questa pubblica opinione.
    Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai da uno dei milioni d’anime della nostra nazione,
    un giudizio netto, interamente indignato: irreale è ogni idea, irreale ogni passione, di questo popolo ormai dissociato da secoli, la cui soave saggezza gli serve a vivere, non l’ha mai liberato” .
    Quello che mi colpisce rispetto a cio’ che sta succedendo in Italia negli ultimi mesi è proprio la flebile reazione dell’opinione pubblica, incapace di interpretare la realtà al di là delle proprie preferenze politiche. Mi auguro che almeno in questa manifestazione non ci si schieri, che non la si veda come un’iniziativa delle donne per le donne. Essa può essere invece un momento importante di coesione per risvegliare le coscienze e anche un augurio: ché siano le Donne le iniziatrici di una nuova fase politica e culturale nel nostro paese, di cui tutti, senza distinzione di sesso, fede, età e orienatmento sessuale, possano godere! ‘ (Francesca Rosati, Taipei 13/2/2011)
    ——————-
    ‘E’ con senso di vergogna che noi italiani ci troviamo a rappresentare il nostro bel paese all’estero; vergogna per l’immagine che gli atteggiamenti, le vicende, le dichiarazioni del nostro presidente del consiglio e della sua corte proiettano all’estero. Il senso del ridicolo e dell’imbarazzo cresce e la difesa della nostra classe politica e’ di giorno in giorno piu’ difficile.
    Oltre al danno morale si aggiunge quindi, la beffa ed il nostro paese pericolosamente retrocede socialmente, culturalmente, oltre che economicamente.
    Quale futura classe dirigente e classe politica stiamo allevando? Che paese in cui realizzare il proprio futuro stiamo dando ai nostri giovani? Che futuro stiamo loro prospettando?
    Sono domande terribili e le risposte, oggi, lo sono ugualmente.
    Ridiamo Dignita’ all’Italia, alle sue donne, ai suoi giovani chiedendo ad alta voce e tutti assieme che i nostri rappresentanti ed il nostro governo si occupino del benessere morale, sociale, economico dell’Italia e dei suoi cittadini, come e’ loro compito fare, piuttosto che dei problemi personali del sig. Berlusconi che puo’ gestirseli privatamente e responsabilmente, al pari di tutti noi, lasciando la carica istituzionale che oggi immeritatamente ricopre. ‘ (Rita)
    ——————-
    ‘Leggo con piacere gli svariati articoli di critica e di supporto a questa iniziativa e le molte lettere di adesione al movimento e finalmente gioisco del fatto che sia emerso un dibattito con riflessioni, piu’ o meno opinabili, in riguardo alla condizione delle donne, alle relazioni tra i generi, e alle correnti femministe esistenti oggigiorno in Italia. Non si tratta di distinguere, tra ‘suore’ e ‘puttane’, tra italiane e immigrate, tra giovani e vecchie, tra belle e brutte, tra eterosessuali e lesbiche, tra moraliste e libertine, tra uomini e donne. E’ piuttosto un movimento che attinge da tutte queste diversita’ creando un’opportunita’ di discussione e dibattito che fino ad ora e’ stato represso, non per colpa di uno o dell’altro gruppo, ma perche’ le menti del popolo italiano sembrano essere state anestetizzate, complici i media sempre piu’ agonizzanti e privi di contenuti. Dopo svariati anni di letargo in cui il popolo italiano ha pigramente sonnecchiato, e’ finalmente arrivato il momento di guardarsi attorno, farsi delle domande e unirsi, e non per creare dei distingui fine a se stessi, ma per capire chi siamo, cosa vogliamo e per negoziare i nostri diritti in base agli interessi di una collettivita’ eterogenea. E finalmente sono le donne a farsi avanti per chiedere un presente migliore!’ (Lara Momesso)

  100. francescap. ha detto:

    Anche io c’ero, ho baciato mio marito e i miei due bambini e sono andata ad urlare a Milano, in 70000 abbiamo rotto lo squarcio ci ha sentito tutta Europa.

  101. ALFREDO ha detto:

    Sono un maschio con moglie e due figlie. Sono ancora entusiasta per la splendida riuscita della giornata del 13. Complimenti e congratulazioni alle donne che hanno dato vita alle manifestazioni. Abbiamo rivisto la “politica” in piazza, come dovrebbe essere e come speriamo torni ad essere. Solo le donne e i giovani, come li abbiamo visti in occasione delle proteste per la riforma Gelmini, possono veramente cambiare lo status quo, visto che i maschi non se ne sono dimostrati capaci.
    PIAZZA PULITA è una definizione che non ho visto ne’ sentito in nessuna cronaca, ma a me piace molto perché quelle del 13 erano veramente tutte PIAZZE PULITE nelle quali ha avuto inizio una storia che potrebbe portare finalmente a fare davvero PIAZZA PULITA della brutta politica che abbiamo subito e subiamo ormai da troppo tempo. Continuate così, non “corrompetevi” mai e… FACCIAMO PIAZZA PULITA!. Ciao a tutte, Alfredo Castagnetti – Modena

  102. Leda Santosuosso ha detto:

    Brave! Bravissime!
    E ora un bel partito trasversale, da destra a sinistra, fatto solo di donne per risolvere i problemi delle donne!
    Scommetto che ci portate più donne voi in parlamento di tutti i partiti messi insieme!!!!
    NON MOLLATE!

  103. Mark Mahan ha detto:

    Io c’ero Domenica a Roma ed è stata una manifestazione grandiosa. Diversa dalle dozzine di altre manifestazione che ho fatto in questi anni che sono residente in Italia. Premetto, sono da sempre di sinistra e in questi anni ho militato in diversi movimenti come Il Social Forum, Emergency, Rete Radie Resch, Libero ecc, sempre cercando lo sboco….per fare di più. E sempre le donne in questi movimenti erano tra le più capace, prospettive, lungimirante e volenterose. Ma a livello nazionale le donne non godono della loro naturale posizione, in prima fila. Non sarà questo il momento di fare quel prossimo passo, di richiamare tutte le donne e gli uomini che le sostengono a prendere il palcoscenico per dettare la loro agenda? Che in fondo è l’agenda di tutti noi e lo sappiamo molto bene. Spero che sia arrivato il momento di farla finita con questi ingessati maschilisti, sopratutto di sinistra, che sono il vero ostacolo. L’Italia ha un bisogno disperato di un movimento fatto di donne (e certamente degli uomini che la pensano come loro) che portino avanti un agenda politica e sociale con una paradigma femminile. Con tutto quello che ciò implica. Forza, il treno è partito dalla stazione, ora guidatelo! Per tutti noi. Se non ora, quando?

  104. Renato ha detto:

    E ora che va a processo, se non si dimette è proprio clamoroso! Dimissioni immediate deve dare!

  105. elisa ha detto:

    Perchè non lanciamo un boicottaggio esplicito e collettivo del festival di Sanremo (individualmente molte di noi già lo fanno), visto il lancio con il solito stereotipo femminile del tandem di vallette Belen-Canalis, condito di dichiarazioni contro l’iniziativa ‘se non ora, quando’! Mi dispiace per Morandi…

    P.S. Persino a Mogliano Veneto, piccolo paese-dormitorio fra Venezia e Treviso, eravamo in tante e tanti in piazza domenica 13, malgrado e oltre le piazze più ‘attraenti’delle città vicine.

    Elisa

  106. paola pini ha detto:

    Dopo Domenica il senso di impotenza e di scoramento si è trasformato in speranza, desiderio di impegno, sensazione positiva che dalla piazza, dal quotidiano, dallo sforzo di ciascuno di noi possa realizzarsi qualcosa di grande: CE LA POSSIAMO FARE!!! POSSIAMO DIMOSTRARE CHE CON LA FORZA DEL CUORE, DELLA COMPETENZA,DELL’IMPEGNO,con quello che a scuola, tanti anni fa , la maestra mi ha insegnato chiamarsi “SENSO CIVICO”, possiamo innanzitutto dimostrare che esiste un’Italia sana, fondata sui principi della Costituzione, che pensa, lavora, progetta, NON RUBA, NON INGANNA, NON MISTIFICA, ma vuole essere protagonista della liberazione del suo Paese da tutto il ciarpame, il malaffare, il viscido servilismo,l’inadeguatezza, l’opportunismo che lo stanno rendendo un paese in agonia.
    PER FAVORE, NON LASCIAMO CHE QUESTO MOMENTO DI RISVEGLIO ED INCONTRO DELLE COSCIENZE SI SPENGA A POCO A POCO COME ALTRI NEGLI ULTIMI ANNI!!!
    CREDIAMOCI, SENTIAMOCI, COORDINIAMOCI, CONOSCIAMOCI, CONFRONTIAMOCI PERCHE’ POTREBBE ESSERE DAVVERO LA VOLTA BUONA!
    Io ci sono e mi metto a disposizione.
    Paola Pini
    paolapini.mmg@libero.it

  107. liliana ha detto:

    Continuiamo la nostra protesta, come gruppo. Un nastro rosa alle nostre borse, sulle auto, sui passeggini che ci distingua.
    Promuoviamo dei boicottaggi a ditte, imprese, progetti, prodotti che danno “contro” la dignità delle donne, delle famiglie (per esempio pubblicità dove la donna è “discinta e vogliosa”; trasmissioni dove ci sono più chiappe che volti; aziende che non danno il part-time; comuni senza asili; scuole senza mensa, senza tempo pieno; chiediamo che i negozi e centri commerciali siano chiusi alla domenica: ne va della vita familiare dei lavoratori; chiediamo una nuova legge elettorale, con massimo 2 mandati, persone non inquisite, libertà di scegliere i candidati; e altro ancora).
    Poi semmai possiamo anche decidere di “NON DARLA PIU’fimo a nuovo ordine” …. e allora forse qualcuno in più ci ascolterà!!!

  108. Anna Maria ha detto:

    Da giovane partecipavo a tutte le manifestazioni ritenevo importante farmi vedere, sentire anche se poi insieme agli altri scomparivo.
    Ma scoparivo come individuo assumendo una nuova dimensione l’insieme e la cosaa bella che io, non ero più io,Anna Maria, un individuo, un singolo ma eravamo noi, tutti noi, questo mi piaceva moltissimo e lo sentivo forte, capivo che potevamo fare qualcosa.
    Purtoppo il lavoro, il bambino andare ad abitare fuori città mi ha fatto dimenticare queste senzazioni, mi ha fatto dimenticare com’è bello partecipare….
    Ma domenica si è risvegliato.
    Ho deciso che anche alle prossime manifestazione voglio esserci.
    Grazie del vostro impegno, grazie che non vi siete mai scoraggiate e grazie della vostra energia

  109. DONATELLA PRABODHI LEVI ha detto:

    Carissime amiche, è stato bellissimo! Siete state bravissime, siamo state tantissime.Al di sopra di ogni aspettativa, forse anche la vostra. La gioia era palpabile, finalmente il terribile senso di frustrazione ha potuto incanalarsi in un’azione condivisa.Come ha detto qualcuna, davvero la forza del corpo collettivo. E come hanno detto negli altri commenti, non bisogna fermarsi, bisogna raccogliere la sfida lanciata anche da Beppe Severgnini di andare avanti, con azioni creative ma anche propositive. Bisogna trovare degli obiettivi su cui si possa sperare di incidere con azioni diversificate e insistenti. Non credo che saremo noi a dare la “spallata” (scusate il termine,odio queste parole, queste frasi fatte, cerchiamo di evitarle nel nostro linguaggio)a Berlusconi, ci penseranno i tribunali, ci penserà spero finalmente un voto diverso. Quello su cui noi secondo me dobbiamo puntare è altro. Condivido l’amica che ha parlato di scuola, ci sarebbero tanti problemi concreti rispetto ai quali fare pressione. Io mi permetto di sottolineare, come del resto è stato più volte detto alla manifestazione di Roma, l’importanza dell’immagine veicolata dalle televisioni, dalle pubblicità. Sarebbe bello mettere in campo una serie di iniziative non improvvisate, ragionate con calma, per cercare di incidere su questo aspetto così importante della nostra vita, perchè le immagini entrano nelle nostre case, nelle nostre menti e soprattutto nelle menti delle generazioni più giovani. Ne abbiamo già visto gli effetti nefasti.
    Spero che si troverà il modo per riuscire a coinvolgere nei prossimi progetti tutte le donne che avranno la voglia di impegnarsi in prima persona. Bellissima l’idea degli Stati Generali! Un abbraccio e a presto
    Donatella Levi

  110. liliana ha detto:

    Serena Destito, ho scritto il mio post e solo dopo ho letto il tuo: condivido pienamente. Si può fare molto. ciao lilli

    Continuiamo la nostra protesta, come gruppo. Un nastro rosa alle nostre borse, sulle auto, sui passeggini che ci distingua.
    Promuoviamo dei boicottaggi a ditte, imprese, progetti, prodotti che danno “contro” la dignità delle donne, delle famiglie (per esempio pubblicità dove la donna è “discinta e vogliosa”; trasmissioni dove ci sono più chiappe che volti; aziende che non danno il part-time; comuni senza asili; scuole senza mensa, senza tempo pieno; chiediamo che i negozi e centri commerciali siano chiusi alla domenica: ne va della vita familiare dei lavoratori; chiediamo una nuova legge elettorale, con massimo 2 mandati, persone non inquisite, libertà di scegliere i candidati; e altro ancora).
    Poi semmai possiamo anche decidere di “NON DARLA PIU’fimo a nuovo ordine” …. e allora forse qualcuno in più ci ascolterà!!!

  111. giovanni foresti ha detto:

    ipotesi per un progetto politico http://www.facebook.com/note.php?note_id=498903491243&id=1443600298

    La seconda repubblica sta miseramente naufragando travolta da collusioni con la mafia, scandali e grave scontro fra le Istituzioni.

    Coloro che si sono proposti come rappresentanti dei cittadini per governare, sono allo sfascio.

    Ci prepariamo dunque al post-berlusconismo che, per essere tale avrà un compito fondamentale: eliminare il sistema di leggi che hanno caratterizzato questa stagione.

    Ogni proposta politica, di destra o di sinistra, che non tenga in conto questa considerazione, non sarà che l’ennesimo atteggiamento da camaleonte che da sempre caratterizza la storia della nostra Repubblica.

    Una di queste leggi-decreto, approvate nel 2006 con il “decreto olimpiadi” è la Berlusconi-Fini-Giovanardi.

    Chiediamo pertanto che venga rispettato il risultato del referendum del 1993 in merito alla legge sulle droghe e che abrogò il concetto di quantità minima e di ricovero coatto e chiediamo che si vada oltre legalizzando la coltivazione di canapa per uso personale.

    Siamo anche persone che abbiamo una visione del mondo, delle proposte da fare, delle critiche da avanzare.

    E allora apriamo la discussione.
    Questo è un primo ordine del giorno proposto dal gruppo di Torino.
    A voi aggiungere approfondimenti, critiche, aggiunte, tagli….
    E poi pubblicheremo tutto….

    -Democratizzazione del sistema di informazione
    Il quarto potere, l’informazione, insieme al potere legislativo, esecutivo e giudiziario, deve finalmente conquistare tutta la sua autonomia. Pertanto si rende necessaria una forte riduzione della presenza della “informazione di Stato” attraverso un netto ridimensionamento delle 3 reti televisive rai.
    Inoltre non dovrà essere concessa a nessun privato la possibilità di essere proprietario di più di un mezzo di informazione. Democratizzazione dell’uso delle frequenze, oggi completamente blindate, attraverso un azzeramento di tutte le concessioni .

    -Ritiro di tutte le truppe all’estero

    -Ritorno alla agricoltura biologica con messa fuorilegge dei prodotti chimici, diserbanti, insetticidi, ecc
    e una totale detassazione per i produttori biologici

    -Divieto a brevettare sementi o prodotti naturali e definitiva messa al bando degli OGM

    -Messa fuorilegge degli allevamenti intensivi http://www.youtube.com/watch?v=6mUitg6oKhc

    -Messa fuorilegge di detersivi chimici, aromi chimici nei cibi, conservanti chimici, plastica inutile

    -Diritto allo studio, alla cultura e alla ricerca

    -Libere chiese in libero stato

    -Libertà di scelta terapeutica

    -Monocameralismo. Più potere al parlamento eletto proporzionalmente dai cittadini. Decentramento

    -Nazionalizzazione e revoca delle concessioni di sfruttamento delle fonti dei produttori di acque minerali e costruzione di acquedotti per il trasporto dell’acqua nelle città con fontane pubbliche http://www.youtube.com/watch?v=FcWyoczx39w

    -Piani di ripopolamento delle aree montane e agricole abbandonate e recupero dell’immenso patrimonio culturale, architettonico, naturale

    -Legalizzazione della prostituzione

    -Eliminazione dall’Italia dell’industria bellica e delle basi militari NATO

    -Divieto di costruire i termovalorizzatori, centrali nucleari o con combustibili fossili e investire solo su energie rinnovabili

    -Recupero delle aree degradate ( es. Taranto, Sarroch, Bagnoli, valle Bormida, Falconara, ecc.)

    -Forti riduzioni dell’orario di lavoro per tutti i lavori ripetitivi, stressanti, nocivi. Eliminazione delle produzioni industriali inutili e dannose per l’ambiente e per l’uomo. Il grande sviluppo tecnologico deve servire a liberare l’uomo da lavori degradanti e crudeli.
    (su questo tema non accetteremo nessun contributo da chi, almeno una volta nella vita, non sia stato a lavorare in una catena di montaggio, in una fonderia, ecc )

    -Riconversione dell’ Italia in una penisola ecologica, artistica, culturale, sana, laica, bella, colorata, allegra, e attraente…

    inoltre:

    -Divieto della pubblicità dell’alcol considerando anche che i piccoli e onesti produttori di vino, birra e liquori ne sono i più danneggiati.

    come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità:
    “7) ridurre al minimo le pressioni esercitate sui giovani per incitarli al consumo,
    specialmente quelle derivanti dalle promozioni, distribuzioni gratuite, pubblicità, sponsorizzazioni e disponibilità relativi all’alcol, con particolare attenzione alle manifestazioni “http://www.iss.it/binary/alco/cont/alc_nelle_strategie.pdf

    “Al contrario di quanto si ritiene comunemente, l’alcol non è nutriente (come lo sono ad esempio le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari) e il suo abuso è tossico per l’organismo e le sue funzioni. L’alcol può provocare danno diretto alle cellule di molti organi tra cui fegato e sistema nervoso centrale, con una capacità di indurre dipendenza superiore alle sostanze o droghe illegali più conosciute, inoltre può essere un fattore determinante per atteggiamenti o comportamenti violenti anche all’interno della famiglia e può interagire con molti farmaci (è particolarmente pericoloso se associato a sedativi, tranquillanti, ansioliti e ipnotici).” http://www.salute.gov.it/stiliVita/paginaInternaMenuStiliVita.jsp?id=459&menu=alcol

    -Divieto della pubblicità di ogni sostanza psicoattiva e/o medicinale, di cibi spazzatura…
    intervista al Professor Franco Berrino: http://www.youtube.com/watch?v=k10SoSJod1A

    -Indicazione degli ingredienti contenuti nelle sigarette la cui pubblicità è già vietata in Italia

    http://www.aams.gov.it/?id=3029
    i danni provocati dalle sigarette:

    http://www.repubblica.it/salute/medicina/2009/08/30/news/fumo_nel_2010_sei_milioni_di_morti-5585187/

    Per ora può bastare…. attendo i vostri commenti :o)

    4 febbraio 2011

  112. Chiara ha detto:

    Vi ringrazio per aver organizzato questa manifestazione RIUSCITISSIMA, alla quale ho partecipato e che ho gradito in particolare per l’impegno serio convinto di noi donne ma anche degli uomini seri con i quali c’è reciproco rispetto. Ho sentito che ci potrebbe essere una nuova manifestazione da programmare in occasione della festa della donna (che peraltro coincide con il carnevale) ma se posso esprimere un modesto spunto di riflessione non vorrei che lo spirito dal quale è nata questa manifestazione, si confonda con quella “deriva” poco edificante di festa della donna che non si identifica con ciò che ha rappresentato il sacrificio di quelle donne che hanno perso la vita, ma pretesto per altri tipi di feste…. Mi piace pensare anche ad altri tipi di messaggi per esprimere il dissenso ed affermare la propria dignità. Molte volte abbiamo affermato di essere oltre che donne, mogli, mamme, …. ma anche figlie. Mio papà è scomparso poco tempo fa e sono certa che mi sarebbe stato accanto per salvaguardare la mia dignità come ha fatto mio marito scendendo in piazza con me e con mia figlia! Il 19 marzo prossimo io non potrò fare gli auguri al mio papà, ma forse molti papà, che come il mio, hanno trasmesso valori e principi, gradirebbero ricevere un biglietto di auguri diverso, qualcosa da esporre, magari al finestrino della macchina con una frase, un messaggio, un motto uguale per tutti che richiami il concetto di dignità rivendicato nella manifestazione di domenica scorsa e rispetto per le donne anche quali figlie!

  113. JFX ha detto:

    Consiglio la lettura di questo post di una donna, che spiega esattamente cosa sento rispetto a ciò che credo sia il nucleo di questa indignazione.

    http://danielaranieri.tumblr.com/post/2843290876/ci-hanno-rubato-leros-e-gia-qualche-giorno

  114. CRISTINA ha detto:

    non può e non deve finire qui. Avamti adesso!

  115. angela ha detto:

    ciao ragazze non possiamo assolutamente fermaci ,tutto finirebbe nel dimenticatoio non lasciamoci prendere dalla pigrizia la posta in gioco è troppo alta abbiamo da conquistare troppe cose e non dobbiamo assolutamente lasciare tutto in mano agli uomini che non ci regaleranno mai niente in bocca a lupo a tutte noi

  116. Cordelia ha detto:

    Sono una ricercatrice attualmente all’estero. Mi occupo di studio delle disuguaglianze di classe e di genere, e vorrei tanto poter essere in qualche modo di aiuto alle iniziative del comitato. Qua sono in mezzo a studiose femministe di quarta generazione che fanno parecchia fatica a farsi un’idea di come siamo messe in Italia.

  117. Tiziana ha detto:

    boicottiamo silvian heach! roma e altre citta sono invase da un cartellone pubblicitario di questa marca d’abbigliamanto con il sedere enorme il primo piano…..BASTA a questo tipo di pubblicità.
    Tiziana

  118. Laura ha detto:

    Io domenica ero in piazza a Padova, ma che bello guardare tutte quelle altre manifestazioni la sera online!
    GRAZIE DONNE!

  119. roberto leopardi ha detto:

    cosa dire? in quanto ometto posso solo ringraziare tutte le donne, che non posso che amare e sostenere senza distinzioni e senza freni…(è una vita che do il mio voto, sia in sede locale che nazionale alle candidate donne…)…non ci rendiamo nemmeno conto, o non vogliamo riconoscere, che patrimonio di qualità ed intelligenza potremmo utilizzare…grazie, grazie per aver dato una lezione a noi ometti che ce ne stiamo qui senza muovere un dito…siete tutte forti, belle, energiche, brave….noi ometti possiamo considerarci fortunati di poter contare su donne di razza…..e dire che anche tra i banchi della maggioranza di governo di donne in gamba ce ne sono…..un bacio, un abbraccio, un fiore a tutte ….e prenedeteci un po’ di più a calci in culo, che ce lo meritiamo! Roberto

  120. elio ha detto:

    Contibuisco con uno slogan:
    Il presidente Berlusconi è la punta di diamante del centrodestra, ma
    non è per sempre.

  121. Anna ha detto:

    Un suggerimento per non disperdere la nostra energia e per cercare di influire sulla politica: perchè non fare come le donne di PLAZA DE MAJO e ritrovarci in piazza ogni domenica con le sciarpe bianche? Sono stata alla manifestazione di Bari, è stato molto molto emozionante vedere donne che non ci si aspettava, ritrovare amiche e amici di un tempo…gli uomini, e poi tante, tante giovani. Fatemi sapere, ci sarò.

  122. Jole ha detto:

    Perchè non proseguire con un’iniziativa via mail, cui tutte possono aderire? inviare un format al Capo dello Stato https://servizi.quirinale.it/webmail/ tipo “Sono una…(madre, commessa, infermiera…),contribuisco a creare benessere per tutti. Chiedo le dimissioni del Capo del Governo in quanto il suo permanere al governo con un’imputazione di prostituzione offende l’Italia e in particolare le donne. Firma”

    • Danila Pelosi ha detto:

      Jole (16/2 8 p.m.), anche io avevo proposto un mail bombing.. ma io indirizzerei le mail a berlusca..
      ma in questo fiume di parole, nessuno ha colto l’invito..
      speriamo che chi gestisce il sito raccolga la ns proposta! In fondo, non costa fatica ed è già stato usato da organizzazioni tipo Avaaz.org (vedi)

    • gilda ha detto:

      sono completamente d’accordo! dobbiamo essere noi cittadini a non dargli tregua e non lasciargli il tempo di riorganizzare la asfissiante copertura mediatica con cui opprime la vita e il pensiero del paese. Qualunque iniziativa va bene, purchè si continui in modo deciso e costante a tenergli testa e a contestarlo.
      E nel frattempo metter a punto una campagna ben organizzata per boicottare le sue reti e le aziende che vi fanno pubblicità.

  123. Maria ha detto:

    Io c’ero domenica 13 a Torino.
    Non sprechiamo questo patrimonio di donne e uomini che rappresentano gli italiani di cui essere fieri.
    Sto già attuando il boicottaggio delle reti televisive addomesticate e dei prodotti da esse pubblicizzate.
    Propongo:
    1. stabilire un presidio ad oltranza in una o più piazze, tramite una presenza a rotazione
    2. richiedere le dimissioni del presidente del consiglio
    3. il dimezzamento degli stipendi di ministri, parlamentari, assessori, consiglieri, etc.
    4. la riduzione del 50% dei parlamentari

  124. Ipazia ha detto:

    Proposta:in occasione dell’8 marzo facciamoci sentire di nuovo e proponiamo una donna premier per uscire a testa alta da questi anni volgari. Naturalmente penso alla Bindi, di cui condivido la candidatura. Ma dato il carattere trasversale del Se non ora quando, lancerei la provocazione a tutte gli schieramenti politici. Anche a sinistra si elogiano le donne ma poi i ruoli di potere restano saldamente maschili. Che ne dite?

  125. Licia Infriccioli ha detto:

    se dobbiamo muoverci… allora eccomi di nuovo a chiedere a tutte di sottoscrivere l’appello per l’accorpamento del referendum contro la privatizzazione dell’acqua, è un bene comune. Il Governo è intenzionato a ‘piazzarlo’ a metà giugno… chissà poi perchè!
    http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=171

  126. silvia ha detto:

    Prima di tutto grazie a tutte/i …
    Ma ADESSO facciamo sul serio o no?
    E’ chiaro che Berlusconi non andrà al processo…e i loschi figuri che ha intorno lo copriranno per salvare le loro poltrone, mentre il paese verrà ancora più distrutto
    E’ chiaro che Napolitano non ha la forza di interrompere la legislatura, altri lo avrebbero già fatto
    ALLORA tocca al popolo …
    NON BASTA PIU una manifestazione se pur straordinaria di una giornata ma occorre una mobilitazione ad oltranza come in Egitto, con uno scopo unico e chiaro…DIMISSIONI di Berlusconi

    In Egitto si sono fermate tutte le classi produttive una ad una tutti…per giorni…e hanno fatto pressione anche sulla scena internazionale

    ORA se davvero ci sta a cuore la dignità della vita,del paese e salvare il poco che è rimasto …la via è obbligata

    DA 8 MARZO propongo una mobilitazione permanente generale in tutto il paese, con ampia risonanza all’estero, fino al 6 APRILE per costringere Berlusconi alle dimissioni e Napolitano a fare ciò che è giusto ..permanente significa RESTARE inn piazza…organizzandosi..per giorni e giorni…
    ALTRI gruppi stanno pensando così…vedere facebook…
    se non abbiamo la coerenza di fare questo…falliremo

    Colleghiamoci tutti e cacciamo sto dittatore del cavolo dall’italia e tutti i cortigiani…ricordate che con il processo Mediaset e i fondi neri…cìè la possibilità che vengano sequestrati tutti i beni di silvio e degli eredi..per 750 miliardi di euro che restano all’italia mentre silvio e famiglia andranno al confino per sempre….

  127. elio ha detto:

    SE NON ORA QUANDO: ADESSO!
    Era ora, era un pezzo che vi aspettavo con fiducia,nelle donne e nella nemesi. Grazie
    NON MOLLATE, continueremo e continueremo fino allo sfinimento (il loro, ovviamente).

  128. pierangela ha detto:

    faccio parte dell’udi (ancora per poco) e vi faccio partecipi di un carteggio per avere la vostra opinione
    La presidente mi scrive questo:
    Roma 16 febbraio 2010

    Quanto è accaduto prima durante e dopo la manifestazione del 13 ha solo accentuato una tendenza nei miei riguardi che si è manifestata da qualche tempo tra le associate. Non dico molte o poche perché questo non ha importanza, come non mi interessa la conta che si è fatta in questi giorni. E non mi interessa neppure di aprire un referendum nei miei confronti, non ne ho bisogno in nessun senso.
    Mi interessa invece capire quale direzione vogliamo dare alla nostra politica, oggi che l’associazione ha un credito ed è spendibile. La manifestazione del 13 ha messo a nudo un simbolico ancora potente-attraente per una parte delle donne e delle donne dell’Udi. Si persegue da sempre una rappresentazione del genere femminile in cui ci siamo tutte-tante-unite e non importa se questo avviene su ragioni che prendono a pretesto la nostra dignità, purché avvenga. Allora si va in piazza con i maschi, loro si ben connotati e differenziati, e offriamo i nostri corpi come schermo di una politica che trasversalmente usa le donne.
    Molte, moltissime donne sono andate in piazza, anche donne dell’Udi perché questo governo è indecente. Lo penso anche io e su questo avrei voluto essere chiamata come cittadina, e sottolineo la A di cittadina, da chi ne ha la responsabilità politica per Costituzione: un qualche partito su una qualche idea di cambiamento. E invece no: si convoca una manifestazione, anzi più di una, facendo leva sulla ragionevole insofferenza di questo paese verso un governo che ha deluso o disgustato, a seconda dei casi, ma senza spendere un solo concetto politico per dire come siamo potuti arrivare a questo punto.
    Come siamo potuti arrivare a formare una classe dirigente che tiene sistematicamente fuori le donne dai luoghi decisionali? Non possiamo, certo, pensare che la colpa di tutto sia Berlusconi e le ragazze dell’Olgettina! Ben da prima la selezione nei partiti e nei luoghi di potere segue un codice e l’onore di maschi e per i maschi. Non nascondo che quando abbiamo avviato la Campagna 50E50 mi aspettavo che le donne di sinistra dicessero quello che ha detto il sindaco di Firenze, cito a memoria: io sono stato un cooptato, ma contesto questo sistema che permette ad un giovane di arrivare, pur mantenendo intatta la nomenclatura. Quale migliore occasione per le donne elette dire: sì, noi siamo state cooptate e siamo anche brave, perché dobbiamo sempre dimostrare che siamo più brave, ma da oggi chiediamo nuove regole, sosteniamo la richiesta di altre donne e avviamo un processo politico che ne favorisca il protagonismo.
    E invece no, basta leggere il documento programmatico della Conferenza Permanente delle Donne Democratiche dove si “promuove la pari rappresentanza di genere nelle assemblee elettive di ogni grado auspicando l’obiettivo della parità anche per le cariche monocratiche, istituzionali ed interne, così come per ogni ambito della vita sociale, culturale ed economica, individuando nell’eguaglianza paritaria un elemento di rinnovamento della cultura politica del partito”. Auspicando?
    Allora, poi, non mi devo meravigliare se Giulia Bongiorno e Flavia Perina il 13 dal palco dicono, giustamente, che una classe dirigente non si forma nei festini e intanto non spendono una parola sul nuovo partito al quale davano vita nello stesso giorno e che non ha previsto donne in ruoli interni.
    Allora non mi devo meravigliare se “le donne” vengono chiamate a dare senso ad una piazza che sarebbe stata altrimenti silente, ben vengano gli uomini che hanno gridato e cantato slogan del movimento femminista, anche se questo li ha esonerati dal dover inventare slogan per dire la loro responsabilità verso una democrazia tanto sbilanciata verso un genere.
    Questo è parte di quello che penso, ma non è su questo che mi sono fissata per non dare l’adesione dell’associazione. Ho ascoltato molte donne dell’Udi prima e il loro sentimento era di partecipazione individuale, gestita città per città, a seconda delle relazioni politiche consolidate. Era nelle cose che l’UDI nazionale non avrebbe aderito, in genere lo facciamo solo per eventi e manifestazioni che contribuiamo a costruire. Poi sono cominciate le pressioni esterne e la rappresentazione mediatica ha preso il sopravvento, ha zittito perfino le ragionevoli ragioni che hanno portato in piazza molte donne dell’Udi. Le donne non sono state più chiamate a partecipare ma a schierarsi e questo ha reso pesante la non adesione della sigla Udi, anche per le donne dell’Udi che hanno partecipato.
    Ci sono mancate le parole dell’Udi mi ha scritto qualcuna, ma non è vero perché tante sono andate in piazza per dire che le donne non sono mai state zitte, anche con i nostri slogan. Il fatto è che ogni donna in questa situazione doveva trovare nella propria titolarità la legittimazione ad esserci. L’associazione, in virtù della politica fin qui dichiara e praticata, non poteva e non doveva farlo. Ma forse è anche possibile che l’Udi e io non andiamo più nella stessa direzione e allora, da qui all’autunno, quando ci sarà stato il Congresso che stiamo preparando, sapremo qual è la politica che vogliamo fare. E tutte, me compresa, prenderemo le nostre decisioni.

    Pina Nuzzo

    Io le ho risposto questo:
    Cara Signora Nuzzo
    sono sbalordita dal suo scritto.
    Credo che lei non abbia mai letto l’appello che ha spinto tante donne in piazza quindi glielo incollo e le chiedo di leggerlo attentamente.
    I suoi ragionamenti vanno per una tangente che non capisco .
    Le sue motivazioni sono ben strane per chi come me ha letto bene e capito la chiamata in piazza

    Non siamo andate in piazza perchè il governo è indecente nè siamo andate contro Berlusconi vada a leggere

    Poi cosa vuol dire la sua frase “siamo andate in piazza con i maschi”
    1) lei lo sa che le parole maschio e femmina sono bandite da ogni filosofia di genere. Ha mai ascoltato le lezioni della filosofa Michela Marzano (Paris-Docteur en philosophie, Professeur des Universités)?
    “Maschio” e “femmina” sono termini che, riferiti alle persone,esistono solo in italiano , nelle altre lingue si riferiscono esclusivamente agli animali.
    Possibile che lei non conosca anche le tante piccole battaglie che si stanno facendo …..per esempio quella di ridare senso alle parole….quindi maschio e femmine sono i gatti, i cani…..noi siamo uomini e donne.
    Lei nel caso avrebbe dovuto dire “siamo andate in piazza con gli uomini” poi….
    2)Certo che andiamo in piazza con gli uomini…con chi sennò? Se anche loro riconoscono la nostra dignità perchè escluderli?
    Siamo state escluse da sempre … proprio noi ora ci mettiamo a fare “questo sì questo nò”? Gli uomini sono i nostri compagni DEVONO essere al nostro fianco, non possiamo proprio noi ancora dividere il mondo gerarchicamente….Se l’uomo è sempre stato considerato gerarchicamente superiore non è che ora l’UDI ribalta la frittata e mette l’uomo in una posizione gerarchica inferiore. Siamo “individui” con stessi diritti e stessi doveri…PUNTO (come i binari del treno …che procedono affiancati ….pari……)

    Nessuno nega le battaglie fatte dall’UDi ma che ci azzeccano con la manifestazione?
    Ben venga tutto quello che serve….che serve ad unire…a comunicare…a relazionarsi…a sentirsi parte di un tutto….a non stare ei propri 4 stracci

    Lei ha letto Calvino? le città Invisibili? Glielo ricordo in un passaggio significativo
    L’inferno dei viventi non è qualcosa che sara’; se ce n’e’ uno e’ quello che e’ gia’ qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
    Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo piu’.
    Il secondo e’ rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non e’ inferno e farlo
    durare e dargli spazio. Italo Calvino da: Le citta’ invisibili (1972)

    La manifestazione è un esempio di meno inferno , è quello spazio comune su cui far leva, da amplificare, da trovare e far durare , che è alla base per la costruzione di qualsiasi possibile relazione

    E comunque si legga l’appello umilmente e vedrà che non ha capito il senso:

    e qui ho incollato l’appello
    VOI COSA NE PENSATE??????

    • paola pini ha detto:

      Carisime,
      ben vengano le riflessioni,le domande importanti sul “senso” delle scelte, sul significato delle sigle, sulle motivazioni profonde del partecipare o meno a degli eventi, ben vengano perchè sono elementi importanti per le persone serie, per le persone “sane dentro”,per coloro che sono abituate ad utilizzare il loro senso critico perchè lo possiedono, ma…
      Ma mi sembra che questo momento, il momento in cui il nostro Paese, la nostra Casa, la nostra Repubblica rischiano seriamente una NUOVA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA targata Berlusconi & C,la riproposizione del ddl SULLE INTERCETTAZIONI “congelato” qualche mese fa che si andranno, ovviamente, ad aggiungere a tutto il malaffare, l’assenza di etica politica, al vuoto di proposte, di scelte, di strategie in qualsiasi settore della vita del nostro Paese, e ahimè, purtroppo, all’assenza di QUALSIASI ALTERNATIVA ATTUALMENTE SPENDIBILE, AL “SILENZIO ASSORDANTE” come qualcuno l’ha definito delle altre rappresentanze politiche in Parlamento,sia più urgente rinviare riflessioni ed analisi sul significato della presenza di una sigla piuttosto che di un’altra, MA ESSERCI, ANDARE IN PIAZZA, SCHIERARSI, ESSERE PRESENTI -MAGARI IN SILENZIO-NEL SILENZIO ASSORDANTE DI CHI, IN QUESTO MODO, DICE QUALCOSA, ESPRIME TUTTA LA SUA INDIGNAZIONE, IL SUO DESIDERIO DI CAMBIAMENTO, LA SUA DETERMINAZIONE NEL VOLER REALIZZARE UN PROGETTO POLITICO DEGNO DI QUESTO NOME, CON DEI RAPPRESENTANTI DEGNI DI QUESTO NOME, CHE ABBIANO L’AUTOREVOLEZZA MORALE DI NON AVERE UN PREZZO E LO DICHIARINO APERTAMENTE, CHE SIANO IN GRADO DI PRESENTARSI ALL’ELETTORATO CON UN “DECALOGO” BASATO SUI PRINCIPI DA DECLINARE, OVVIAMENTE, IN SCELTE OPERATIVE, MA LE SCELTE OPERATIVE SENZA ALCUN PRINCIPIO PORTANO ALLA SITUAZIONE CHE STIAMO VIVENDO OGGI IN ITALIA!!!
      Prendiamo esempio dalle piazze del nord Africa e del Medio Oriente, hanno molto da insegnarci: sembravano non avere alcuna possibilità ed invece…
      Certo, è necessario che l’impegno ad esserci sia di ciascuno, non serve a nula dire:”
      Sì, sarebbe bello, si potrebbe fare…qualcuno lo faccia…”
      FACCIAMOLO, PER FAVORE, FACCIAMOLO PER NOI, PER LA NOSTRA DIGNITA’,PER I NOSTRI FIGLI, PER CHI ,PRECEDENDOCI, CI HA DATO L’ESEMPIO IN PASSATO, PERCHE’ SI PUO’ FARE, IO SONO SICURA CHE SI POSSA FARE!
      L’HO GIA’ SCRITTO:IO CI SONO E SO CHE TANTE ALTRE PERSONE LA PENSANO COME ME.
      Abito a Bergamo, ho lasciato il mio indirizzo mail…
      Per favore,non aspettiamo più che qualcuno “faccia per noi e ci pensi”:quel qualcuno siamo tutti noi.
      Paola Pini

  129. stefania ha detto:

    stamattina ho trovato un manifestino attaccato alla bacheca dei COBAS in ufficio in cui c’erano più o meno le stesse argomentazioni della signora nuzzo e mi ha preso la voglia di rispondere ma poi il lavoro mi ha distratto. trovo le tue argomentazioni la risposta giusta e ti chiedo il permesso di un copia ed incolla con cui potrò rispondere anch’io!
    per il resto credo che ci si debba muovere in breve tempo per non lasciar disperdere ancora una volta questa voglia di partecipare. credo sia ora di proporre e raccogliere firme per una legge elettorale che non permetta più lo sconcio di persone elette a rappresentarci e che non ci rappresentano affatto. e’ in parte anche colpa nostra . non impegnarsi personalmente, ritirarsi nel proprio privato, delegare ad altri ciò che ci interessa per pigrizia o paura di essere inadeguati ci ha portato a questa situazione. la mia inadeguadezza ed impreparazione ai temi della politica a questo punto sicuramente non sarà pari a quella di una qualsiasi gelmini, minetti o meloni!!
    ho fatto una proposta sulla pagina di fb : dall’8 marzo riuniamoci nelle piazze ed iniziamo a raccogliere firme per una nuova legge elettorale e siccome è anche carnevale per ogni firma regaliamo castagnole ( le palle che ci raccontano ogni giorno) e frappe ( le chiacchiere a vuoto che sentiamo su tutte le tv e sui giornali)……

  130. ulisse ha detto:

    BOICOTTARE I PRODOTTI PUBBLICIZZATI SULLE TV DI BERLUSCONI.lo so che non è un’idea nuova ma oggi ci sono milioni di italiani disposti a fare qualcosa per togliersi di torno B. Attraverso le sue tv esige una tangente dal mondo produttivo tramite la pubblicità (in Italia se non sei in tv non esisti).Pubblichiamo un elenco di tutti i prodotti pubblicizzati sulle reti di B e non compriamoli, non è un grosso sforzo: si compra un’altra pasta o un altro dentifricio. Un calo del 2/3 per cento è già più che sufficiente per indurre una società a smettere di pubblicizzare i propri prodotti sulle reti di B, magari senza neanche dispiacersene troppo. Perchè non provarci ? Sarebbe più incisivo del tanto reclamato sciopero generale

  131. stefano ha detto:

    Salve.
    Ho aderito alla mobilitazione a Roma.
    A proposito dell’intenzione del comitato promotore di organizzare qualcosa per l’8 marzo, 3 inviti:
    1. molte delle donne che conosco hano perso la voglia di feteggiare l’8 marzo, considernadola una festa superata, per vari motivi. Questa è l’occasione per trasformarla rivitalizzandola con lo spirito – ampiamente diffuso – della mobilitazione di domenica scorsa.
    2. trasformare la ricorrenza dell’8 marzo da “esclusiva” delle donne a “inclusiva” rispetto agli uomini (sempre nello spirito di domenica scorsa).
    3. trovare un’idea di parecipazione che sia compatibile con il giorno lavorativo in cui cade l’8 marzo (fiaccolata la sera? per roma: intorno al colosseo?. Inoltre: chi non può partecipare per l’8 marzo, potrebbe eesere inviato ad inviare – nelle ore della manifestazione – un SMS ad un amica/o che partecipa, per dare un segno della sua adesione all’iniziativa (es. la parola “ADESSO”, ch esi richiamerebbe idealmente al grido lanciato all’unisono nelle piazze italiane a roma)
    Buon lavoro
    Se non ora quando?

  132. marco ha detto:

    NO TV DAYS

  133. elio ha detto:

    Si racconta che quando Dio Padre creò il mondo, affinché gli uomini prosperassero,decise di concedere loro due virtù.

    E così fece.

    Gli svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi.

    Gli inglesi perseveranti e studiosi.

    I giapponesi lavoratori e pazienti.

    I francesi colti e raffinati.

    Gli spagnoli allegri e accoglienti.

    Quando arrivò agli italiani si rivolse all’angelo che prendeva nota e gli disse:

    “Gli italiani saranno intelligenti, onesti e del Popolo della Libertà”.

    Quando terminò con la creazione, l’angelo gli disse:

    “Signore, hai dato a tutti i popoli due virtù, ma agli italiani tre…questo farà sì che prevarranno su tutti gli altri!”

    “Per la miseria…e’ vero”! disse il buon Dio: “Ma,mio buon Angelo, tu sai che le virtù divine non si possono più togliere…”!

    “Che gli italiani abbiano tre virtù …però … ogni persona non potrà averne più di due insieme!”

    Fu così che:

    L’italiano che è onesto e del Popolo della Libertà, non può essere intelligente.

    L’italiano che è intelligente e del Popolo della Libertà, non può essere onesto.

    E quello che è intelligente e onesto … non può essere del Popolo della Libertà!

    INVIA QUESTO MESSAGGIO A TUTTI I TUOI CONTATTI

    PERCHÉ QUANDO SI ANDRÀ DI NUOVO A VOTARE, NON SUCCEDA CHE QUALCUNO PERDA L’INTELLIGENZA O L’ONESTA’…

    ATTENTO! SE NON LO FAI ENTRO I PROSSIMI 5 MINUTI, TI SI INSTALLERÀ
    UNA FOTO DI BERLUSCONI COME SFONDO DEL DESKTOP ….

    PER SEMPRE !!!

  134. giovanni ha detto:

    E’ ora di pensare a delle primarie del centrosinistra solo al femminile. A torino per il sindaco alle primarie PD si sono candidati 5 uomini!

  135. odoardo ha detto:

    ho appena ascoltato la canzone di vecchioni vincitrice del festival,
    propongo di adottarla come sigla delle prossime manifestazioni .

  136. elisabetta ha detto:

    l’8 marzo mi piacerebbe promuovere la candidatura di rosy bindi a capo di una coalizione di persone di buona volonta’ che si propongano come vera alternativa allo sfacelo. politicamente i partiti non appoggiano questa candidatura, ma dobbiamo essere noi, dal basso, ad individuare la persona giusta e fare pressione xche’ venga riconosciuta. ed in questo momento, secondo me, non c’e’ nessun altro- nel quadro politico- che possa rivestire questo ruolo ed accogliere ampi consensi, se non rosy bindi.

  137. Mara Caliciotti ha detto:

    Ciao, Paola ho letto il tuo post e non posso che condividere questo tuo stato d’animo perché è anche il mio.
    Ieri sera ho visto un programma “L’Italia vista dalla Luna” su YouDemTv (satellitare). Bè, la trasmissione parlava del nostro Paese: come ci vede e ci DERIDE tutto il mondo. E’ veramente avvilente, QUELLA TRASMISSIONE MI HA PROFONDAMENTE MORTIFICATA. A seguire hanno trasmesso “La PRIMA Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche”. Meglio tardi che mai!!!! Forse il 13 febbraio ha iniziato a svegliare qualche mente?
    Oggi il “nostro” ….. il Presidente degli altri (non certo il mio) con un Audiomessaggio ai Promotori della libertà: rilancia la legge bavaglio e la riforma della giustizia. “Il governo lavora nonostante le iniziative insensate dei pubblici ministeri”
    NON CI SONO PAROLE. Ma perché gli permettiamo tutto questo??
    Non capisco, quei politici che continuano a fare balletti da una parte all’altra senza alcun ritegno ma soprattutto non capisco NOI TUTTI che continuiamo a lasciarglielo fare come se a NOI non ci riguarda, non ci interessa, non è un problema nostro.
    Mi auguro che la giornata del 13 febbraio non sia solo un episodio.
    Io comunque non mi rassegno e continuo ad inviare msg a tutti miei contatti.
    Mi hanno inviato l’intervento di Alessandra Bocchetti e io ho trascritto anche quello di Susanna Camusso,alcune di noi erano in piazza e li hanno sentiti, ma leggerli dà la misura di quanto lavoro possiamo fare e quanto lavoro resta da fare.
    Li inserisco in un altro msg. se qualcuno vuole inviarli può fare un copia e incolla
    Un saluto a tutte/tutti

  138. Mara Caliciotti ha detto:

    Il discorso di SUSANNA CAMUSSO: ”Non ci si dica che siamo state zitte”

    Benvenute a tutte e Benvenuti a tutti,
    Se non ora quando? Perché la misura è colma!
    Ma se non ora quando! Perché lo sguardo limpido che noi, abbiamo su noi stesse!
    Se non ora quando? Perché il rispetto è rivendicato!
    Se non ora quando? Perché la nostra serenità di non dover mai dirci che siamo state zitte e non abbiamo visto. Abbiamo visto e bene: I comportamenti pubblici, le scelte politiche, il linguaggio che ci vorrebbe umiliate e succubi, divise fra corpo e mente.
    Ma non si pensi – lo dice questa e tutte le piazze – di poter cancellare la nostra intelligenza, il nostro essere cittadine a piene titolo: NOI non siamo di serie B! Non accettiamo di vedere il nostro Paese trasformato in una brutta telenovela televisiva perciò, diciamo: Se non ora quando? Per dire senza paura a voce alta che il Paese che vorremmo è quello che rappresentiamo noi! E allora io vorrei dedicare questi minuti ai nostri vorrei:
    IO VORREI abbracciare simbolicamente, da questa piazza, tutte le donne giovani e non che hanno scelto e lottato per lavorare nello spettacolo, nella cultura, nella televisione: sono donne che lottano contro la precarietà che vogliono lavorare, che hanno il diritto di essere orgogliose del loro lavoro – e non vogliono sentire su di loro quello sguardo malato, quello sguardo che svilisce e offende
    VORREI un Paese che sa che le giovani donne, i loro progetti, la loro creatività, la capacità di innovazione, la loro crescita, sono il futuro. Senza di loro il Paese arretra e arretra anche il presente. Perché il Paese che non vede il futuro e non riconosce il lavoro e che non riconosce quel lavoro invisibile che pure tutte noi rappresentiamo ogni giorno!
    VORREI che guardassimo con rispetto quella donna che cura la nostra vita. che qualche volta assiste alla nostra morte:
    è una lavoratrice. Rispettiamo il suo abito che non è una divisa da fantasie malate di un potente
    VORREI che la giustizia ci fosse per tutte e per tutti che fosse uguale
    VORREI che quando si pensa a una minorenne ci venisse in mente lo studio, il divertimento, la serenità, il progetto per il futuro e NON IL SUO CONSUMO!!!
    VORREI che CHI oggi da altre piazza – anzi ieri – dice che siamo puritane ricordasse i divieti che ha voluto imporci quelli alla fecondazione assistita, quelli alla pillola del giorno dopo. Ma di che libertà parla: di quella dei potenti o della nostra? E vorrei che gli si dicesse: Non ti è lecito dare giudizi su di noi!
    VORREI che chi lavora con il proprio corpo sia rispettata ed abbia dei diritti e vorrei che si pensasse a loro per cancellare la tratta e la schiavitù
    VORREI che quando si dice sesso si parlasse di una relazione tra pari non di un incarico politico
    VORREI che le parole avessero il loro significato e allora, se si dice Escort non si dice mazzetta e non si dice corruzione
    VORREI un Paese cioè, con una sola morale perché quella doppia, quella che vediamo quotidianamente offende e nasconde la nostra dignità
    VORREI che gli uomini – li abbiamo chiamati amici – avessero la forza di dire: “Io non sono così, Io non faccio così, non voglio essere complice” Perché vorrei che i nostri sguardi fossero sguardi limpidi. E poi
    VORREI, ma so che è così e lo sappiamo tutti noi, che libertà, democrazia, sesso, donna, giustizia futuro , fossero di nuovo delle parole sane, con il loro significato, fossero ogni giorno la bussola che abbiamo, perché so che è così e so che si può perché nessuna, davvero nessuna di noi debba abbassare lo sguardo. Perché tutti noi ogni giorno dobbiamo vedere tra noi sguardi limpidi e si può perché il futuro è nostro e dovranno capirlo!!

    Il discorso di ALESSANDRA BOCCHETTI: Bentornate!

    In questo periodo il nostro paese sembra essere governato dalla debolezza degli uomini più che dalla loro capacità. La debolezza degli uomini è oggi sotto gli occhi di tutti. E che altra ragione dare a questi spettacoli indecenti e patetici a cui assistiamo ormai da troppo tempo? E che mettono per di più a rischio il paese, la sua democrazia, e la sua credibilità. Spettacoli ridicoli, che ci offre non solo l’attore principale ma anche chi si impegna in una sua difesa surreale.
    Ma detto ciò, non dobbiamo dimenticare anche la responsabilità di una classe politica che non ha saputo arginare questo fenomeno, e che continua a non trovare forme e modi efficaci di una vera opposizione.
    In questo clima di avanspettacolo, dobbiamo però fare molta attenzione, che la farsa non copra la vera indecenza: perché la vera indecenza sono le scelte economiche, di questo paese. Da un po’ di tempo governi di destra e governi di sinistra tagliano sempre laddove un paese civile dovrebbe investire: tagli alla scuola, all’assistenza, alla ricerca, alle politiche di sostegno alle famiglie, alle politiche di conciliazione hanno fatto diventare le donne funambole, equilibriste, velociste, sante che fanno miracoli.
    Gli uomini sono fragili, ogni donna lo sa. Ma è proprio per questo che sono così attaccati al potere. Il potere è la loro terza gamba, la loro protesi. Il potere serve a loro per significare la forza che non hanno. E’ per questo che gli uomini sono così attaccati al potere come nessuna donna lo sarà mai.
    Ma una società di uomini e di donne non può essere governata da soli uomini, o da tanti uomini e poche donne al seguito, magari uscite dalla testa del padre. Dobbiamo costruire un equilibrio di rappresentanza vero, se vogliamo una società migliore per tutti. Dobbiamo trasformare in politica la nostra esperienza, le nostre necessità. Sono convinta che se si desse ascolto alla necessita delle donne si potrebbe fare un magnifico programma di governo. Ma le prime a doversi convincere di questo siamo proprio noi. Se amiamo ancora questo paese, dobbiamo imparare a governarlo in fretta, le donne che ne sentono l’energia e il desiderio, devono farlo. E’ un impegno che ci dobbiamo prendere non solo per ambizione, ma soprattutto per necessità.
    Ci troviamo in un disastro. Ma di questo disastro non siamo del tutto innocenti neanche noi. Infatti in questa società sembriamo non esserci, non c’è alcuna misura di donna nella sua organizzazione, nei suoi criteri, nelle sue forme e nei suoi tempi. Siamo state finora troppo timide, troppo fiduciose, troppo conniventi, troppo deleganti, troppo ubbidienti! Quando ci hanno chiesto un passo indietro l’abbiamo fatto subito, e le esigenze degli altri ci sono sempre sembrate più urgenti delle nostre. E le donne impegnate nei partiti hanno curato più il partito che gli interessi delle loro simili, non capendo che se l’avessero fatto avrebbero reso il loro partito più capace di governare. Non l’hanno fatto. Oppure, hanno fatto “quello che potevano”. Ma è stato troppo poco. Non è bastato.
    L’equivoco sapete qual è stato? E’ stata l’idea dell’uguaglianza tra i sessi. Gli uomini non ci hanno mai creduto, ma noi donne sì che ci abbiamo creduto: quindi non ci siamo sentite troppo in difetto, se lasciavamo governare gli uomini.
    Ma oggi sappiamo più che mai che nessun uomo può rappresentare una donna. Oggi ci è chiaro, che uguali non siamo. Siamo differenti: per corpo, per esperienza, per storia.

    Quella delle donne non è stata una storia facile. Da poco, siamo libere; non ce ne dobbiamo dimenticare, siamo libere da pochissimo tempo. E l’esperienza di nascere donna in una società come questa non è ancora e continua a non essere rose e fiori. Però, come sempre, la fatica non è sterile: dà sempre qualcosa. Sono convinta che ogni donna sa della vita più di ogni uomo, perché ha guardato sempre l’umanità da vicino, dalla nascita alla morte, e conosce lo splendore e la miseria dei corpi. La cura dei corpi è stata nel corso della storia la nostra servitù, ma è stata anche la fonte di grande sapere. Così la nostra forza è radicata nella necessità di nascere, mangiare, dormire, saper piangere ridere e saper morire.
    E’ una forza grandissima!
    E adesso più che mai dobbiamo senticela addosso, e dobbiamo spenderla. Infatti, in politica si deve arrivare con la coscienza di avere le mani piene, si deve avere qualcosa da offrire. Non ci si deve arrivare con le mani vuote. Se chiediamo alla politica identità, conferme, rassicurazioni, saremo sempre ricattabili, sempre troppo ubbidienti. Sempre troppo piene di gratitudine. Impariamo a darle noi, rassicurazioni e conferme! Diamo noi una via da seguire, non chiediamola.
    Cari uomini, se volete bene a questo paese, fate voi un passo indietro. Già mi sembra di sentire la risposta: risposta entusiasta a quest’invito, diranno di sì, che ci faranno spazio… Ma non credetegli! Perchè non lo faranno mai! Per questo ci vuole una spallata. Adesso è proprio ora di dargliela, questa spallata. Ma non solo a Berlusconi, anche agli uomini più vicini a noi, che occupano troppi posti, troppi luoghi, ben coscienti di stare seduti sul loro tesoro – cioè una poltrona!
    Le donne sono troppo poche, in tutti i luoghi delle istituzioni, l’hanno detto. Assenti o scarse nei consigli di amministrazione, nei punti decisionali. Non è detto che le donne faranno meglio degli uomini, ce ne saranno di brave, di mediocri, e di pessime: siamo umane, e non divine.
    Ma la politica è lo specchio della società, e nella società le donne ci sono. Anzi: non c’è società, senza donne.
    Per quanto mi riguarda, non voterò più un partito che non garantisca una forte presenza al governo di questo paese. E non ho detto liste elettorali, ho detto governo! E intendo donne che magari escono da severe scuole di amministrazione dello stato, e non dal concorso di miss Italia o dal letto sfatto del potente di turno.
    Mi dicono che devono credere che le ragazze di Arcore hanno fatto una scelta di libertà. Ho lavorato tutta la vita per la libertà delle donne. Ma devo confessare che la scelta di queste ragazze non mi ripaga neanche un po’ della mia fatica. Se mia madre avesse scelto quel genere di libertà, non sarebbe stata per me un esempio. Se mia figlia avesse scelto quel genere di libertà, sarebbe stata per me causa di grande dolore.
    E i sentimenti contano!

    Buona fortuna a tutte! Perché anche la fortuna ci vuole!

    COPIATE E INCOLLATE E INVIATE A TUTTI I VOSTRI CONTATTI

    PER UN BEN TORNATE E PERCHE’ NON SI DICA CHE SIAMO STATE ZITTE!!!!!

  139. paola pini ha detto:

    Dopo aver letto i 171 contributi qui riportati non ho nessuna pretesa di fare una sintesi, ma provo ad evidenziare alcuni “filoni” di pensiero.

    Il “FILONE DEI CONTENUTI”: le premesse che ci hanno visto scendere in piazza, le motivazioni che ci spingono a confrontarci , a credere in ciò che facciamo e a continuare a farlo.
    Sono molteplici, articolate,in alcuni casi “apparentemente distanti tra loro”, ma al di là di ogni apparenza e di ogni sottile “distinguo” sono un formidabile collante, l’inaffondabile salvagente cui ciascuno,del milione di persone scese in piazza il 13 Febbraio scorso, fa riferimento.

    Il “FILONE DELLE PROPOSTE CONCRETE”: mantenere la presenza è fondamentale.
    Almeno due le date già di per sè significative da non farsi sfuggire:l’8 Marzo ed il 17 Marzo.
    Io sostengo anche chi ha suggerito il 6 Aprile(sappiamo perchè…)

    Il “FILONE DEI SIMBOLI”: è importante riconoscersi per strada, sapere che in quella casa,in quella via ci sono persone che la pensano come noi che,nonostante la manipolazione dell’informazione,siamo tanti e cresceremo senz’altro di numero…

    Il “FILONE DELLE CANDIDATURE”:di candidature non si parla molto, si parla,piuttosto, del silenzio, della poca incisività, dell’assenza di qualsiasi voce autorevole degli esponenti dei partiti di opposizione.
    E’ vero,verissimo, è così, ma tra le righe -e non solo,qualcuno l’ha detto apertamente- è emerso il nome di Rosi Bindi.
    Io condivido e mi assumo la responsabilità di proporre il suo nome:
    la prima candidata donna alla Presidenza del Consiglio Italiano; donna intelligente, capace, “pulita”, sufficientemente ” super partes” ,ma soprattutto…donna!

    Cosa ne pensate?
    Dai,c’è bisogno di crederci,di esserci, di fare…

    Paola pini

  140. Mara Caliciotti ha detto:

    OK per le date. C’è chi ha proposto una fiaccolata per l’8 marzo, perché no!
    Mi viene in mente anche un’idea bizzarra: un giorno di ferie…. tutto il mondo del lavoro Italiano quel giorno senza donne!!!!!!
    Si sentirebbe sicuramente la nostra mancanza!!!!!
    Siamo troppo responsabili per fare questo!
    Come segno di riconoscimento potremmo mettere la bandiera Italiana sui balconi, alle finestre – che in questo momento mi sembra utile anche per la ricorrenza dell’UNITA’ D’ITALIA, tanto per far capire a qualcuno l’importanza che ha per noi.
    Rosy? Va benissimo!!!!

  141. Rossella ha detto:

    La gente che era in piazza il 13 febbraio (donne e uomini) ha capito che non deve più essere indifferente, deve e vuole partecipare, vuole continuare ad esserci, provare e contribuire, se possibile, ad un cambiamento, perciò fa piacere sentire che il 13 febbraio non si è consumato un semplice momento di sfogo collettivo. Ora, credo, cominci, però, la fase più difficile che il Paese, che vuole ricostruire, dovrà affrontare. Molte sono le questioni con le quali si dovrà misurare questo movimento: la persistenza che richiede una costante presenza e partecipazione nella realtà politica e sociale del Paese, la rappresentanza (urge la presenza di leader femminili e non, che sappiano catalizzare,convogliare e coordinare le forze espresse),la capacità propositiva (non richiedendo solo le dimissioni del primo ministro, ma articolando proposte per ricostruire). L’idea di organizzare delle iniziative sia per l’8 marzo che per il 17 marzo deve tener conto della necessità di raggiungere l’obiettivo di una forte partecipazione. Perciò meglio sarebbe optare anche solo per una delle due date, purchè ricca di adesioni. Riterrei preferibile, a questo punto, la data del 17 marzo per evitare che l’eventuale manifestazione dell’8 marzo venga considerata solo un’occasione di rivendicazione femminista, mentre, ritengo che sia fondamentale che le donne testimonino la loro presenza in momenti che hanno un alto significato di unitù politica e nazionale e guidino e organizzino la ricerca di un cambiamento politico e sociale. Mi domando, inoltre, quando si arriverà a uno sciopero dei lavoratori, per rendere ancora più esplicita la forza e l’urgenza delle richieste del Paese, testimoniando che la situazione è diventata grave e insostenibile? Al Governo si stanno meditando altre spallate alla Costituzione per demolirla progressivamente … mi domando dov’è la CGIL? Perchè la Camusso non promuove coraggiosamente un’iniziativa del genere? Altrimenti restano solo parole…Ho sentito di una sua dichiarazione che faceva riferimento al fatto che forse stavano maturando i tempi per uno sciopero generale. Forse stanno maturando i tempi? E cos’altro dobbiamo aspettare? Se non ora, quando? Altrimenti le sue parole del 13 febbraio restano unicamente belle parole. E’ ora di smetterla con questi eterni minuetti. Ci vuole coraggio, decisione e chiarezza! Grazie di esservi alzate in piedi, per prime, a dire “Basta!”. Non siete sole!

  142. daniroma ha detto:

    Questa sarebbe una proposta – difficile – sia per l’8 marzo che per il 17 marzo: unire la festa dell’8 marzo al 17 marzo, così:

    1) mettersi d’accordo con tutte le piazze, televisioni, giornali, siti WEB affinché in quella giornata vi sia “il silenzio totale su B.” Ma VERAMENTE !! Anzi, oscuriamo/cancelliamo come possiamo sul WEB, sui nostri propri FB o WEB qualsiasi messaggio, sito che contenga il suo nome. Maggiore il silenzio, più forte la reazione !!
    2) Nessuna bandiera di partito
    3) Un simbolo positivo da esporre fuori ai balconi, finestre, ma già dal lunedi precedente – che diventi un monito, un urlo – che sia solo di pace, ottimismo, teso al futuro
    Vi ringrazio,daniroma

    • stefania ha detto:

      sono perfettamente d’accordo sul fatto di “oscurare” SB : ne soffrirà terribilmente il suo narcisismo malato e noi potremo riposare le nostre orecchie. per quanto riguarda il simbolo credo che già ce l’abbiamo: un bel tricolore e sul campo bianco il simbolo rosa di “se non ora quando”. insomma muoviamoci e prendiamo esempio da chi sta facendo le rivoluzioni. noi non viviamo in situazioni come quelle del mondo arabo ma sarebbe ora che riusciamo a smuovere le tante coscienze di gente conn il cervello “morto”.

    • Cecilia ha detto:

      sì mi piace molto l’idea di oscurare Berlusconi per un giorno ….anche per una settimana! Ma come si fà a convincere i media a partire da Floris e Santoro?

  143. Marina Odoretti ha detto:

    Donne, sorelle, compagne di questo eccitante e imprevedibile viaggio!
    Siamo davvero tante! E insieme abbiamo un grande potere, abbiamo il potere di portare questi cialtroni che ci governano ad occuparsi seriamente del futuro del nostro paese.
    Siamo noi, amiche, a gestire e direzionare quotidianamente ogni centesimo che esce dalle nostre famiglie. E questo è un POTERE CONCRETO.
    Facciamolo ASSAGGIARE a tutti prima dell’otto marzo, quando riscenderemo tutte insieme in piazza.
    Tutte insieme non compriamo, nei giorni che ci separano dal prossimo appuntamento, un solo paio di calze Omsa delocalizzate, in SOLIDARIETà con le nostre sorelle che sono rimaste senza lavoro.
    Omsa, come tante aziende italiane, ha scoperto che la produzione nei paesi dell’est è meno onerosa e molto più remunerativa, perché lì i diritti dei lavoratori non sono considerati tali. E le nostre sorelle, che attorno al loro lavoro avevano organizzato tutta la loro vita, i loro progetti famigliari, sono rimaste senza futuro, senza risorse.
    Insieme noi possiamo far scoprire a Omsa, e a tante altre aziende, che conviene stare alle regole di produzione civilmente patteggiate nel corso degli anni, perché solo così continueremo a GARANTIRE loro i PROFITTI cui sono abituate. Possiamo far comprendere che alla base di progresso e civiltà stanno anche concetti importanti come solidarietà e rispetto dei diritti condivisi.
    Credo che quello che condivideremo sarà un lungo cammino di riscoperta dei nostri ruoli, donne! Delle nostre capacità, dei nostri valori. Soprattutto della nostra atavica funzione di custodi, protettrici, nutrici della vita. Abbiamo molto da fare…
    Iniziamo da atti semplici, concreti e molto incisivi: passo dopo passo!!!
    Vi abbraccio tutte…

  144. edera ha detto:

    Care amiche,dobbiamo continuare.E’ stata una grandissima mobilitazione;è vero che negli ultimi anni l’8 marzo ha perso la sua anima,è diventata una festa commerciale come alcune di voi hanno detto, ma proprio per questo,abbiamo finalmente l’occasione di farla di nuovo nostra, cioè del movimento nato da poche ma che ha intercettato l’esigenza di farsi sentire, di tante, di tanti. Io sono per una vera e propria manifestazione, di un corteo colorato, rumoroso,per un serpentone lungo le strade delle nostre città.Magari nel pomeriggio per dare l’opportunità a tutti di raggiungerci a diverse ore compatibilmente con il lavoro.

  145. Licia Infriccioli ha detto:

    SE NON ORA QUANDO? ADESSO!
    Politici: giù le mani dall’informazione!
    Questa settimana il Parlamento voterà nuove regole che mettono in pericolo l’indipendenza del giornalismo della tv pubblica. Solo i cittadini possono difendere la libertà d’informazione, che è il pilastro della nostra democrazia.
    E’ ORA DI AGIRE
    Firmiamo la petizione di AVAAZ.ORG
    Ai membri della Commissione parlamentare di vigilanza
    Vi chiediamo di respingere l'”Atto d’indirizzo sul pluralismo” e tutti i regolamenti che limitino l’informazione televisiva su questioni d’interesse pubblico e che mettano in pericolo l’indipendenza dei giornalisti tv. La nostra Costituzione protegge la libertà di stampa e d’informazione e questi principi devono essere difesi per preservare la nostra democrazia e proteggere il bene comune.
    QUESTO IL LINK:
    https://secure.avaaz.org/it/giu_le_mani_dallinformazione/?fp

  146. Roberta ha detto:

    Vorrei lanciare un’idea che ci permetta di protestare sempre, anche di notte: mettiamo i nostri striscioni alle finestre, ai balconi perchè in ogni momento si possa vedere il dissenso di tutto quello che sta accadendo nella nostra bella Italia. Magari la nostra bandiera con la bella frase di Benigni: “Svegliamoci Italia”. Una contestazione che può coinvolgere anche chi in piazza non ci può andare.

  147. Giacomo Della Guardia ha detto:

    Ho partecipato a Napoli con moglie e amici alla “marcia” del 13 febbraio. Cartelli 70×100 con sostegno e più piccoli “da collo” per le signore (mi pare siano usciti su Repubblica on line). Ho ipotizzato di poterli sostenere con palloncini ad elio, ma devo prima fare qualche collaudo in sicurezza.
    Bella manifestazione, finalmente senza partiti e sigle. Varietà di cartelli sfiziosi. (… si sa: le donne hanno più fantasia).

    Mi pare che si sia detto qua e là: …”e non finisce qui”. Ok. C’è già in moto qualcosa, ma credo che la domenica 6 marzo andrebbe meglio, più festiva ed anche “pulita”, senza che si vada a strumentalizzare ed “approfittare” della feriale Festa della Donna, svalutando la manifestazione di protesta/proposta.

  148. giuliana brega ha detto:

    a nome mio (ma in parte credo di interpretare il pensiero del comitato 13 febbraio di ancona) non ci sarebbe il modo di centralizzarsi un attimo magari con una riunione nazionale? perché altrimenti la sgradevole sensazione è che noi si stia qui ad aspettare direttive dall’alto mentre come potete immaginare chi è rimasto attivo dal 13 nel frattempo ha cercato di comprendere quel che era successo ed ipotizzare iniziative e contenuti.
    Abbiamo portato in piazza 6000 persone che per la nostra città è un risultato altissimo ed abbiamo creato delle aspettative. Sembra quasi che la gente ci guardi come quelle che potranno fare la differenza e questa cosa (per quanto surreale) ci riempie di responsabilità. E’ il momento di muoversi in fretta e muoversi bene.
    Per l’8 marzo abbiamo una serie di ipotesi sul tavolo ma una su tutte ha prevalso: porre al centro della nostra battaglia la difesa – ancora una volta – della costituzione.
    E anche noi avevamo pensato ad un collegamento forte, una forte presenza, per il 17 marzo.
    Lavoro maternità e informazione sono indubbiamente argomenti nodali che potrebbero essere ricondotti ai tre relativi articoli costituzionali ma qui da noi sentiamo fortemente l’urgenza di coinvolgere e mobilitare i giovani, anche sui temi della scuola.
    Poi vorremmo fare qualcosa che unisca le donne, un gesto, una iniziativa visibile, che possa essere fatta da tutte, anche da quelle che non possono scendere in piazza con noi. Se anche voi pensate a qualcosa del genere però (o se qualche altro comitato ci sta pensando) fatecelo sapere al più presto perché per organizzarsi un minimo ci vuole tempo!

    • paola pini ha detto:

      Mi sembra un’ottima proposta quella di un incontro a livello nazionale di tutte le persone interessate ad “esserci” concretamente e a fungere da “cinghia di trasmissione” per la diffusione e la realizzazione delle iniziative individuate e condivise.
      Ottima anche la proposta di dedicare l’8 Marzo alla difesa della Costituzione e riproporre la presenza in piazza il 13, essendo l’8 giorno lavorativo.

      Infine, da una mia necessità ecco la proposta:
      la raccolta dei nominativi delle persone desiderose di impegnarsi nei vari “comitati” cittadini di SE NON ORA QUANDO in modo da avere una conoscenza più dettagliata della realtà, della sua distribuzione, delle “forze in campo” ,delle potenzialità, ecc. al fine di migliorare la comunicazione,facilitare la presenza, rafforzare i messaggi, migliorare l’efficienza e tutto ciò che serve per costruire solide basi al nostro esserci.

  149. giuliana brega ha detto:

    ah…un’altra cosa…visto che l’8 marzo è un giorno lavorativo e visto che ci sono già iniziative a carattere istituzionale alle quali vorremmo partecipare come comitato avremmo deciso di fare la nostra iniziativa il 13 marzo, domenica, un mese dopo dal nostro vittorioso ritrovarci…e comunque spendere per il giorno dell’8 marzo quelle presenze unificanti di cui si parlava, quei gesti che tutte possano fare.
    Abbiamo già in mente e cantiere comunque delle iniziative anche per aprile 🙂

  150. francesco da palermo ha detto:

    Giorno 20.02.11 RAI 3(non certo controllato da berlusconi), nel programma “Alle falde del kilimangiaro”, lezione di burlesque per due aspiranti pin-up girl, che devono imparare a sedurre e a fare pure lo strip tease. Il regista blocca lo strip dell’insegnante….

    Anni 70′ il fenomeno “mutande pazze” in TV se ben ricordo c’era già, tante emiche di onorevoli che le portavano avanti in TV…. (basta leggere gli archivi dell’espresso o di panorama di allora).

    Sono femminista senza condizioni… ma c’è da chiedersi: perchè solo ora e solo contro berlusconi? il fenomeno è generalizzato. E’ uno schifo totale. La Donna dovrebbe essere adorata protetta, promossa e servita, al centro del mondo e non essere un oggetto in TV per gli uomini!. francesco da palermo. femminista

    • francesco da palermo ha detto:

      oops mi è scappata la parola “berlusconi” , spero non lo censurerete (visto i commenti sopra). non sono certo a favore.ma la mia indignazione è piu generalizzata. a proposito viva la democrazia

  151. Valentina ha detto:

    http://www.facebook.com/#!/note.php?note_id=10150149722009623&id=1464820323

    A Prato abbiamo deciso di fare un flashmob… sarebbe bello poter fare qualcosa in tutte le piazze d’Italia nellos stesso momento…
    essendo un giorno di lavoro, delle manifestazioni non sono l’deale!

    Che ne pensate?

  152. Valentina ha detto:

    Per quanto riguarda il 13 marzo… il 12 marzo è stata indetta una manifestazione a livello nazionale sulla legge bavaglio, io direi di unire le forze.

    Il 17 marzo, lo dobbiamo rivendicare, per tutte quelle persone che hanno fatto e che stanno facendo l’Italia, per quelli che anche oggi vanno avanti nonostante le difficoltà, per giovani, studenti, disoccupati, pensionati… per gli eroi di oggi, senza saperlo, stanno seguendo l’esempio degli eroi di 150 anni fa.

    Per quantop riguarda un simbolo che accomuni tutte da quel giorno… ci vorrebbe qualcosa tipo bandiera alle finestre, fiocco rosa o bianco alla macchina…

    A livello organizzativo, dobbiamo mettere in relazione i vari comitati nati in Italia, creare un forum al quale possa partecipare solo un rappresentate per comitato, che faccia da portavoce dal comitato cittadino a quello nazionale e voceversa.
    Perlomeno a Prato, ci siamo resi conto che questo comitato non è solo per le donne, ma per tutti quelli che hanno bisogno (si tratta davvero di una necessità!) di dire basta e ricominciare.

    Questi commenti sui post, non sono molto efficaci…
    Scusate se vi ho rubato tanto tempo!
    Baci!

  153. Mara Caliciotti ha detto:

    Anche a mio avviso va bene l’incontro a livello nazionale – anche se per alcune di noi potrebbe essere difficoltoso raggiungere il luogo di incontro – la questione importante è poter avere un punto di riferimento in ogni città in modo tale da poter organizzare in tempo e far circolare le informazioni anche per la più piccola iniziativa. per esempio per il sit-in di oggi alle 12,00 ne sono venuta a conoscenza adesso, quindi non ho potuto dare la giusta pubblicità che merita questo evento.
    Mi sembra, comunque, che c’è la voglia di continuare e lo dobbiamo fare. Iniziamo nel prendere la decisione della data della prossima iniziativa gli argomenti non ci mancano: la Costituzione, la Giustizia, lo stato sociale, il lavoro, l’istruzione, e penso che non ci sia un argomento più importante dell’altro.
    Quindi ci vuole una DATA assolutamente, perchè dobbiamo riuscire a formare quella catena di informazione tanto ben riuscita per il 13 febbraio.
    Mara

  154. CINTHIA ha detto:

    VORREI PORTARE L’ATTENZIONE DI TUTTE SULLA VALUTAZIONE DELLE PUBBLICITA’ (VIDEO E FOTO) NELLE QUALI SONO USATE LE DONNE; INUTILE FARE IL LORO ELENCO, MA QUESTO USO CONTINUO DELL’APPEAL CHE HA IL NOSTRO CORPO SUGLI ACQUIRENTI E’ UNO DEI TANTI MESSAGGI DANNOSI AL VALORE DELLA DONNA. SONO CONTRARIA A QUALSIASI CENSURA MA PENSO CHE SI DOVREBBE LAVORARE AD UN “CODICE” CHE REGOLAMENTI QUESTA MATERIA, VALUTANDO SE E’ DAVVERO NECESSARIA L’AMMICCANTE DONNA PIU’ O MENO SEMINUDA PER RENDERE APPETIBILE QUESTO O QUEL PRODOTTO? ED ANCHE SE LO FOSSE, QUANTO DANNO CIO’ ARRECA ALL’IDEA CHE UNA SOCIETA’E LA SUA CULTURA HA DELLE SUE DONNE?

  155. stefania ha detto:

    e’ veramente importante sapere per ognuna di noi “volenterose” ma poco informate gli eventuali gruppi già funzionanti e a cui fare riferimento nelle nostre città. io ad esempio abito a roma ma oltre a contattare le amiche, le sorelle e le mamme non ho un indirizzo o un n. di telefono: mi sembra di non “fare”. quindi cerchiamo di trovare un modo per contattarci materialmente. la mia mancanza di fantasia e di informatica mi impedisce di vedere una soluzione. aiutatemi e aiutiamoci.

    • www.mujeresporlasolidaridad.org ha detto:

      ciao Stefania, anch’io abito a Roma e come te sto cercando di capire se ci siano comitati costituiti -oltre a quello che ha magnificamente organizzato il 13 e tutto il lavoro che ne è derivato- e come possiamo organizzarci. Credo che a Roma dovremmo puntare ad avere un “nodo” in ogni Municipio, fammi sapere che ne pensi e se vuoi in che zona sei.Io sto nel VII municipio. Fabiola

  156. pierangela ha detto:

    Ciao a tutte, ieri sera verso le 19 sono capitata facendo zapping all’isola dei famosi ed ho visto delle gran inquadrature dal basso. Continuamente chiappe di donna in primo piano e mi sono proprio disgustata. Cosa possiamo fare?

  157. Giorgia V ha detto:

    La nostra proposta per l’8 marzo è relativa alla RAPPRESENTAZIONE DELLE DONNE SUI MEDIA e si chiama:

    “8 MARZO: OPERAZIONE POETRY ATTACK”!
    http://www.facebook.com/event.php?eid=180033518707772

    Spero che vogliate aderire per unire, tutte insieme, le forze!

  158. ananse ha detto:

    Carissimi,
    a proposito dell’8 marzo volevo segnalarvi la “curiosa” iniziativa organizzata da una nota catena di supermercati italiana, nel territorio di Chieri. La sezione soci di questa nota catena di supermercati ha deciso di patrocinare un’iniziativa di aiuto alle “donne in difficoltà” assieme al CAV (centro di aiuto alla vita, quelli del panino e della bottiglietta per Eluana Englaro)per il 20 marzo in occasione della “giornata internazionale della donna” che, in realtà, dovrebbe essere l’8 marzo (a Chieri siamo un po’ in ritardo su tutto, si sa…).

    Quando ho letto il volantino mi sono sentita profondamente amareggiata come donna e come cittadina, perchè hanno usato il buon nome di un’azienda strumentalmente.

    Mi sono recata nel supermercato in questione perchè in quanto socia ritenevo giusto ottenere dei chiarimenti. Ho incontrato il presidente della sezione soci che non solo si è rifiutato di darmi risposta, e di dirmi il suo nome, ma mi ha pure invitato a uscire dal locale (neanche fosse lui il titolare).

    A questo punto mi sono sentita ancora più amareggiata e ho deciso di scrivere alla sede centrale e anche a voi, per fare conoscere quanto sta accadendo.

    Personalmente ritengo che fino a quando non riceverò risposte boicotterò questa catena di supermercati, così ben pubblicizzati dalla Littizzetto, e invito tutte voi a seguire il mio esempio, chiedendo sempre informazioni su chi intasca, e che cosa ne fa, dei soldi della nostra spesa

    un abbraccio a tutte

  159. Laura ha detto:

    8 Marzo – La prima cosa che mi sono detta lo stesso 13 febbraio a conclusione della manifestazione, dopo le parole di Francesca Comencini “… ci vediamo presto” è stata: l’8 Marzo deve riaccadere qualcosa del genere.
    Intanto ripristiniamo la denominazione originaria: Giornata Internazionale della Donna. Sottraiamo al consumismo stereotipato delle mimose e dei cioccolatini, che vuole derubricare questa ricorrenza anche dolorosa alla stregua della festa della mamma o del papà, la vera essenza di questa ricorrenza.
    Il 13 Febbraio abbiamo avuto la dimostrazione che questo paese non può cambiare se non c’è la partecipazione consapevole, responsabile e orgogliosamente indipendente delle donne.

    Quindi ….fatemi sapere dove ci si vede a Roma per l’8 Marzo!!!

  160. coordinamento donne salerno ha detto:

    tre proposte per l’ otto marzo
    PRIMA PROPOSTA..scenderemo in piazza come abbiamo deciso di fare sempre, tutte le volte che c’e’ da farsi sentire, l’otto marzo con un LIBRO in mano, il piu’ significativo per ognuna di noi
    SECONDA PROPOSTA metteremo tutte ai balconi degli striscioni colorati con la scritta BASTA cosi’ da colorare la citta’ e dare un segnale forte
    TERZA PROPOSTA:iniziare la raccolta delle firme per l’abrogazione della attuale legge elettorale che fa delle donne un oggetto di nomina con criteri di selezione non sempre condivisibili
    avanti cosi’

  161. Federica ha detto:

    Cosa ne dite della pubblicità di Silvian Heach? http://www.silvianheach.it/it/collezione/index.html

  162. alby ha detto:

    però lo slogan è copiato, c’era già su un cartellone per il Veneto indipendente di Cittadella ..

  163. stefania gareri ha detto:

    Propongo di inserire come tema per le celebrazioni 8 marzo-17 marzo la “ricostruzione” etica e culturale del Paese, con uno sforzo ed un impegno collettivo pari a quello che ha caratterizzato il secondo dopoguerra, cui devono essere chiamati tutte e tutti coloro i quali – Cittadini/e, Sindacati, Scuole, Università, Intellettuali, Artisti, Media, Istituzioni, Associazioni etc- sono in grado (perché ne hanno memoria, perché hanno coltivato e custodito…) di trasmettere il senso della ricerca di valori, diritti, pensiero critico, utopie. Dobbiamo contribuire a ricostruire un clima di fermento, l’agire collettivo, la partecipazione pubblica.
    E’ questo, ritengo, un passo urgente, considerato il disastro culturale creato nell’ultimo ventennio.

    Potrebbe essere utile creare una “rete di comitati se non ora quando”in tutte le città italiane, che aggreghi le persone più svariate, singole o associate, così come è stato il 13 febbraio?

  164. glicine ha detto:

    Sono un po’ perplessa di fronte ai limiti sull’otto marzo perché lavorativo. Mi sembra che finiamo per essere delle rivoluzionarie “educate”, fin troppo figlie del nostro tempo in cui si corre sempre e il lavoro è spesso al primo posto. Forse bisognerebbe essere più ambiziose e puntare alto verso uno sciopero rosa, non sono un’esperta di diritto sindacale e non so se è possibile, ma per l’otto mi piacerebbe uno sciopero generale al femminile.
    Visto che le più mi sembrano molto lontane da qualcosa di così imponente, vanno benissimo il poetry attack (indossare una poesia sul tema della dignità femminile, un cartello con un po’ di spago, ma anche perché no una shopping bag o una t-shirt personalizzata) e poi la sera piccole iniziative culturali: conferenze, incontri, proiezioni di film impegnati e successivo dibattito.
    Sono d’accordo con gli ultimi commenti: sarebbe necessario un elenco di riferimenti per contattare i comitati delle proprie città e offrire così il proprio contributo da un lato e coordinarsi dall’altro.

  165. rosanna ha detto:

    HO manifestato il 13 febbraio e sono prontissima per continuare ad oltranza tuttavia posso farlo solo se si verificano alcune condizioni:
    la mobilitazione non si trasformi solo in altro (tipo rivendicazioni salariali, ecc..). Sono d’accordo che occorre lottare per una piena parità da cui siamo oggi lontano anni luce MA PRIORITARIAMENTE occorre ripristinare la nostra immagine e dignità. VOGLIO CONTINUARE SULLA LINEA DEL 13 FEBBRAIO aggiungendo alla protesta i nomi delle società che strumentalizzano il corpo della donna per vendere le loro inutili cazzatine (reggiseni, mutandine, telefoni, &C.).
    Non sono disposta a scendere in piazza dietro ad un partito (destra, centro o sinistra che sia: NON MI INTERESSANO) nè dietro ad un Sindacato. Quindi mi dispiacerebbe che il movimento del 13 febbraio fosse strumentalizzato.
    Scendo in piazza a manifestare SE SI CONTINUA A CHIEDERE LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI

  166. luisa ha detto:

    Il primo moto di rabbia lo provai vedendo assieme a mia figlia diciassettenne il video della Zanardo “Il corpo delle donne”. Perché mi chiesi, siamo così tante e ce ne stiamo rannicchiate e silenziose, non facciamo sentire la nostra voce? Non mi sono mai schierata politicamente, appartengo a quel partito che tutti gli altri partiti cercano di trascinare dalla propria parte: il partito di quelli che decidono il voto all’ultimo momento, che lo disperdono o che spesso non votano…Un pò me ne vergogno perché ho indirettamente contribuito a che questo governo sia al suo posto da quasi 20 anni; ma credo che questo atteggiamento sia molto legato al fatto di non sentirmi veramente rappresentata da nessuno.
    ADESSO. Davvero adesso è ora che quelle come me facciano sentire la propria voce. Non solo per dire “che bello, eravamo in tante, ci siamo commosse” etc. ma per chiedere quello che ci spetta per riacquistare dignità. Io sono pediatra, il mio è un osservatorio privilegiato: passano sotto i miei occhi centinaia di giovani donne e vi assicuro che lo scenario è terribile (e vi parlo dal “ricco” NordEst”…): donne che devono licenziarsi per accudire i propri figli. Vittime di mobbing da parte dei “capi” o colleghi perchè devono restare a casa per la malattia del figlio. Di fatto non esiste il Part-time, non abbiamo asili nido aziendali (e nemmeno asili nido pubblici sufficienti). Gli orari degli asili nido non sono compatibili con gli orari dei turni di un’infermiera o di un’operaia. I costi poi sono elevati e, insomma l’elenco sarebbe lunghissimo. Non possiamo acquistare dignità nè ambire a lavori più qualificanti se dobbiamo essere sempre solo noi donne a “rinunciare” per accudire i figli. Le pari opportunità partono da qui.
    Scusate lo sfogo. Dovremmo iniziare a portare in piazza oltre alla nostra “faccia” anche chi siamo e cosa facciamo, rompere il silenzio. Tutti fingono di non sapere come si svolge la nostra giornata.
    Comincio io: mi alzo alle 6:30 coi figli che vanno a scuola, velocemente qualche faccenda domestica, poi corro al lavoro, torno di corsa sperando di essere a casa prima delle 13:30 per preparare un pasto alla famiglia, alle 15 ancora al lavoro, le visite domiciliari, poi aiuto i figli coi compiti per casa, li interrogo, ripassiamo assieme, poi la cena poi, non vado a letto presto come ha detto la Marcegaglia, perchè dopo cena studio, anche fino a dopo mezzanotte, studio per i miei pazienti perché la professione che ho scelto richiede questo, richiede una “formazione sul campo” VERA che nessuno è in grado di fornire e deve essere necessariamente “autoformazione”. Il giorno dopo è uguale.
    Iniziamo dunque da qui, raccontiamo le nostre piccole/grandi storie.

  167. Giulia ha detto:

    Non riesco a togliermi dalla mente i volti dei tanti giovani arabi che lottano con coraggio in queste ore, sfidando la follia di un dittatore spietato.
    Penso a questi giovani, per lo più miei coetanei, e mi vergogno.
    Mi vergogno di un Governo che non sa e non vuole dire no ai massacri, che non vuole mettersi dalla parte di cittadini che rivendicano il proprio diritto alla democrazia e a un futuro dignitoso.
    Mi vergogno di un popolo, il mio, il nostro, che assuefatto com’è dalle televisioni e dal materialismo, non è capace di prendere in mano il proprio destino e aggiungere un’altra importante pagina di storia a quelle che il Maghreb sta scrivendo.
    Uniamo alla rivolta dei gelsomini quella delle mimose, partiamo da lì, dall’8 marzo…partiamo dalle donne e dai giovani, madri e figli, nonne e nipoti, per riprenderci il diritto a un futuro che profumi di speranza e democrazia.
    Deve essere una “rivoluzione” sociale e culturale soprattutto, una rivoluzione con le mani bianche, pacifica, senza violenza, piena di indignazione, ma anche di speranza ed entusiasmo.
    Chiediamo elezioni nuove, alle nostre condizioni però, elaborate e sottoscritte dai cittadini.
    Diciamolo forte che vogliamo una democrazia vera, un paese meritocratico che sappia offrire un futuro ai propri figli, che sia capace di vedere nei giovani e nelle donne una risorsa e non un problema.
    Diciamolo con la nostra presenza, con la musica, con la poesia …chiediamo all’Italia di fermarsi e ascoltare.
    Facciamo tesoro della lezione di coraggio che i giovani arabi ci hanno regalato, usciamo dalla retorica, destiamo questo Paese e regaliamoci per il 17 marzo qualcosa di vero per cui festeggiare.

  168. Jo ha detto:

    Mi auguro che questo appello sia uno scherzo di pessimo gusto.
    L’8 marzo è la festa delle donne, di tutte le donne in tutto il mondo, italiane e non. Spero che vi riprendiate in fretta dallo stupore di esservi viste e contate il 13 febbraio perchè tutti gli anni l’8 marzo c’erano donne come voi che hanno sempre manifestato, ma per i diritti di TUTTE, non solo di alcune. E manifestavamo e manifesteremo perchè il lavoro non neghi i diritti anche a chi ha deciso di non essere madre, visto che a voi pare interessare solo l’aspetto da “fattrice della patria” di memoria fascista. Trovo che questo appello sia razzista e nazionalista, mi spiace ma ancora una volta non lo condivido.

  169. Manuela ha detto:

    Apprezzo il tono del vostro invito a fare proposte. Avevo letto in giro che si aspettavano vostre “direttive” e la cosa mi aveva alquanto sconcertata.
    Personalmente per la manifestazione sono a favore del 12 piuttosto che dell’8 marzo. E’ importante che anche questa volta siano in molti a partecipare: organizzare la manifestazione in un giorno lavorativo è darsi la zappa sui piedi da sole. Organizzarla per il 12, poi, non esclude che chi di noi può permetterselo faccia sentire la nostra voce anche l’8.
    Sono d’accordo con chi ha proposto un corteo invece della piazza. Consente maggiormente di coinvolgere, di parlare con la gente.
    Mentre i partiti sono a filosofeggiare di improbabili coalizioni di governo che, con una “piattaforma minima” dovrebbe resistere “il tempo necessario”, la grande forza di Senonoraquando sta nell’aver compreso che bisogna esprimere ma soprattutto sollecitare, in una modalità politicamente trasversale. lo sdegno di coloro che, distratti magari da altri problemi, non vedono quello che sta accadendo.

  170. Patricia Scioli ha detto:

    Ciao a tutte sono della provincia di Torino e vorrei rendermi utile, non ho la più pallida idea di come contattare il comitato di Torino o cosa si voglia fare. Dal 14 febbraio navigo e crivo rendendomi disponibile ma non è chiara la rotta. Tante bellissime proposte e idee ma non vedo una linea di intenti e azioni concrete e condivise da tutti. Rimango in trepida attesa!

  171. aurora ha detto:

    decisamente, questa proposta,è già un buon punto di partenza ma io, se mi permettete, aggiungerei anche qualcosa di più “piccante” per i nostri politici dormienti…ora che abbiamo in mano una forza direi più che “consistente e dimostrata”, ovverosia la forza di determinare le scelte…dobbiamo essere più furbe e non lasciarci scappare di mano questa occasione per chiarire che “LE DONNE NON VOTANO LE PROMESSE MA I RISULTATI”….dobbiamo insomma, al di là dei temi che da qui in avanti andremo a trattare, far capire ai politici che d’ora in poi la musica cambia…..i nostri voti…i voti delle donne che erano in piazza il 13 febbraio e che lo saranno l’8 sono voti che andranno solo a chi se lo merita….iniziamo ad applicare le regole della MERITOCRAZIA ai nostri politici.

    per cui se i temi che di volta in volta andremo a sottoporre, attraverso le piazze, alla loro attenzione receveranno la giusta soluzione parlamentare e dunque diventeranno leggi dello stato….il nostro voto (che non è politico…non è sindacale….ma è semplicemente di genere….e in questo caso il “genere” ha una forza inimmaginabile) andrà a chi ha permesso alle donne ed alle loro famiglie di avere il risultato sperato.

    quello che sta succedendo sulle quote rosa (sia ben inteso che io non condivido il testo così come scritto…in fin dei conti a mio avviso questa era ed è una azione positiva e di ciò occorreva tener conto nel ddl….e forse questo ci avrebbe messo al riparo dalle critiche successive….) è inaccettabile…non abbiamo il dominio degli eventi!!! ed allora perchè non utilizzare anche questa sponda per dire che….al di là dell’opinione politica le donne in piazza non daranno il loro voto a chi si è posto contro questa legge…

    ci vuole a mio avviso anche un po’ più di strategia….perchè non cominciamo a fare un elenco delle cose che questo governo non ha fatto per le donne o lo ha fatto secondo parer suo e dunque in dissonanza con le nostre esigenze!!! proponiamo in elenco di questo tipo in vista dell’8 marzo…..e ribadiamo che questo governo non merita attenzione da parte delle donne e dunque le donne (senza ripeto alcuna casacca politica o sindacale…questo è fondamentale ribadirlo se vogliamo ripetere il successo del 13 febbraio) non gli daranno il voto.

    scusate se mi sono dilungata troppo…sono una rompiscatole e poi non è detto neppure che queste siano davvero le soluzioni giuste…mi manca l’interlocuzione multipla con voi del comitato…non capisco esattamente cosa vogliate fare di questa nuova forza nata il 13 febbraio…quali sono le vostre aspirazioni…le vostre idee…un abbraccio a tutte e buona fortuna!!!!
    aurora

  172. Giusy, ha detto:

    ero fra le promotrice della manifestazione a Brindisi, dove abbiamo registrato un bel successo, nonostante l’amministrazione sia di centro-destra. Il nostro indirizzo di comitato è 13febbraio@googlegroups.com. Teniamoci in contatto. Noi vorremmo fare un’iniziativa al mese che coinvolga tutti. Ciao a tutti.

  173. Laura ha detto:

    La mia domanda è una e molto semplice: per quale motivo collegare l’8 marzo a una commemorazione nazionalista?? Non vedo il nesso…
    Che cosa devono le donne italiane all’Unità d’Italia??? Tanto per dirne una, il voto alle donne non è certo arrivato nel 1861!!
    Sono molto perplessa

  174. annamaria ha detto:

    Ciao a tutti/e !! anch io c ero a Roma .. e voglio esserci ancora e per molto altro anche .. se qualcuno/a sa se ci sono comitati legati a quello di Roma qui a Napoli mi indica come mettermi in contatto ? voglio agire… e partecipare anche fattivamente all organizzazione dell 8 marzo e di tutto quello che verra’ … e’ arrivata l ora di esserci !!!!

  175. annamariatango68 ha detto:

    Ciao a tutti/e !! anch io c ero a Roma .. e voglio esserci ancora e per molto altro anche .. se qualcuno/a sa se ci sono comitati legati a quello di Roma qui a Napoli mi indica come mettermi in contatto ? voglio agire… e partecipare anche fattivamente all organizzazione dell 8 marzo e di tutto quello che verra’ … e’ arrivata l ora di esserci !!!!

  176. barbara ha detto:

    se non ora quando?adesso …. adesso perchè le donne inizino ad interessarsi di POLITICA e la prima cosa da fare secondo me è una manifestazione DELLE DONNE E DI TUTTI CONTRO LA REPRESSIONE CONTRO GHEDDAFI A A FAVORE DEL POPOLO LIBICO DELLA SUA LIBERTA’ E DEL SUO DIRITTO ALLA VITA E ALLA LIBERA ESPRESSIONE. Vi prego fatevi peromotrici contro questa agghiacciante carneficina che continuiamo a vedere da spettatori………… noi donne siamo contro la guerra e la violenza!!!!noi siamo il simbolo della vita

  177. Marina ha detto:

    Sono d’accordo. Anch’io vorrei essere presente, ma dove?

  178. babyduckling ha detto:

    Aspettiamo con ansia: sono una Paperella femmina e per giunta professoressa….ovviamente disoccupata, con un fidanzato che fà un lavoro tale da non poter passare con me nè il fine settimana nè le feste. Me lo dite voi come facciamo a programmare una vita normale, magari con dei figli?
    Lui è adorabile e un giorno mi ha detto: ” il mondo sarà davvero migliore e civile quando potrete andare in giro nude per le strade se vi và e nessuno vi darà fastidio “.

  179. LivePaola ha detto:

    Vorrei che la prima iniziativa, quella sulle donne nel mondo del lavoro, riguardasse le donne, non le madri. In Italia, nel mondo del lavoro, le donne incontrano più ostacoli degli uomini, punto: anche se non vogliono avere figli, anche se non possono averne. Ridurre la protesta a una protesta in favore della maternità è una pericolosa deriva ideologica: si rischia di ricadere nel razzismo contro le non madri, quello che dice “finché non hai avuto figli non sei una donna completa”. Per favore, valorizziamo le donne in quanto persone, non in quanto madri.


Scrivi una risposta a pierangela Cancella risposta