13 febbraio: l’urlo delle donne
Pubblicato: 14 febbraio 2011 Archiviato in: multimedia, rassegna stampa 46 commentiUn fiume di donne in piazza. La protesta in 230 città. “Siamo più di un milione” – Corriere della Sera
Un milione di donne: via Berlusconi. La protesta supera ogni attesa e invade 230 città – La Repubblica
La sfida delle donne. Cortei anti-premier in tutta Italia: “siamo un milione, vogliamo rispetto” – La Stampa
Ruby, la protesta delle donne. A Roma piazza del popolo piena – Il Messaggero
E’ solo l’inizio. Oltre un milione di donne nelle piazze d’Italia e del mondo: “Difendiamo la dignità di tutti” – L’Unità
Guarda gli interventi di
Questo deve essere solo l’inizio…dobbiamo esssere (uomini e donne) come un fiume in piena…IO CI SARO’ QUANTE VOLTE SIA NECESSARIO PER DIRE…BASTA!!!
ho ormai 50 anni , NON HO MAI PARTECIPATO ad una manifestazione di piazza in vita mia ( giusto o sbagliato che sia …) domenica ero in piazza per protestare contro questo sistema vergognoso ecc ecc , spero in un’altra manifestazione con milioni di persone, per mandare a casa il sig b . , e’ un fatto di civilta ! ho visto donne di 80 anni sole ,ragazzi,ragazze,famiglie, io credo che solo il popolo puo cambiare le cose,riprendiamoci il nostro destino in mano,mi appello a voi donne” creatrice di vita” qua e’ in gioco non solo le donne ma tutto il ns paese.spero presto in un’altra oceanica manifestazione in tutta italia.grazie di tutto –
Sono una donna di 55 anni che ho partecipato ieri come tante altre volte a manifestazioni politiche e sociali.Insieme a mia figlia VENTIDUENNE vi chiedo di non disperderci e di non disperdere ora COME TANTE ALTRE VOLTE QUESTO PATRIMONIO DI IDEE E DI VOLONTA’.
Continuamo a farci vedere e sentire periodicamente!!!
Tappezziamo le nostre città con cartelli rosa con scritte pro-donna.Titolo boh “primavera rosa”oppure “Donna Rosa 2011”.
Facciamolo…..cercasi coordinamento e divulgazione…
Ho 59 anni e da più di trenta insegno nella scuola secondaria di secondo grado.Impegnata da sempre nella promozione dei diritti delle donne e delle pari opportunità, ho sempre insegnato alle mie giovani studentesse e ai miei giovani studenti che non devono permettere mai a nessuno di calpestare la loro dignità.Eppure negli ultimi anni mi sono sentita,spesso, demotivata e sconfitta,perchè il mondo sembrava andare definitivamente verso un’altra direzione. Le bellissime piazze piene di donne e uomini tornati a credere che lottare e ribellarsi è ancora possibile, mi hanno ridato la carica e l’entusiasmo di un tempo e sono tornata a scuola convinta che ADESSO è il tempo di riprendere la lotta. Grazie per avermi ridato l’entusiasmo. Non torniamo più a nasconderci.
Firenze – Migliaia di donne ieri a Firenze – si parla di un numero variabile fra 8.000 e 10.000, ma anche addirittura di 30.000 – si sono recate in piazza per dire “Basta!” alla degradante negazione, sempre più opprimente, della dignità femminile.
Organizzata in tre o quattro giorni da Libere tutte in collaborazione con “Il giardino dei ciliegi” (www.liberetutte.it e http://www.ilgiardinodeiciliegi.firenze.it ), la mobilitazione è iniziata da Piazza dei Giudici con qualche problema per la viabilità. Il Comando dei Vigili Urbani, infatti, non aveva bloccato il breve tratto del Lungarno che il corteo avrebbe percorso, e per diverse decine di minuti si sono visti auto e manifestanti bloccati gli uni dalle altre.
Il corteo si è poi snodato senza soluzione di continuità da Piazza de’Giudici fino a Piazza della Repubblica toccando i luoghi storici di Firenze, come Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Piazza Duomo, Via dei Calzaiuoli, all’insegna di slogan che chiedevano le dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e dei ritmi forsennati del samba delle Orchestre di Percussioni “Bandao” e “Bandidas” (orchestra formata di sole donne). Molti i cartelli e gli striscioni che rivendicavano dignità, lavoro, rispetto, attenzione, diritti, e molti anche quelli ironici o satirici sui “vizietti” privati del premier.
Il clima di festa ha fatto sì’ che quasi non si notassero le forze dell’ordine discretamente dislocate lungo il percorso, soprattutto in prossimità di “obiettivi sensibili” dove, comunque, avrebbero inevitabilmente dovuto sostare a prescindere dalla manifestazione.
Le donne, arrivate da ogni parte della regione, erano presenti in massa anche con le famiglie – le figlie e i figli, le amiche, le sorelle, i mariti, i compagni – e in moltissimi casi con mamme, nonne, zie, suocere e tanti, tanti uomini a dichiarare il loro dissenso per l’immagine che di loro viene offerta al mondo dalle cronache degli ultimi mesi, e per le costanti offese politiche e morali subìte dalle donne italiane. Due, tre generazioni di donne e uomini, perciò, fianco a fianco per ricordare all’Italia e al mondo che le donne ci sono, sono presenti e Pensanti; osservano, valutano, riflettono in silenzio, sì, ma poi il loro grido silenzioso si trasforma inesorabilmente in un verdetto senza appello. Perché è questo che le donne fanno da sempre: decidono il destino della loro vita senza beceri interventi mediatici, senza infiniti show pieni di parole e inutili slogan, immensi vuoti di idee inesistenti. Non ne hanno bisogno, non è nel loro stile.
Le donne italiane hanno osservato, valutato e riflettuto, e ora hanno deciso di dire Basta! Se non ora, quando?
La dignità è ben altro, e questo Paese ormai non la rappresenta più. Il berlusconismo non rappresenta l’Italia, e la donna italiana non è e non vuole essere rappresentata dal berlusconismo. Se una nazione e le sue istituzioni non sanno rispettare le donne e la loro dignità, quella nazione non è un Paese per donne, né le sue istituzioni possono rivendicare un rispetto che esse stesse negano sistematicamente alle donne e ai cittadini di ogni sesso ed età.
Un solo grido, un’unica voce, quindi, a Firenze e in ogni piazza d’Italia: “Basta! Dimettiti!”
Adesso, iniziano le donne a lavorare per un’Italia migliore.
Carla Monzitta
http://www.youtube-nocookie.com/v/bYTP839kK-I?fs=1&hl=it_IT&rel=0&hd=1
Pierangela Albertini 14 febbraio alle ore 17.43
http://www.corriere.it/editoriali/11_febbraio_14/ancora-Slogan-Provate-a-Sorprenderci-severgnini_d4d868f8-3804-11e0-9d0e-ca1b56f3890e.shtml
Proviamo a sorprendere tutti. Non si possono risddormentare impantofolati davanti alla tv.Tappezziamo le nostre città (come dice Severgnini….con cui mi sono un pò scontrata su Twitter ma che forse ci da una buona idea) con cartelli rosa con scritte pro-donna. Niente di politico. Potremmo chiamare questa cosa tipo “primavera rosa”oppure “Donna Rosa 2011”. Cartelli alle finestre, attaccati agli alberi dei viali….sui cassonetti….nelle bakeke dei supermercati e dell’università….insomma facciamo fiorire di rosa le nostre città per non far dimenticare…..dai…dai…Pierangela
mi piace!
Anche io ho pensato che Severgnini ci avesse dato una buona idea consigliandoci di stupire. Io vorrei proporre a tutte ed al Comitato Organizzatore (perchè un po’ di organizzazione nei tempi e nei modi ci vuole) di trovare una frase che ci rappresenti (per esempio, se non ora quando:esiste un’altra Italia/supportateci/….) ed inviarla tutte ai siti di contatto dei principali giornali/TV del mondo. Credo che avrebbe un grosso impatto mediatico. Cosa ne pensate? Carolina
Ho 22 anni e ieri in Piazza del Popolo mi sono sentita orgogliosa di essere una DONNA ITALIANA…
Ho pensato che l’Italia che ieri ho visto in piazza, è l’Italia per cui vale la pena restare, per cui vale la pena continuare a studiare e combattere..
Ho visto un’Italia stanca ma che ancora non si è arresa…
Sono contenta di aver visto in piazza insime a donne di tutte le età,e di tutti gli schieramenti politici, anche molti uomini, e molti da soli e non al seguito delle fidanzate o mogli.
Grazie a chi ha reso possibile tutto questo!
Mi auguro che questa mobilitazione non si fermi qui, perchè ora non possiamo tornare indietro!
E anzi se posso rendermi utile o attiva in qualche modo, mi piacerebbe farlo!
Micol
vi manca quello di alessandra bocchetti: eccolo:
Grazie per averci regalato la meravigliosa giornata di ieri!
perchè non fare di questo sito un laboratorio di proposte per migliorare se non proprio adesso in un futuro vicino la vita quotidiana di milioni di donne che, in un paese in cui le regole sono stabilite guardando i problemi unicamente dal punto di vista “maschile”, fanno i salti mortali per riuscire a conciliare lavoro famiglia e se stesse?
Siamo tante siamo brave siamo fiere, perchè no?
Si respirava un’aria di primavera, pulita, gentile, cortese. Tutte persone garbate e sorridenti, in piazza del Popolo. Tutte persone ‘normali’! Pensavo che non esistessero più. Ci sono e sono tante. Ma … la spinta che ha spinto tutti a scendere in piazza, purtroppo, s’è sciolta come neve al sole quando, dopo alcuni banali e patetici interventi (tranne poche eccezioni)di donne scelte non si sa da chi e con quale criterio e alcune performances veramente sconcertanti (es. una orrenda e infinita poesia e un inqualificabile inno alla vagina)si dichiara sciolta la riunione con un arrivederci all’otto marzo. Sono rimasti tutti impietriti, delusi, nessuno se ne voleva andare, aspettavano qualcosa di ‘concreto’. Non si può smuovere gente ed emozioni e poi dire, bravi, siete venuti, adesso ve ne potete andare. Mi viene il sospetto che sia stato tutto voluto per ‘sgonfiarci’. Spero ardentemente che non sia vero. Dimostratecelo con i fatti.
Grazie per ciò che avete organizzato. Ieri, dopo che mia figlia di 13 mesi si è svegliata, lei, il suo papà ed io abbiamo raggiunto piazza castello, o meglio largo cairoli per chè erano già le 16 ed era impossibile andare oltre.
Mi sono molto emozionata e spero che tutto ciò sia solo l’inizio di una solidarietà fra donne e uomini amici delle donne. Sono rientrata da poco al lavoro dopo 11 mesi di congedo parentale e, sorpresa, la mia scrivania era occupata da un nuovo collega, maschio ovviamente. Non ho – per ora … – perso il posto ma io e la mia collega (in età fertile … ) siamo state messe da parte ed il nostro capo uomo punta tutto sul nuovo assunto, senza esperienza ma rampante e carrierista che tempo due anni diventerà il nostro capo. Mia figlia è la cosa più importante e non tornerei indietro per nulla al mondo, ma perchè dobbiamo rinunciare anzi ci fanno rinunciare al resto ?
Grazie, ieri ho respirato di nuovo aria pulita, per la prima volta ho partecipato ad una manifestazione con mia figlia e la mia nipotina, tre generazioni per dire basta, per sentire più lieve il peso di questi nuovi anni di piombo.
Da Torino, quando lo facciamo Di Nuovo??
Da ADESSO in poi attiviamoci tutte con determinazione e fantasia per la tutela di quel poco di libertà di informazione che resta in Italia. Per es. in Rai le nuove norme di conduzione dei talk show prospettate dalla maggioranza berlusconiana porteranno all’azzeramento di tale forma di confronto e informazione. Proposta: boicottiamo i principali programmi disinformativi Rai e Mediaset con azioni veloci a macchia di leopardo. Faccio un esempio: tutte le donne di una, due o più regioni spengono la tv quando inizia la trasmissione X. E per almeno 1 settimana si astengono dall’acquistare i prodotti pubblicizzati nel corso di detta trasmissione. E così di seguito, passando il testimone alle donne di altre regioni e focalizzando l’azione su programmi diversi. Siamo noi che tutti i giorni, facendo la spesa e scegliendo determinati prodotti, paghiamo pure certi conduttori e teniamo in piedi certe trasmissioni! Diventiamo consapevoli che i cordoni della borsa sono nelle ns mani!
Finalmente cominciamo a farci sentire: deve essere solo l’inizio
Ai politici che ieri erano a Piazza del Popolo a Roma chiediamo di mettere mano subito ad una revisione del loro apparato, scegliendo donne (e anche uomini) SOLO per merito e che agiscano per rivedere CdA, nomine di “grandi” manager e dirigenti, non secondo fede politica ma per competenze, curricoli e ONESTA’,anche intellettuale. Si dia vita ad un programma e ad azioni politiche che attuino prioritariamente interventi sociali a reale sostegno della donna, madre e lavoratrice, consentendole scelte libere da condizionamenti o, peggio, ricatti.
Uomini solidali e donne, cerchiamo di promuovere subito la presenza di donne meritevoli nei posti di potere decisionale.
Manteniamo alta l’attenzione mediatica(che purtroppo è stata oggi modesta proprio in Italia)…ma dove sono le giornaliste della TV?- L’8 marzo è troppo lontano. Raccontiamo la fatica di donne comuni, impegnate nei vari campi e con più ruoli e pretendiamo qualità di vita degna di un Paese Civile: guardiamo ai paesi scandinavi…e impariamo!
Ciao! io domenica ero a Bologna… è stato potente, e altrettanto avvilente è stato sentire i commenti dei piani “alti”, di chi ovviamente non c’era. Vorrei condividere con tutti il mio bisogno di sentire l’energia di questa giornata, permanere e crescere… fino a quando non si sarà cacciato via con un urlo sempre più forte e deciso, questo incubo. Vorrei avere la possibilità di rivivere questa giornata OGNI SETTIMANA, FINO A CHE NON GETTERANNO LA SPUGNA… basta passarsi parola, da essere umano a essere umano, di città in città… e poi scendere in piazza, con canti e colori!
Io purtroppo non ci sono potuta essere…
http://supermaya81.wordpress.com/2011/02/14/tutti-in-piazza-tranne-me/
per farvi sapere che cmq il mio cuore era con voi!
care donne manifestanti sono dell’idea che conti più stare a casa dal lunedì al venerdì che andare in piazza di domenica e forse sarebbe contato di più al momento della nomina a ministro delle pari opportunità mara carfagna che è stata la vera presa per il culo a tutte le donne d’italia e lì avreste dovuto indignarvi e nn perchè berlusconi va con le minoreni extracomunitarie che non dovrebbe iteressare a nessuno comunque vi mando 2o3 poesie fatte prima di ieri l’altro a parte l’ultima
pari orribilità
ma io lo dico a voi
che siete donne
io son uomo
andavo ben nel medioevo
che vi potevo violentare
picchiare ed inculare
ma dico a voi
che siete donna
non sentite quegli insulti
dal consiglio dei ministri
e guardando la carfagna
con le sue opportunità
non vi pare di vedere
ribaltarsi la realtà
che vi prende per il culo
insegnandovi comunque
una donna è una puttana
che passa prima per lo studio
per farsi far le foto nuda
poi i programmi alla tv
come in alaska sara palin
voleva fare la soubrette
e imitare la carfagna
ma forse era più bruttina
e adesso fa la candidata
ma dove sonle femministe
quelle donne più altruiste
che la giungla d’avogado
è diventato il loro estado
con l’odor di wakamole
son lontane dalle suore
che da sempre avete dato
a noi quel senso di peccato
è un peccato aver sprecato
una figa senza amore
sulla paura del 13
13 volte compare la luna
nel giro di un anno
da dirsi normale
13 volte compare del sangue
nella tua zona inguinale
se sei regolare
è indubbio la donna
ha un link naturale
con l’universo stellare
distante e vicino
in un corpo piccino
13 umini all’ultima cena
e nella nostra cultura
c’è già un anatema
il genere opposto
ha preso il suo posto
nel mito normale
al governo del posto
è logico un tempo
il sangue era vita
che viene da un corpo
per darla ad un altro
la vita di troppo
ogni tanto sgorgare
da dove un neonato
vien fuor naturale
13 volte in anno normale
la sfiga è nel fatto
che devi star male
13 volte in un anno solare
la canalis ieri
la canalis ieri
non sarebbe andata in piazza
la rodriguez invece
non sapeva nemmen chi fosser
o ste donne indignate di che cosa?
ma per forza dice l’altro
voi siete di spettacolo
appartenete all’entertainment
e alla rodriguez tutt’a un tratto
gli è tirata un po’ la faccia
e ha provato anche a sbuffare
ma un morandi sorridente
farà cantar tutta la gente
e l’altro invece scherza
stuzzicando le ragazze
confrontandole alle donne
che ieri son andate in piazza
ma che cosa? ma che cosa?
di domenica a far cosa?
sono andate a scioperare?
o invece come credo
non han meglio da fare?
questa qui ha bisogno di una spiegazione che dice che praticamente noi dalla nascita ci sono stati cambiati i canoni di bellezza e di bruttezza attraverso il cinema ma più che altro la televisione che ci ha imposto donne fatte in un certo modo e che si comportano solo in un certo altro modo dunque molti di noi daranno ragioen alla canalis e alla rodriguez…ma se pensiamo alle lavoratrici invece diremmo che era meglio che smettevano di lacvorare e bloccavano la produzione prima che la crisi totale bloccasse loro aadesso che non hanno più voce in capitolo perchè non lavora più nessuna e se lavora può essere licenziata molto più facilmente che 10 ani fa dunque alla fine hanno ragione la canalis e la rodriguez che attraverso il mutamento del mondo hanno saputo sfruttare la loro figa per costruirsi una carriera e un avvenire ma è logico che le pari oportunità nel lavoro vorrebbero dire mettere alla pari le brutte con la belle fighe che non è mai stato nel nostro paese…da noi la bella figa ha un senso diverso che altrove nel profondo della mente dell’uomo…ad esempio oi non ho mai visto nella televisione tedesca o francese tutte quelle fighe mezze nude coi tettoni al pomeriggio come in italia e anzi le mie amiche straniere mi han sempre fatto notare sto fatto come abominevole in un mondo sviluppato e forse poteva andare bene 100 anni fa all’epoca del burlesque…ma come vediamo tutti il burlesque è tornato di moda tanto che quest’anno sta uscendo il film hollywoodiano burlesque…e duqneu cosa vogliamo dire? che l’unica donna che avrà successo da ora in avanti sarà la donnaccia che attraverso la sua avvenenza o la capacità di suscitare nell’uomo ardore scalerà la scala del successo…è inevitabile anzi vediamo anche nei telefilm hollywoodiani tipo ugly betty le donne di potere sono delle mangiauomini e possono anche essere bisex ma comunque sempre comandanti anche nel sesso…è inevitabile non c’è un cazzo da fare è il nostro gusto alterato dalla tv che vuole questo disprezzo per le brutte fighe ma non solo da parte degli uomini ma anche e soprattutto dalle altre donne…è inutile e inevitabile chi va a votare è la stessa gente che guarda la tv e allora preferirà di sicuro lo charme di iva zanicchi e gerry scotti a rosy bindi e fassino la bellezza della carfagna e la sobrità della gelmini alla camusso e alla (?) non so nemmeno chi ci sia di donna nel partito democratico nota come la meno nota del pdl…cioè berlusconi ha sempre fatto ricerche di mercato come cazzo si fa a pensare di batterlo senza usare i suoi stessi metodi? che dalla barilla alla tecnogim hanno tutti usato lo stesso sistema?
ciaociao
Ero alla manifestazione di Piazza della Scala a Milano, al Palasharp per Giustizia e Libertà sabato scorso e domenica a Piazza Cairoli con mio marito e mio figlio di cinque anni. Sono scesi in piazza con noi moltissimi amici che da tempo erano stanchi e non manifestavano il loro disagio. Vorrei invitare tutti coloro che hanno partecipato alle manifestazioni di domenica ad appendere ai propri balconi un lenzuolo con scritto: “DIMETTITI PER UN’ITALIA LIBERA E GIUSTA “. Io l’ho già esposto il giorno dell’incontro al Palasharp. Con tutti voi voglio condividere un pensiero di Hannah Arendt: “Il potere è realizzato solo dove parole e azioni si sostengono a vicenda, dove le parole non sono vuote e i gesti non sono brutali, dove le parole non sono usate per nascondere le intenzioni ma per rivelare realtà, e i gesti non sono usati per violare e distruggere, ma per stabilire relazioni e creare nuove realtà”. Grazie a tutti!
15 febbraio….sorse siamo liberi….saranno 3 donne a giudicarlo….che bellezza…donne avanti tutta….non fermiamoci….un altro mondo è possibile…vi abbraccio tutte….
Il 13 febbraio sono stata di nuovo orgogliosa di essere donna.
Il 15 febbraio sono di nuovo orgogliosa di essere italiana.
Il 6 aprile inizierò a vedere il mondo più rosa.
Forse non sorse…..
Putroppo non ho potuto partecipare alla manifestazione di domenica, ma mi auguro ce ne saranno delle altre, dobbiamo ancora far sentire forte la nostra voce, dimostrare che teniamo duro, che questi non sono sporadici avvenimenti di presa di coscienza, ma è un impegno vero per l’inizio di un cambiamento…
Ci facciamo un bel regalo, una vera possibilità di cambiare le cose? Promuoviamo Rosy Bindi a leader del Pd?
spero sinceramente che vengano presto pubblicati i video di tutti gli interventi sul palco di roma, e magari anche delle altre città. sono stati davvero eterogenei e, alcuni, potenti e significativi, anche di donne non famose, che avevano davvero qualcosa da dire. abbiamo potuto sentire anche le voci di donne straniere politicamente impegnate, che ci hanno ricordato le tante migranti che vivono in italia, a differenza del comunicato ufficiale che non ne fa minimamente cenno.
mi auguro che non ci sia una selezione di alcun tipo.
Un album con più di 170 foto della manifestazione di Torino:
http://www.google.com/profiles/Danielefaravelli.
l’idea di muovere le donne è stata geniale. sono un uomo, marito, padre e nonno e condivido tutto quello che avete fatto e detto. A Piazza del popolo c’ero anch’io con mia moglie, famiglia e tanti amici. E’ però una occasione unica da non farsi sfuggire: dovete fare di più …I have a dream le donne e gli uomini che le stimano e le amano si muovono per ricostruire l’italia …una Nuova Italia, un movimento che alle elezioni possa catturare anche chi fin’ora non ha votato ( trenta per cento ) fuori dai vecchi partiti e dalle schifose leggi delle camarille e del potere. Un nuovo CLN che agisca come quello che ricordo da ragazzino e per il quale mio padre lottò . Avanti con coraggio quindi, noi saremo sempre dalla parte vostra ! giuseppe fraddosio
CHE VUOL DIRE ” IN ATTESA DI MODERAZIONE?”
ue ve ne metterò un’altra sempre un po’ vecchiotta più o meno 6-7 anni fatta quando un gruppo di ragazze a reggio emilia andò in piazza per protestare contro non mi ricordo bene cosa ma mi pare una cosa simile alla vostra ma un pelo prima (il se non ora quando mi pare un po’ forse in ritardo sui bisogni della popolazione)…comunq
Nude in piazza
le ho viste nude
in scarpe e calzettoni
copricapo colorato
ste gran cartole
col freddo sono andate
in piazza a fare un giro
per fortuna che eran nude
se no le avrebbero menate
mi ricordo a zigunchor
una volta fece uguale
tutte donne nude nate
col forcone del marito
a protestare contro il riso
importato dalla cina
il potere fece guerra
alla razza intera
di ste donne
e i lor fratelli
divennero ribelli
Sono un ex insegnante in pensione e non ho potuto partecipare alla oceanica manifestazione che si è tenuta anche a Napoli. Ho condiviso il disgusto provato da mia moglie e mia figlia e ho seguito passo dopo passo gli interventi a Roma di sdegno, d’indignazione, facendoli miei. Le donne come voi, ringrazio il cielo che ci siano! Siete la salvezza del genere umano se non vi lasciate condizionare dalle solite mistificazioni maschili che si credono grandi, ma sono solo minuscoli satelliti in una galassia universale. Bisogna continuare a non mollare. Sono con voi!
Beniamino
sono un po’ confuso con la tecnologia di questo blog per cui mi scuso se mi ripeto ma non trovo quello che avevo messo prima. Volevo solo segnalare che ho messo in linea 173 foto della manifestazione di Torino (ne ho 300 ma ho messo solo quelle migliori, penso). Si possono trovare a questo URL
https://picasaweb.google.com/104890885453033506386
Aspettiamo con ansia le informazioni per l’8 marzo. Nel 2010 non ci fu nulla a Torino a parte le cose dell’establishment.
Grazie
Roma, 13 febbraio 2011 – Piazza del Popolo
Breve ritratto sonoro della Piazza, dei dintorni e degli interventi di :
Susanna Camusso – segretario generale della Cgil
Suor Eugenia Bonetti – missionaria delle Consolate
Giulia Buongiorno – presidente della Commissione giustizia alla Camera dei deputati
http://gianlucastazi.wordpress.com/2011/02/16/se-non-ora-quando/
sono fiera di dire che IO C’ERO! e sono in attesa di notizie riguardo l’8 marzo..manifesterò a poca distanza dalla mia laurea di fine marzo, aspettando un futuro migliore per le donne (ma anche per gli uomini) che meritano.
Perchè non provare a sostenere la proposta di “Bindi presidente del Consiglio” attraverso questo nuovo movimento delle donne? Non ho tessere di partito, solo quella della CGIL, sono profondamente laica ma credo che Rosy Bindi ci rappresenterebbe molto bene. Mi pare seria, onesta e cocciuta, così come dovremmo essere tutte………..
In linea generale sono d’accordo con Mariangela. Neppure io ho tessere di partito, anche se il mio riferimento è SEL, ma ho conosciuto la Bindi in alcune occasioni e a lei va tutta la mia stima.
In mancanza di candidature femminili diverse e altrettanto efficaci, appoggio la proposta di Mariangela.
VOGLIAMO FAR TREMARE VERAMENTE LA POLTRONA DI BERLUSCONI E DELLA “CULTURA” PROMOSSA DALLE SUE RETI TELEVISIVE ?
PROGRAMMIAMO UN BOICOTTAGGIO DELLE SUE TELEVISIONI . SI ORGANIZZA CON SISTEMA IN MODO DA VERIFICARE L’IMPATTO ECONOMICO CHE DI VOLTA IN VOLTA SI VERIFICA A SCAPITO DI MEDIASET . PENSO CHE ANCHE SOLO L’ANNUNCIO DI ALCUNE DATE SPINGA GLI INSERZIONISTI A NON VOLER PAGARE PUBBLICITA’ PER QUELLE DATE . UN BELLO E ORGANIZZATO SCIOPERO TV CONTRO MEDIASET . TOCCATO NEI SOLDI , LA SUA VERA FORZA , VEDRETE COME SI METTERA’ A RIDERE .
PERCHE’ NO ? SAREBBE , SECONDO ME’ , LA CARTA VINCENTE PER LIBERARCI DEFINITIVAMENTE DI LUI
Sono pienamente d’accordo con lo sciopero televisivo…da un pò che ci penso ed a casa evito di passare sulla rete Mediaset. Ma Marco ha ragione bisogna farlo tutti insieme così ha un vero peso e farne pubblicità (anche con cartelli in auto come per il 13/02). Mettiamoci d’accordo per le date
sono una donna non sono una santa
Sono colpita dalla schizofrenia della comunicazione, anche o soprattutto giornalistica. Un piccolo articolo dedicato alla Fondazione Bellisario-Beyond, pubblicato sul Corriere della Sera di oggi, sembrerebbe tirar la carica, e il traguardo si spera felice, alla legge sulla parità di quote di genere che domani sarà presentata in Senato. Se non altro perché si legge, come sostiene la banca d’affari americana Goldman Sachs, l’aumento della presenza delle donne potrà portare alla crescita del 22 per cento del Pil. Poi continuo a sfogliare, arrivo alla sezione lavoro, e trovo un doppio paginone sulle mamme che, per trovare eguale soddisfazione tra maternità e carriera, si sono raccomandate a Sant’Iva (la Partita ovviamente). Volti felici e sorridenti, circondati da bambini bellissimi o da sereni pancioni. Immagini che cancellano in un attimo, con una sorta di mistificazione consolatoria, la sofferenza e la fatica delle scelte che queste stesse donne hanno dovuto compiere. Segue una (giustissima) esalatazione del loro coraggio e della loro capacità impreditoriale. E tale è la gioia di questa fuga felice dal mondo del lavoro, che persino placare l’ansia con in carico di ulteriore lavoro, magari in vacanza con i bambini, sembra la soluzione del’anno. Mi chiedo dove sia la realtà. Dove siano i diritti, i servizi, e persino i sogni di quando eravamo ragazzine. Certo che sappiamo sempre trovare una via d’uscita. Certo che davanti a sgambetti, prevaricazioni, derisioni, sappiamo rialzarci. Certo che siamo capaci di fare le mamme, le mogli, le imprenditrici e le amanti. Certo che ce la facciamo. Che le donne abbiano dentro di loro risorse inesauribili è provato. E persino naturale: siamo la garanzia della continuazione della specie. Ma questa confusione tra ruolo privato e riconoscimento pubblico e sociale non si può più sostenere. Come ho già avuto occasione di scrivere: il benessere individuale non è garanzia di benessere sociale. E poi come si può chiedere a noi donne di pagare un prezzo così alto. Immaginate una violinista di talento. Una capace di fermare il tempo con la Sonata Kreutzer di Beethoven . Una che avrebbe potuto competere con Gidon Kremer o Maddalena Lombardini. E adesso immaginate che le vengano messi degli ostacoli per esibirsi in pubblico, che venga privata della possibilità di godere degli applausi e del meritato successo. Certo, con una buona dose di fede e di filosofia zen. Con una massiccia siringata di saggezza e lungimiranza esistenziale, potrebbe superare tutte gli agguati della sfiducia in se stessa per elevarsi a uno stato molto vicino all’Illuminazione. Potrebbe imparare che si può essere felici anche suonando per se stessa, magari chiusa in una stanza. Si può, si deve, se lo merita la nostra amica violinista, e noi tutte. A patto che questa non sia solo una consolazione. O, in un linguaggio meno aulico ma più consono ai tempi, una velata presa per il culo. Perché, oltre a fare le mamme, le mogli, le imprenditrici e le amanti, anche fare le Sante, è francamente troppo.
Care donne, domenica anche se solo marginalmente c’ero anch’io . Avrei tanto voluto marciare in corteo con le mie bambine ma purtroppo ero di turno.Eppure ho ugualmente visto sfilare, davanti al portone del mio posto di lavoro, il corteo che è stato organizzato nella mia città. E’ stata una bellissima sorpresa e una gioia ammirare centinaia di persone (donne e uomini di tutte le età) che manifestavano, anche per me, tutto il dissenso verso le infinite porcate che siamo costrette a subire da questo ceto politico (sia quello che ci governa sia quello che dovrebbe fare opposizione). Sono talmente arrabbiata che mi riesce difficile esprimere compiutamente quello che provo e che penso. Ho 47 anni, , sposata con due figlie, impiegata a tempo pieno nel privato (settore alberghiero), genitori ormai anziani e malati. Tutto questo vuol dire che, come la maggior parte delle donne, mi faccio un culo così dalla mattina alla sera.
ma sono fortunata.
sono fortunata perché (anche se precario e a tempo determinato) ho un lavoro
sono fortunata perché anche il mio compagno ha un lavoro (alquanto precario anche quello)
sono fortunata perché ho due figlie sane e intelligenti che hanno capito che il lavoro viene spesso prima di loro
sono fortunata perché arriviamo ancora alla fine del mese ma è sempre più dura
sono fortunata perché viviamo vicino a genitori che finché hanno potuto ci hanno aiutato ad allevare le nostre figlie
sono fortunata perché non possiamo permetterci un mutuo ma l’appartamento in cui abitiamo é di un familiare che si accontenta di un affitto minimo
sono fortunata perché non possiamo più permetterci due auto ma il mio lavoro è a 2 km da casa e posso andarci in bici
sono fortunata perché vicino casa mia c’è una delle due sole scuole elementari a tempo pieno della mia città
sono fortunata perché posso ancora permettermi di pagare (a nero ovviamente) la colf che per 3 ore a settimana mi pulisce casa e la baby-sitter che mi sostituisce quando (minimo 2 settimane al mese) ho i turni serali
sono fortunata perché Napoli é solo a 50 km, ma nel mio comune da qualche anno si fa la raccolta differenziata e non siamo più sommersi dalla munnezza
sono fortunata perché stiamo ancora tutti bene… ma sono incazzata lo stesso.
Sono incazzata con questo governo che si comporta come Superciuk (ve lo ricordate l’avvinazzato super eroe del fumetto Alan Ford che rubava ai poveri per dare ai ricchi?)
Sono ancora più incazzata con questo centro sinistra che non sa fare i suo mestiere; che quando avrebbe potuto, non ha approvato la legge sul conflitto d’interessi (grazie mille a quel gran genio di un D’Alema!) e d’allora continua diabolicamente a perseverare nei suoi errori.
Potrei continuare all’infinito ma la cosa davvero importante che volevo dire è che questo movimento che si è messo in moto il 13 febbraio deve assolutamente continuare. La maggior parte del Paese non è con Berlusconi. Bisogna continuare a manifestare questo dissenso che molto più diffuso di quello che i media (ormai quasi tutti al servizio di Mr. B.) vogliono far credere.
Io sarò con voi, sempre, spiritualmente e quando potrò, anche fisicamente.
Il pregiudizio.
Pre dal latino prae è un’anticipazione temporale più che spaziale (preporre) collegata, in qualche modo, ad un tipo di memoria quasi genetica oltre che storica, che presuppone un giudizio pre-supposto anziché verificato.
Da questo piccolo e all’apparenza insignificante prefisso dipendono tutte le nostre disgrazie, le incalcolabili sofferenze e le ingiustizie sociali.
Anticipando il giudizio di valore o di ragione o di esperienza il pre, prefisso, prende lo spunto da un atteggiamento psichico o magico o comunque sacro-religioso e non è un caso che indichi superiorità, preminenza o preferenza.
Ma ha il colore e il sapore livido dell’invidia.
L’accidia, uno dei sette peccati capitali ha il sapore acido dell’aceto che non è altro che un vino andato a male e si basa sull’indifferenza, sull’apatia, sul torpore o indolenza nell’operare il bene.
Non riesco ad individuare un altro motivo umanamente comprensibile alla presunta superiorità maschile rapportato al femminile, che nei secoli ha creato forme concrete di parametri mentali, di strutture sociali, di economia, di leggi e di teologie sull’ inferiorità teorica e perciò sudditanza delle donne.
Non essendo un giudizio verificabile nella realtà, non può essere altro che un pre-giudizio su cui si basa il concetto di Potere, la struttura gerarchica e piramidale culturale e perciò sociale, il modello del primo o del vincente.
Volenti o nolenti questi pre-supposti hanno creato tipologie, differenti modalità di rapportarsi alla realtà, verità o conoscenza delle cose, e non avendo un fondamento concreto, basandosi sull’equivoco dei principi, trovano evidenti difficoltà a costruire o generare mentalità diverse.
Il loro fondamento non può basarsi che sul concetto di forza, che può diventare e diventa imposizione, pre-potenza e persino violenza.
Le circostanze esistenziali in cui sia uomini che donne trascorrono la loro esistenza in ogni tempo e paese crea profonde forme di incomprensione tra i due generi della stessa specie partendo, in definitiva, da due diversi immaginari collettivi.
Contrariamente a quanto sosteneva Freud, la donna non ha motivi naturali o biologici di invidia dell’uomo, potrebbe averli di natura culturale o sociale ma psicologicamente la superiore, in quanto priva di invidia, sensibilità femminile la rende più docile e aperta al rapporto affettivo e le basta, a volte, un gesto, una parola che allude al sentimento dell’uomo per illudersi e per sentirsi grata di aver trovato nel partner un motivo di affinità.
È come se la donna fosse sempre, eternamente in attesa che l’uomo rinsavisca e comprenda, data l’evidenza delle parità qualitative.
Infatti non ci sarebbe nessun bisogno delle statistiche per comprendere che la donna sa ragionare, agire e costruire al pari dell’uomo, e che in quanto tale è capace di decidere liberamente sulle scelte da realizzare. Al contrario, partendo da un immaginario di superiorità, è come se l’uomo si sentisse depauperato delle sue potenzialità se le dovesse confrontare con la donna.
Il problema attuale è che in una società di diritto e perciò democratica, in una popolazione abitata più da donne che da uomini, i “principi della tradizione” sono giunti alla loro naturale crisi evolutiva, in cui emergono con più evidenza l’impossibilità o grande difficoltà alla pacificazione dei contrari.
E qui emerge l’accidia degli uomini che dicono di parteggiare per le donne ma, che in fondo, temono questa possibilità, come l’accidia delle donne che considerano giusta o persino conveniente la situazione di fatto.
Wanda Russo.
Ciao a tutte e tutti! Che meraviglia questo entusiasmo e questo diluvio di pensieri! Sul blog di DiNuovo abbiamo lanciato un appello per organizzare insieme l’8 marzo http://dinuovodinuovo.blogspot.com/2011/02/verso-l8-marzo.html
Presto saremo pronte per lanciare la mobilitazione anche su Se Non Ora Quando.
Restiamo unite e uniti!!
Care amiche,
leggendo i vostri interventi mi rendo conto che siamo ben lontano dall’incidere veramente sull’operato del nostro premier che fra qualche giorno imbavaglierà la giustizia, si sottrarrà ai processi, si metterà contro Napolitano. Il potere sta per diventare assoluto. Tra boicottaggi alle reti Mediaset, alla pubblicità ed in attesa dell’8 marzo, direi che bisogna far sentire il nostro sdegno giorno per giorno con piccoli presidi davanti alle varie sedi dove lui è solito spostarsi: palazzo Grazioli, Arcore o dovunque vada in Italia,mostrando striscioni, cartelloni sui quali lui possa leggere quanto indignata sia la gente. Non bisogna lasciar credere che la cosa sia finita, deve sentire il fiato sul collo e rendersi conto che le donne e gli italiani in generale non ne possono più.
Beniamino
http://www.europocket.tv/it/pistoia/2011/03/16/quale-donna-nei-media/
Reportage realizzato da Europocket tv alla manifestazione “Se non ora quando” a Firenze. Quale donna ci presentano i media?