Se non ora quando: l’8 marzo a Roma

A Roma, l’8 marzo comincia alle ore 7 con flash mob  in “rosa” per le strade della città.

Più tardi, dalle ore 13 alle 15 nelle stazioni della metropolitana di Castro Pretorio,  San Giovanni e Repubblica le donne-libro dell’Associazione Donne di carta citeranno passi di libri sulla specificità dello sguardo delle donne sul mondo e le proposte del comitato Se non ora quando.

Nel pomeriggio, alle ore 16, le iniziative si concentreranno nei giardini di Piazza Vittorio con performance sul lavoro, sulla danza e sullo sport, oltre a proiezioni di video e musica dal vivo.

Sul palco interverranno operaie tessili, giornaliste, insegnanti, sportive, scrittrici, migranti, studentesse, archeologhe, insieme a Claudia Pandolfi, Valeria Golino, Tosca, Paola Minaccioni,  Awa Ly e Carmen Consoli. A conclusione degli interventi è prevista la proiezione di Libere.

Regia palco: Sara De Simone & Marcella Libonati, organizzazione Alessandra Ferrando

La giornata si conclude al teatro Ambra Jovinelli, dove alle ore 21 è possibile assistere gratuitamente a Libere di Cristina Comencini con Lunetta Savino e Isabella Ragonese. Regia di Francesca Comencini. Aiuto regista Carlotta Cerquetti. Contributi artistici Maddalena Fragnito. Organizzazione Francesca Leone. A seguire un dibattito moderato da Francesca Comencini. (I biglietti possono essere ritirati l’8 marzo tra le 11.00 e le 19.00 presso il teatro Ambra Jovinelli).


9 commenti on “Se non ora quando: l’8 marzo a Roma”

  1. […] Se non ora quando l’8 marzo a Roma […]

  2. anna ha detto:

    grazie al comitato per l’incredibile lavoro che sta svolgendo per tutte noi, con grande affetto, un abbraccio
    Anna

  3. silvia grillo ha detto:

    Perchè le donne possano contribuire alla cacciata di Berlusconi, io avrei un sogno: tre, quattro tende dove le donne stazionano a tempo indeterminato in una piazza importante fino a che questo porco non se ne è andato. In ogno tenda ci possono stare 3-4 donne.A Roma ci stanni molte disoccupate e anche pensionate. Se mettete questo tam-tam in giro sulla rete chissè quante donne si presentano!! Io sarei una di quelle!! Poi per la notte (ahimé) o abbiamo degli uomini che ci tutelano o leviamo le tende e le rimettiamo la mattina. E poi ci sarebbe la pubblicità dei giornali e della televisione che farebbe il giro del mondo (come al cairo prima della cacciata di Mubarak) Voi che ne pensate? Io sono una femminista, come si dice, “storica” , degli anni ’70 . Ho 66 anni e anche se ho una invalidità grave, non mi arrendo!! Grazie a voi che avete preso il testimone! Silvia (aspetto il vostro parere, grazie)

  4. […] Se non ora quando: l’8 marzo a Roma […]

  5. eleonora ha detto:

    ma la mattina non si svolgerà niente? oppure sapete dirmi dove precisamente si svolgerà il flash mob che comincia alle 7 ?? grazie mille ! baci 🙂 –

  6. simonett ha detto:

    Negli ultimi mesi un’energia nuova e dirompente è emersa dalle mobilitazioni delle università e dei precari, dalla resistenza degli operai e dei migranti, fino a giungere alle ribellioni dell’Egitto e delle coste del Mediterraneo.
    E’ un grido di rivolta che denuncia un sistema sociale ingiusto e si rifiuta di pagarne i costi.

    Il 13 febbraio scorso noi donne ci siamo opposte alle politiche che soffocano le nostre vite e che hanno… portato al progressivo restringimento dei nostri diritti e dei nostri spazi di libertà. Abbiamo attraversato piazza del Popolo, invaso le strade di Roma e ci siamo spinte fino a Montecitorio per “restituire al mittente” le leggi contro le donne approvate negli ultimi anni dai governi sia di centrodestra che di centrosinistra: le dimissioni in bianco, il collegato lavoro, la legge 40 sulla procreazione assistita, l’innalzamento dell’età pensionabile, il pacchetto sicurezza e tante altre.

    Anche l’8 marzo vogliamo riportare in piazza la stessa voce e, con lo stesso linguaggio impetuoso, rimettere al centro la questione della redistribuzione delle ricchezze: tra chi fa i profitti e chi sta pagando questa crisi, tra chi possiede palazzi e chi non ha casa, tra chi si giova di stipendi milionari e chi non ha un lavoro.
    Vogliamo contestare chi mette in discussione la nostra autodeterminazione saturando le strutture pubbliche di obiettori di coscienza, limitando la diffusione della pillola RU486 o sostenendo la privatizzazione delle strutture sanitarie come i consultori (vedi la proposta di legge Tarzia per la regione Lazio), luoghi che noi invece vorremmo reinventare partendo dai nostri attuali bisogni.

    Vogliamo ribellarci a una cultura e a un immaginario usati per controllare e disciplinare i nostri corpi e la nostra sessualità. Dal lavoro alla sanità, infatti, l’unico ruolo legittimato per le donne è quello di moglie e madre. Eppure spesso nel momento dell’assunzione ci vengono fatti firmare fogli di “dimissioni in bianco” che il datore di lavoro potrà tirar fuori nel momento in cui dovessimo dichiarare di essere incinte.

    Viviamo nel Paese della doppia morale, dove l’unico modello accettato e promosso è la famiglia eterosessuale, quella stessa famiglia in cui, come le statistiche ufficiali ci raccontano, avvengono la maggior parte delle violenze sulle donne attuate da mariti, compagni e padri. E’ anche per questo che rifiutiamo la precarietà: perché ci obbliga a dipendere economicamente e culturalmente da un modello relazionale che ci impedisce di poter scegliere dove, come, quando e con chi essere o NON essere madri.

    Eppure la stessa retorica familista che dichiara di promuovere e sostenere la genitorialità, di fatto ne ostacola la possibilità a lesbiche, single, gay, trans e a tutti quei soggetti che sfuggono alla norma eterosessuale e cattolica. Ed è sempre la stessa logica che da un lato stigmatizza e criminalizza le sex workers attraverso pacchetto sicurezza e campagne moraliste e sul “decoro”, e dall’altro ne fa un uso “spettacolarizzato” e strumentale al piacere maschile diffuso all’interno dei Palazzi del potere, ma non solo.

    L’8 marzo scenderemo in piazza anche per smascherare le politiche razziste di questo governo che sfrutta il lavoro di cura svolto per la maggior parte da donne migranti e contemporaneamente le trasforma in “pericolose” protagoniste dell’“emergenza immigrati” oppure le priva della libertà e le rende vittime di violenze nei CIE.

    Per tutte queste ragioni saremo in piazza l’8 marzo, per rivendicare diritti e libertà, perchè i nostri desideri non hanno né famiglia né nazione, noi non siamo “italiane per-bene”: siamo precarie, studentesse, lesbiche, trans, siamo donne che rifiutano il modello di welfare familistico, nazionalista, cattolico ed eterosessista.

    Vogliamo riappropriarci delle nostre voci e dei nostri corpi e anche delle strade, della notte e delle nostre relazioni: rivendichiamo diritti, welfare e autodeterminazione.

    Siamo tutte DONNE in CARNEvale e OSSA!!
    L’otto… m’arzo e m’arrivolto!

    CORTEO NOTTURNO – MARTEDì 8 MARZO 2011
    Partenza ORE 18 – Piazza Santa Maria in Cosmedin (Bocca della verità) – Roma

  7. ros oliva ha detto:

    Grazie! a domani.

  8. stefania floridi ha detto:

    avete fatto un ottimo lavoro, penso che dobbiamo dare degli appuntamenti quotidiani in un luogo simbolo (come facevano le donne in nero pacifiste)dalle 15 alle 18. Così tutte possono partecipare secondo la loro disponibilità. Vorrei discutere con voi di questa idea. Ci vediamo in piazza Vittorio
    E’ LA PRIMA VOLTA CHE VI SCRIVO SE C’E UNA PROPOSTA SIMILE ALLA MIA BEN VENGA!


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