www.senonoraquando.eu

Ricordiamo a tutte le lettrici e i lettori di questo blog che Se Non Ora Quando ha un nuovo sito: http://www.senonoraquando.eu

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Vi aspettiamo!


STOP AI COMMENTI!!

Da oggi Se non ora quando? ha un nuovo strumento di comunicazione: il sito, che potete trovare a www.senonoraquando.eu
Abbiamo cercato di riportare nel sito quello che è avvenuto su questo blog da quando è nato, ed ora tutto si trasferisce lì.
Grazie a chi ci ha accompagnato fino a qui e ha consentito a questo povero strumento di diventare una porta spalancata tra Se non ora quando e il mondo.
Vi aspettiamo sul nuovo sito per continuare a dialogare.

Legge 194: la minaccia delle troppie obiezioni

di Silvia Ballestra, dal L’Unità del 23 ottobre 2011
Un diritto conquistato, acquisito e in via di estinzione: il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza sancito dalla legge 194. L’allarme arriva dai ginecologi della «Laiga», (Libera
Associazione Italiana Ginecologi per l’ Applicazione della 194) ed è chiaro e semplice: i medici che praticano l’aborto nelle strutture pubbliche italiane non sono più di 150, mentre la percentuale di
obiettori supera il 70 per cento. A farla breve, tra cinque anni in Italia sarà impossibile abortire legalmente in strutture pubbliche, cioè si cancellerà un diritto e si affosserà una legge che ha dato eccellenti risultati (aborti entro la dodicesima settimana più che dimezzati dal 1982). Perché accade questo? Possibile che tutte le obiezioni di coscienza abbiano solide radici morali o religiose. Certo che no. Con i non obiettori costretti a rispondere da soli alla domanda di interventi, infatti, accade che chi obietta abbia più possibilità di carriera, promozioni più facili, agevolazioni, promozioni più veloci, complici le gerarchie sanitarie.
Naturalmente intervenire sarebbe semplice e basterebbe qualche minimo ritocco alla legge. Per esempio continuare a garantire ai medici (e anestesisti, paramedici, ecc.) il diritto all’obiezione di coscienza, vincolandolo però ad alcune condizioni (scatti meno frequenti, minor retribuzione, limitate possibilità di carriera). Potremmo in questo modo salvaguardare un diritto che ha salvato la vita a molte donne e al tempo stesso – non è un dettaglio – verificare la sincerità di tante scelte «morali» che nascondono dietro le sbandierare convinzioni pro-vita le loro egoistiche aspirazioni pro-carriera.


Formazione e promozioni. Le aziende che aiutano le donne

dal Corriere della Sera del 21 ottobre 2011, di Luisa Adani

Allianz: entro il 2015 a loro il 30% delle posizioni di vertice

Talenti e sviluppo professionale. Equivalenza ambita che “salta” se si sottostima la preparazione delle donne e se le donne stesse non sono consapevoli delle loro potenzialità. La formazione certamente potrebbe oliare il sistema organizzativo e culturale che le “blocca” anche se — sottolinea Adele Mapelli del Laboratorio Armonia della Sda Bocconi — da sola non basta, deve essere integrata agli altri strumenti di gestione del personale, per esempio un reclutamento senza pregiudizi e piani di sviluppo e carriera basati sulle competenze.
Ed è proprio in quest’ottica che Siemens ha sviluppato interventi variegati sul diversity sintetizzabile in “se sei consapevole dei tuoi comportamenti e delle tue azioni e sgombri il campo ai pregiudizi che ti orientano, potrai migliorarti sul lavoro e migliorare la tua azienda”. Il percorso prevede: sessioni di coaching per donne, momenti di riflessione e consapevolezza per giovani talenti di entrambi i sessi, interventi di formazione sulla leadership per manager e pranzi al femminile nelle diverse sedi per favorire lo scambio di best pratice. Leggi il seguito di questo post »


Sulle violenze: voci di donne nella rete

Pubblichiamo una raccolta di link sulle posizioni espresse dalle donne nella rete sulle (contro le) violenze, che ha postato Paola nei nostri commenti. La ringraziamo e rendiamo visibile e disponibile il suo contributo, molto utile al dibattito in corso in questi giorni:

Archeologhe che (r)esistono http://archeologhecheresistono.wordpress.com/2011/10/16/roma-15-ottobre-manifestazione-archeologi/

Un’altra donna http://unaltradonna.wordpress.com/2011/10/17/altre-immagini-per-ricostruire/

Donne e basta http://donne-e-basta.blogspot.com/2011/10/15-ottobre-roma-il-giorno-dopo.html

Donne della realtà http://donnedellarealta.wordpress.com/2011/10/17/io-a-roma-purtroppo-cero/

15 ottobre: racconta la tua piazza https://www.facebook.com/event.php?eid=302422876439215

Giovanna Cosenza http://giovannacosenza.wordpress.com/2011/10/17/piazza-mediatizzata-violenza-spettacolarizzata/

Loredana Lipperini http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/10/16/il-contesto-per-favore/

Il corpo delle donne http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=8069 e http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=8091e

Womenews http://www.womenews.net/spip3/spip.php?article9276

Furiosa http://furiosa.noblogs.org/post/2011/10/15/estremisti-di-destra-distruggono-la-manifestazione-pacifica-di-roma/


Assemblea regionale dei comitati siciliani SNOQ

Siracusa: costituire un coordinamento regionale che accolga in se tutte le componenti dei movimenti siciliani formatisi durante la mobilitazione nazionale del 13 febbraio scorso. Nasce con questi presupposti la proposta avanzata dal comitato SNOQ di Siracusa, che organizza per sabato 22 ottobre 2011 presso la Sala Costanza Bruno della Provincia regionale di Siracusa, l’assemblea regionale dei comitati siciliani.
Il Coordinamento SNOQ Sicilia, così costituito, fornirà punti di riferimento alle realtà dei movimenti periferici isolani e sarà chiamato ad elaborare e gestire un calendario di incontri periodici per coordinare e veicolare le iniziative proposte dal nazionale e quelle di carattere locale. Durante l’incontro relazioneranno, donne impegnate nel mondo dell’economia, della politica e nel tessuto imprenditoriale.
La presentazione alla stampa dell’evento avverrà martedì 18 alle ore 11.00 presso il salone dell’Arci in piazza S. Lucia. Interverranno le componenti del direttivo di SNOQ Siracusa, Rita Trigilio, Lucia Rita Storaci, Barbara Graffiotti Daniela Cucé.

Il programma dell’iniziativa


Costituzione del comitato SNOQ di Ferrara

Ci siamo. Il Comitato SNOQ di Ferrara è una realtà che già conta 73 aderenti-firmatarie.
Nell’incontro del 5 ottobre scorso le numerosissime partecipanti hanno espresso l’esigenza di creare una realtà organizzativa – un comitato – idoneo a coordinare una più vasta rete operativa che non abbia né la connotazione di organizzazione politica, né di associazione, ma che sia aperta alle diversità del mondo femminile.
La perdita di sicurezza sociale ed economica sempre più diffusa fra le donne impone una stabilità ed una continuità di impegno che sono state rivendicate con forza da tutto il gruppo presente. La bella metafora che si è fatta strada in un incontro pieno di energie “Dobbiamo dimenticare di comparire e scomparire come un fiume carsico”, ha dato l’avvio a ripensare questo nuovo soggetto operativo come ad una realtà fluida, una rete a maglie larghe da cui le donne possano entrare ed uscire liberamente e possano offrire il loro contributo in base alle proprie disponibilità. Così come in questa rete ampia ed avvolgente potranno convivere e muoversi altre realtà ed altri comitati periferici.
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Il boom degli obiettori “Tra cinque anni in Italia non si potrà più abortire”

Allarme dei medici per la 194: “Siamo rimasti in 150” – “Costretti a fare solo interruzioni di gravidanza, la legge deve essere cambiata”

di Maria Novella De Luca, da La Repubblica del 20 ottobre 2011

ROMA – Ha fatto dimezzare gli aborti e reso le coppie più consapevoli verso la maternità. Ha spezzato la clandestinità e spinto fuori dal silenzio il dramma secolare di milioni di donne. Adesso però la legge 194 rischia di scomparire. Nell´arco di cinque anni o poco di più. Travolta da un esercito di obiettori (il 70,7% dei ginecologi) che hanno desertificato i reparti di interruzione volontaria di gravidanza, mentre per i pochi medici non obiettori la vita è diventata una trincea: emarginati, vessati, costretti a fare soltanto aborti e a turni massacranti, penalizzati nella carriera. «Ho smesso perché non ce la facevo più – racconta M. G. ginecologa – lavoro in un ospedale pubblico delle Marche, dove la direzione sanitaria ha fatto dell´obiezione di coscienza la sua bandiera. Otto anni senza ferie, senza potermi occupare di né di parti né altri interventi, solo e soltanto aborti. Nel gelo e nel disprezzo degli altri colleghi, come fossi una ladra. Ho avuto un esaurimento. Ho detto basta. Adesso il servizio Ivg è chiuso». Infatti. I non obiettori sono ormai uno sparuto drappello il cui numero si assottiglia sempre di più. E se in Italia diventerà difficilissimo assicurare le interruzioni di gravidanza entro il terzo mese, sarà quasi impossibile effettuare gli aborti terapeutici. Ossia quelli più difficili e dolorosi, che seguono alla diagnosi di una malformazione del feto. Leggi il seguito di questo post »


Prima assemblea nazionale delle Donne per la Rivoluzione Gentile

L’11, 12 e 13 novembre 2011, si terrà a L’Aquila la prima Assemblea nazionale delle Donne per la Rivoluzione Gentile.
Ci siamo date appuntamento ad un anno dalla costituzione della Rete, per confrontarci sui nodi posti dal nostro Manifesto: l’incompiuta democrazia, la crisi del lavoro, l’ambiente, la violenza sulle donne, la corruzione, le pratiche clientelari, la giustizia, la legalità e la laicità.
L’obiettivo principale dell’assemblea è l’elaborazione di proposte per sciogliere i nodi, tale elaborazione sarà realizzata dai gruppi di lavoro che sabato 12, per tutta la giornata, lavoreranno per delle proposte condivise che dovranno essere presentate la domenica 13 in assemblea plenaria, alla presenza dei segretari nazionali dei partiti di sinistra, affinché possano diventare parte integrante del programma di governo del/della futuro/a candidato/a premier.
La nostra rete auspica fortemente la presenza Sua e delle aderenti alla organizzazione da Lei rappresentata, per il grande valore che la vostra esperienza potrà apportare nei gruppi nell’elaborazione delle proposte.
Ci incontriamo in un luogo carico di simbolico, Il terremoto del nostro tempo, consapevoli che il sapere delle donne, complessivo e trasformativo si radica proprio nella forza di svelare che questa crisi ha tutti i limiti e le atrocità del modello di sviluppo liberista.
Nella speranza di poterci incontrare a l’Aquila ed avviare tutte insieme la ricostruzione del nostro Paese , invio i migliori saluti e vive cordialità

Rete delle Donne della Rivoluzione Gentile

Per ogni informazione: tel. 3204394548
http://www.rivoluzionegentile.it

http://www.assemblea.rivoluzionegentile.it


Indignate, (per ora) vince l’ambiguità

di Franca Fossati da Europa

Tra i primi arrestati per le violenze di sabato a Roma ci sono 4 ragazze. «Anche» 4 ragazze, hanno scritto le agenzie evidenziando lo stupore. «Non ci aspettavamo che, tra quei blocchi di felpe nere che avanzavano a falange, sotto quei cappucci che coprivano i volti, sotto i caschi integrali, spuntassero code di cavallo, mani affusolate, corpi inequivocabilmente giovani e femminili» scrive Paola Di Caro (27esimaora.corriere.it).
Secondo il Corriere della Sera, che riporta fonti investigative, addirittura a organizzare gli scontri ci sarebbe stata una donna (18 ottobre). Non se ne stupisce Loredana Lipperini che nel suo blog (loredanalipperini.blog.kataweb.it) ricorda le tricoteuses plaudenti alla ghigliottina, le naziste, quelle che hanno preso parte agli sterminii in Ruanda e in Bosnia, per ribadire che le donne non sono solo madri amorevoli. E neppure fate o terapeute o madonne.
Sarebbero «come gli altri». In polemica esplicita con chi, come Marina Terragni, a caldo, subito dopo la guerriglia romana, aveva scritto che se fossero state le donne a «chiamare» la piazza non ci sarebbero state tante violenze.
A sua volta Terragni rivolge una critica al movimento “Se non ora quando”, di cui per altro si sente parte, che «ha scelto un altro percorso: non una nuova piazza, ma il cammino per la costruzione del futuro politico imminente» (blog.leiweb.it).
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